Conte Orlok
Il Conte Orlok (Graf Orlok in lingua tedesca, 1443-1838), soprannominato Nosferatu, è un personaggio immaginario creato da Friedrich Wilhelm Murnau e Henrik Galeen ed interpretato dall'attore Max Schreck.
Conte Orlok | |
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Saga | Nosferatu |
Nome orig. | Graf Orlok |
Basato su | Dracula di Bram Stoker |
Autori | |
1ª app. | 1922 |
1ª app. in | Nosferatu il vampiro |
Ultima app. in | Nosferatu (2024) |
Interpretato da |
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Voci italiane |
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Caratteristiche immaginarie | |
Soprannome |
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Specie | Vampiro |
Sesso | Maschio |
Data di nascita | 1443 |
Poteri |
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Comparso per la prima volta in Nosferatu il vampiro (1922) fu il primo volto vampirico comparso sul grande schermo e segnò un precedente assoluto nell'immaginario collettivo improntato al tema.[2]
Biografia del personaggio
modificaConte Orlok è un vampiro originario della Transilvania, conosciuto come "l'Uccello della Morte" o "Totenvogel", che dimora solitario in un vasto castello celato tra le aspre vette di un remoto angolo dei Carpazi. Il castello e il suo signore, dimenticati dal mondo per secoli, sono avvolti nelle ombre e trasmettono un’aura sinistra, acuita da anni di abbandono. I contadini del luogo vivono nel terrore di fantasmi e lupi mannari che infestano la regione, e non osano mai uscire dopo il calar della notte.
Nel periodo Biedermeier,[3] nel 1838, Orlok stringe un patto con l’agente immobiliare Knock, promettendogli ricchezze in cambio di una casa nella città (fittizia) di Wisborg, in Germania. Riceve così Thomas Hutter, dipendente di Knock, e rivela quasi la sua vera natura quando l’uomo si taglia accidentalmente un dito, provocando in lui un momentaneo, incontrollabile istinto predatorio. Poco dopo, approfittando dello svenimento di Hutter, Orlok si nutre del suo sangue. Quando l’uomo rinviene, il Conte firma i documenti per l’acquisto della casa e, scorgendo un piccolo ritratto della moglie di Hutter, Ellen, commenta con sinistra bramosia la "bellezza del suo collo".
Quando Hutter scopre la natura vampirica di Orlok, il Conte tenta nuovamente di nutrirsi di lui, ma viene respinto dall’angoscia che percepisce telepaticamente da Ellen. La mattina successiva, Hutter lo sorprende “dormire” in una lurida bara colma di terra. In seguito lo vede caricare su un carro diverse casse piene di suolo maledetto, nascondendosi poi in una di esse, che viene trasportata a bordo della nave Empusa diretta a Wisborg.
Durante il viaggio attraverso l'Europa, Orlok uccide l'intero equipaggio della Empusa e diffonde la peste sul continente. Giunto a Wisborg, porta con sé orde di ratti annidati nelle bare, seminando morte e panico: innumerevoli cittadini soccombono al morbo, costringendo le autorità a imporre la quarantena e gettando la città nell’isteria collettiva. Ellen apprende che il Nosferatu può essere sconfitto solo se una donna dal cuore puro si offre volontariamente al suo morso fino all’arrivo dell’alba. Decisa a sacrificarsi, Ellen attira Orlok nella propria stanza e si lascia mordere, trattenendolo presso di sé. Con il sorgere del sole, il vampiro, colto di sorpresa, viene incenerito in una nube di fumo.
Concezione e sviluppo
modificaGraf Orlok è fondamentalmente una rilettura fatta da Murnau del personaggio di Dracula,[4] oltre che della tradizionale immagine del vampiro nel folklore slavo. Il nome Orlok è foneticamente affine alla parola ungherese Ordog, ossia Diavolo, così come allo slovacco Vrolok (vampiro o lupo mannaro). Il termine Nosferatu invece, spesso utilizzato nel corso del film non in senso generico ma alla stregua di un nome proprio, riferito ad Orlok, deriva da un lato dal Nosferat (la "u" finale è un'aggiunta posticcia) romeno (non-spirato) dall'altro dal termine greco Nosophoros: "portatore di pestilenza".
