Dawar Bakhsh

principe Moghul e imperatore nominale dell'Hindustan

Dawar Bakhsh, detto Bulaqi o Bulaki Mirza (in persiano داور بخش‎; Agra, 1607Lahore, 28 gennaio 1628), è stato un principe indiano, nipote dell'imperatore Moghul Jahangir e, per un breve periodo, imperatore titolare lui stesso durante la guerra civile fra i pretendenti al trono Khurram Shah Jahan e Shahryar Mirza.

Dawar Bakhsh
Imperatore dell'Impero Moghul
(titolare)
In carica28 ottobre 1627 –
19 gennaio 1628
PredecessoreJahangir
SuccessoreShah Jahan
NascitaAgra, 1607
MorteLahore, 28 gennaio 1628
DinastiaMoghul
PadreKhusrau Mirza
MadreFiglia di Mirza Aziz Koka
ReligioneIslam

Biografia

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Dawar Bakhsh nacque nel 1607 ad Agra, da Khusrau Mirza, figlio maggiore dell'imperatore Jahangir, e dalla figlia di Mirza Aziz Koka. Suo padre cadde in disgrazia quando cercò di usurpare il trono e fu ucciso nel 1622 dal suo fratellastro Khurram Mirza[1][2].

Nel 1622, Dawar fu nominato governatore del Gujarat sotto la tutela del nonno Aziz Koka[3][4].

Nel 1627, Jahangir morì e scoppiò una guerra civile per il trono fra i suoi figli Khurram e Shahryar. Shahryar era sostenuto da Nur Jahan, ultima moglie di Jahangir e madre di sua moglie Mihrunnissa; mentre Khurram era sostenuto da Asaf Khan, gran visir, fratello di Nur Jahan e padre della moglie di Khurram, Arjumand Mumtaz Mahal. Essendo Khurram lontano al momento della morte di Jahangir, Asaf Khan, per impedire a Shahryar di reclamare il trono, incoronò Dawar Bakhsh come imperatore fantoccio in attesa del suo ritorno e lo mandò a Lahore. La guerra si risolse in una vittoria per Khurram, che il 30 dicembre 1627 fu proclamato imperatore col nome di Shah Jahan[2].

Il nuovo imperatore procedette a giustiziare Shahryar e i suoi sostenitori, fra cui i principi Tahmuras e Hushang, e così fece anche come Dawar Bakhsh, che fu decapitato il 23 gennaio 1628[2].

Nonostante l'esecuzione pubblica, si diffusero voci che Dawar fosse sfuggito alla morte e fosse fuggito in Persia. Nel 1633, gli ambasciatori in Persia del Ducato di Holstein e un certo Tavernier, vetraio francese, affermarono di averlo incontrato e di aver cenato con lui[2].

  1. ^ (EN) Ellison Banks Findly, Nur Jahan: Empress of Mughal India, Oxford University Press, 25 marzo 1993, pp. 170-172, ISBN 978-0-19-536060-8.
  2. ^ a b c d (EN) Waldemar Hansen, The Peacock Throne: The Drama of Mogul India, Motilal Banarsidass Publ., 1986, pp. 85-86, ISBN 978-81-208-0225-4.
  3. ^ Jahangirnama, su web.archive.org, 2 gennaio 2017, p. 52 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2017).
  4. ^ (EN) Gujarat (India), Gujarat State Gazetteers: Ahmadabad, Directorate of Government Print., Stationery and Publications, Gujarat State, 1977, p. 89.