De Luci
I de Luci (o Luci, Luce, in inglese e francese de Lucy, Lucy) furono una famiglia normanna molto potente e influente nelle vicende storiche, culturali, politiche ed economiche della Sicilia e della Calabria dall'XI all'XIII secolo, e dell'Inghilterra, dall'XI secolo all'XIV secolo.
De Luci | |
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Titoli | conti di Butera, conti di Paternò, signori di Petterana, ed ebbero vari possedimenti tra la Sicilia e la Calabria |
Fondatore | Giosberto de Luci (Sicilia); Adrian de Luci (Inghilterra) |
Etnia | Normanni |
Stemma della famiglia de Luci | |
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Blasonatura | |
D'oro, al leone d'azzurro.[1] |
I de Luci furono conti di Butera, conti di Paternò, signori di Petterana, ed ebbero vari possedimenti tra la Sicilia e la Calabria.
Storia
modificaDi origine normanna, giunti in Sicilia al seguito degli Altavilla in occasione della conquista dell'isola, i de Luci furono tra le famiglie normanne più importanti vicine a Ruggero I di Sicilia, insieme ai Culchebret, ai Mortain, agli Avenel [2], e ai «normannizzati» Borrello di origine franca.
Originari di Lucy [3] vicino a Dieppe in Alta Normandia, o, secondo lo storico Carlo Alberto Garufi, originari di Lucè vicino a Domfront nel dipartimento dell'Orne in Normandia[4], ebbero come capostipite italiano il barone Giosberto de Luci (in francese: Josbert de Lucy; in latino: Josbertus de Luci o Gosbertus de Luci) che apparteneva a uno dei più importanti lignaggi della Normandia ducale. [5] I possedimenti di Giosberto si trovavano tra Termini Imerese e Vicari in Sicilia e la Calabria meridionale intorno a Mileto, dove il gran conte Ruggero fissò la sua residenza. Giosberto sposò proprio una delle figlie di Ruggero, Muriella d'Altavilla, avuta dalla seconda moglie Eremburga di Mortain.
Il primogenito di Giosberto, Bartolomeo, fondò l'abbazia cistercense di Santa Maria di Roccamadore a Tremestieri vicino a Messina, su modello dell'abbazia francese di Santa Maria di Rocamadour nei pressi di Quercy. L'abbazia fu dotata di rendite, ed è lo stesso Bartolomeo de Luci a informarci che fu spinto da un voto solenne fatto durante la sua peregrinazione[6].
Bartolomeo fu nominato conte di Butera e conte di Paternò da Enrico IV nel 1193, titoli assegnati in precedenza agli Aleramici di Sicilia. Alla morte del conte Bartolomeo la contea di Butera fu ereditata dal genero, Guglielmo Malcovenant, mentre la contea di Paternò fu ridotta a semplice feudo.
Membri illustri dei de Luci in Sicilia e Calabria
modifica- Giosberto de Luci, barone normanno, marito di Muriella d'Altavilla;
- Bartolomeo de Luci, conte di Butera e di Paternò, Maestro Giustiziere della Calabria;
- Alfonso de Luci, signore di Petterana;
- Margherita de Luci, moglie in prime nozze a Guglielmo Malcovenant [7] e in seconde nozze di Pagano de Parisio [8].
I de Luci in Inghilterra
modificaMembri della famiglia de Luci, arrivati anche in Inghilterra dalla natia Normandia, sotto il regno di Guglielmo il Conquistatore, annoverarono tra i loro familiari Fulbert de Luci, signore del Castello di Chilham nel Kent, Richard de Luci, Gran giustiziere d'Inghilterra, Walter de Luci, abate dell'abbazia di Battle, nell'East Sussex, Godfrey de Luci, vescovo di Winchester.
Membri illustri dei de Luci in Inghilterra e Irlanda
modifica- Fulbert de Luci, signore del Castello di Chilham nel Kent;
- Richard de Luci, Gran giustiziere d'Inghilterra;
- Walter de Luci, abate dell'abbazia di Battle;
- Godfrey de Luci, vescovo di Winchester;
- Anthony de Luci, Gran Giustiziere d'Irlanda nel 1331.
Note
modifica- ^ Antonio Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, 1915
- ^ Karl Schellhass, Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, Volume 88, Editore Walter de Gruyter, 2009. p. 8.
- ^ (FR) Roberto il Guiscardo e il suo tempo: atti delle prime giornate normanno-sveve, Università di Bari. Centro di studi normanno-svevi. Dedalo, 1991. ISBN 8822041410
- ^ Carlo Alberto Garufi, Per la storia dei secoli XI e XII. Il "castrum Butere" e il suo territorio dai Bizantini ai Normanni. Note ed appunti di Storia e di Toponomastica, in "Archivio Storico per la Sicilia Orientale", anno XI, fasc. II (1914), p. 169
- ^ AA.VV., Roberto il Guiscardo e il suo tempo: atti delle prime giornate normanno-sveve, Università di Bari, Centro di studi normanno-svevi, Bari 1973, p. 345
- ^ Carlo Alberto Garufi, La contea di Paternò e i de Luci, in Archivio storico per la Sicilia Orientale, anno X, fasc. I, 1913.
- ^ Francesco Maria Emanuele e Gaetani, Appendice alla Sicilia Nobile, Palermo 1775, Tomo I, p. 5
- ^ C. A. Garufi, I de Parisio e i de Ocra nei contadi di Paterno e di Butera, in Archivio storico Sicilia orientale, X (1913), doc. IV, p. 357
Bibliografia
modifica- Francesco Maria Emanuele Gaetani, Appendice alla Sicilia Nobile, Palermo, 1775
- C. Cottone, I de Luci e la signoria di Petterana (XII sec.) nel territorio di Termini, in "Schede Medievali", 28-29 (1995), pp. 7-19
- Carlo Alberto Garufi, La contea di Paternò e i de Luci, in Archivio storico per la Sicilia Orientale, anno X, fasc. I, 1913, pp. 160-180.
- Antonio Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, Bologna, 1912–1915
- E. Igor Mineo, Nobiltà di stato: famiglie e identità aristocratiche nel tardo Medioevo: la Sicilia, Donzelli Editore, Roma, 2001
- Alessandro Pratesi, Carte latine di abbazie calabresi provenienti dall'archivio Aldobrandini, Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma, 1958
- Guglielmo Scoglio, Monforte San Giorgio e il suo territorio nel Medioevo, Trento, 2007
- Léon-Robert Ménager (1925-1993), Inventaire des familles normandes et franques émigrées en Italie méridionale et en Sicilie (XIe-XIIe siècles), Variorum Reprints, London, 1981