Alla sua prima apparizione questo personaggio viene presentato come una creatura ripugnante e mortifera. Con il conte Orlock si delinea, infatti, un vampiro col fisico scheletrico e deforme, dal pallore cadaverico, senza capelli, orecchie a punta e con la tipica dentatura dai lunghi incisivi aguzzi,[2] caratteristiche in contrasto col vampiro letterario della tradizione ottocentesca che, pur incutendo paura e orrore, era anche dotato di un notevole fascino.
L'aspetto sinistro del conte Orlock è sottolineato anche dal suo modo di muoversi: si sposta da una stanza all'altra, cammina come se non poggiasse i piedi a terra ma come se fluttuasse nell'aria.[5] L'ombra di Orlok dà al personaggio un'aura di terrore e di potere: lo si vede in particolare nella scena finale di Nosferatu il vampiro, quando l'ombra sale le scale fino alla camera di Ellen, estendendosi su tutto il muro. Orlok è fuori campo, lo spettatore vede solo l'ombra che cresce e le lunghe dita che si avvicinano alla porta e successivamente sembrano quasi stritolare il cuore di Ellen.[6]
Interpretazioni
modificaNel periodo in cui fu girato Nosferatu si diffusero le teorie di Freud riguardo alla psicoanalisi e l'interpretazione dei sogni; è naturale, quindi, cercare nella pellicola possibili risvolti psicoanalitici che vedrebbero nel conte Orlok dei precisi elementi psichici, delle istanze freudiane.[6] Se nel romanzo di Stoker la figura di Dracula, contrapponendosi alla repressiva e perbenista società vittoriana, incarnava il desiderio-timore di sovversione delle regole sociali e morali, Murnau attua una più specifica interpretazione psicoanalitica. Orlok, in questa chiave, è l'alter ego di Hutter, sfogo delle pulsioni nascoste nell'inconscio del giovane, presentato come un individuo dalla chiara immaturità emotiva (e sessuale), che trova sfogo nella sessualità deviata e aberrante di Orlok, il quale diventa a sua volta la risposta all'inappagamento sessuale di Ellen, al tempo stesso tentata ed inorridita dal mostro.[7]
Una più ampia lettura vede anche in Orlok il precursore del Nazismo. Tale teoria venne espressa da Siegfried Kracauer, il quale affermò:
Accoglienza
modificaSe la "vita artistica" del personaggio di Orlok, a differenza del multiforme Dracula, si esaurisce con il film di Murnau la sua influenza sulla cultura popolare è immensa (sotto certi aspetti superiore persino a quella del suo "collega" letterario). Innanzitutto le ormai abusate letture freudiane della figura del vampiro, sebbene intuite anche da Stoker, sono state rese esplicite dal film di Murnau. Persino la morte del vampiro a causa dei raggi solari, ormai un cliché ben noto del genere, risulta assente tanto in Stoker (il cui Dracula si muove alla luce del giorno) quanto nei suoi predecessori, ed è stata introdotta di fatto da Orlok. Soprattutto è l'aspetto fisico del personaggio l'elemento destinato a incidere maggiormente nell'iconografia vampiresca (e non solo), valicando i limiti del cinema e del genere per diventare una delle icone più note e diffuse del nostro secolo, presente su loghi, manifesti, murales, opere pittoriche, serie televisive e film.[8]
Nel 1979 Werner Herzog girò il rifacimento del capolavoro di Murnau, Nosferatu, il principe della notte ma rielaborandolo a suo modo, dandogli significati completamente nuovi e adattandolo ancor più al romanzo di Bram Stoker. Herzog, pur affermando di considerare il film di Murnau la pellicola più importante mai prodotta in Germania e di voler stabilire attraverso il suo film, un collegamento tra il grande cinema tedesco del passato e il cosiddetto "nuovo cinema tedesco", scelse, forse per esigenze commerciali, di utilizzare il nome del personaggio di Stoker, mantenendo comunque, nel vampiro interpretato da Klaus Kinski, tutte le caratteristiche fisiche della figura di Orlok.[9] Rispetto al vampiro di Murnau, la creatura di Herzog è più umana e sensibile, con atteggiamenti romantici tipici degli eroi dei romanzi del diciannovesimo secolo. Inoltre presenta un elemento davvero innovativo rispetto ai precedenti: la parola. La voce del conte è flebile, spezzata e sembra avere un valore catartico. Il desiderio della parola come espressione dell'io è pari solo al desiderio d'amore per Lucy, trasmesso alla donna quasi per telepatia. Per il Nosferatu di Herzog la pena più crudele non è la morte ma un'esistenza senza amore:[10] «La mancanza d'amore è la più abietta delle pene, è una condanna peggiore della morte».[11] Kinski ritornò ad interpretare il vampiro in Nosferatu a Venezia (1988). L'attore si rifiutò categoricamente di rasarsi la testa e di utilizzare il medesimo trucco del film di Herzog. In questo film, Kinski, infatti, ha lunghi capelli bianchi. Il personaggio del vampiro è chiamato semplicemente "Nosferatu" (e non Dracula o Orlok).
Tra le successive apparizioni cinematografiche del personaggio, da segnalare la pellicola L'ombra del vampiro di E. Elias Merhige, che ripercorre la lavorazione del film di Murnau, immaginando che il protagonista fosse davvero un vampiro.[12] In questo film il ruolo di Schreck-Orlok è sostenuto da Willem Dafoe[12] che per questa interpretazione ottenne una candidatura ai premi Oscar come miglior attore non protagonista.[13]
L'impatto del personaggio sulla cultura popolare è stato tale da dare vita a numerose leggende, dovute in parte al sinistro pseudonimo dell'interprete (Massimo Terrore in tedesco[2]), che ha fatto ipotizzare che non si trattasse di un attore realmente esistito (ipotesi del tutto infondata, come dimostra la nutrita carriera teatrale e cinematografica del vero Schreck), ma di un nome fittizio dietro la quale si sarebbe celato, nascosto dal trucco, lo stesso Murnau o addirittura un sedicente o reale vampiro scovato dal regista nei Carpazi (tesi seguita dal film di Mehrige).[5][12]
Note
modifica- ^ Sebbene ispirato alle fattezze del vampiro del film del 1922, in questo film il personaggio non è identificato come "conte Orlok" bensì come "conte Dracula".
- ^ a b c Matrone, p. 9.
- ^ Jackson 2013, p. 38.
- ^ Matrone, p. 10.
- ^ a b I Grandi Maestri del Cinema: “Nosferatu” di Murnau, su cinemio.it (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2016).
- ^ a b Matrone, p. 12.
- ^ a b Matrone, p. 13.
- ^ Backer, p. 69.
- ^ Matrone, p. 15.
- ^ Matrone, p. 17.
- ^ Matrone, p. 18.
- ^ a b c Matrone, p. 14.
- ^ (EN) The 73rd Academy Awards (2001) Nominees and Winners, su oscars.org. URL consultato il 18 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2012).
Bibliografia
modifica- Marcella Matrone, L'evoluzione del personaggio del vampiro nel cinema: da mostro a moderno principe azzurro, Marcella Matrone, 2016, ISBN 9788892554375.
- Ron Backer, Classic Horror Films and the Literature That Inspired Them, 2015, ISBN 978-0-7864-9896-3.
- Kevin Jackson, Nosferatu eine Symphonie des Grauens, British Film Institute, 2013, ISBN 978-1844576500.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Conte Orlok
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Conte Orlok
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Count Orlok, su Comic Vine, Fandom.