Deathlord

videogioco del 1987

Deathlord è un videogioco di ruolo fantasy ambientato in Estremo Oriente, pubblicato nel 1987-1988[1] da Electronic Arts per Apple II e Commodore 64.

Deathlord
videogioco
Schermata su Commodore 64
PiattaformaApple II, Commodore 64
Data di pubblicazione1987-1988
GenereVideogioco di ruolo
TemaFantasy
OrigineStati Uniti
SviluppoElectronic Arts
PubblicazioneElectronic Arts
ProduzioneShelly Safir
DesignAl Escudero e David Wong (software), Dirk Bester e Al Escudero (livelli)
ProgrammazioneAl Escudero e David Wong
Direzione artisticaNancy Fong
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputTastiera
SupportoDue floppy disk
Requisiti di sistema
  • Apple: II+, 64k
  • altri 2 floppy vuoti

Il gioco è stato citato come causa del deterioramento dei rapporti commerciali tra Richard Garriott di Origin Systems e l'allora presidente di Electronic Arts, Trip Hawkins, poiché Garriott lo riteneva un plagio di Ultima, ma Hawkins lo fece pubblicare ugualmente.[2]

Deathlord è ambientato in una versione fantasy del Giappone feudale[3]. Si svolge a Lorn, un arcipelago di 16 isole, governate da Nakamoto, imperatore dell'isola di Kodan. Un potente mago rinnegato, dopo aver stipulato un misterioso patto con i demoni, è tornato con il titolo di Signore della morte (Deathlord) e sta minacciando l'impero. Il negromante guida un immenso esercito di creature malefiche alla conquista di Lorn e ha già assalito e devastato la maggiore città di Kodan dopo la capitale. Nakamoto ha promesso una ricca ricompensa a chi trova e ferma il Signore della morte[4]. Il giocatore guida un gruppo di avventurieri che si incarica della missione. Per raggiungere l'obiettivo finale sarà necessario raccogliere sette parole magiche e sei oggetti particolari[5].

Modalità di gioco

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Deathlord veniva considerato molto simile alla serie di Ultima[3][5][6], soprattutto a Ultima III[4]. Può essere anche descritto come un incrocio tra Ultima e il sistema di combattimento di Wizardry[7]. I nomi di tutti gli elementi di gioco sono in giapponese traslitterato, cosa che li rende in gran parte non immediatamente comprensibili ai più[3][4].

Il giocatore guida un gruppo di fino a 6 avventurieri, ai quali si potranno aggiungere anche due esterni. I personaggi giocanti possono essere creati o importati da Ultima III, Bard's Tale e indirettamente da Wizardry[3]. La definizione dei personaggi è molto più complessa di quella di Ultima. Sono disponibili 8 razze, dalle più intelligenti alle più animalesche fino ai forti ma stupidi troll, 7 caratteristiche, tre allineamenti, e abilità specifiche[5]. Le caratteristiche sono forza, costituzione, dimensioni, intelligenza, abilità, carisma e potenza magica[8]. Ci sono 16 classi e 18 armi tipiche giapponesi. Esistono 84 magie che si può arrivare a utilizzare da parte delle 4 classi dotate di poteri magici (elementi indispensabili del gruppo)[4].

Nella schermata di gioco gli ambienti e i personaggi sono rappresentati con una schematica visione dall'alto del territorio circostante, a scorrimento multidirezionale, composta di blocchi grafici perlopiù monocromatici[4], nello stile grafico dei primi Ultima[3]. A destra e sotto la visuale ci sono riquadri di testo in inglese, con elenco dei personaggi, informazioni variabili sugli eventi o su un personaggio, e indicazione dell'ora del giorno.

I comandi si danno da tastiera, sempre nello stile di Ultima[3]. Esistono più di quaranta comandi associati a tasti; oltre ai classici spostamenti del gruppo nelle quattro direzioni cardinali, la maggior parte degli altri comandi richiede un secondo input per precisare l'azione[8]. Una novità era la possibilità di impostare macroistruzioni, ossia sequenze ripetibili di comandi, anche con parametri variabili, assegnate a singoli tasti[4].

Lo scenario è molto vasto e si viaggia anche via mare con navi, raggiungendo sotterranei, castelli[5], città, paesi e torri isolate[4]. Era inclusa con il gioco una mappa cartacea parziale. Alcuni dungeon hanno più di sedici livelli, con porte magiche e mura che scompaiono. Si possono incontrare 128 diversi tipi di creature[6]. Hanno rilevanza il tipo di terreno e il ciclo giorno-notte[3]. Il denaro svolge un ruolo fondamentale per acquisti di equipaggiamento e transazioni[6].

Gli incontri sono comuni e possono risultare in una limitata conversazione con personaggi amichevoli, oppure in combattimenti con mostri vari[3]. Nei dialoghi va prima di tutto impostato il tono (arrogante, umile, amichevole...), poi si prosegue inserendo singole parole che rappresentano gli argomenti da chiedere[4]. I combattimenti sono poco rappresentati graficamente e avvengono senza cambiamento di schermata[3]. Non si possono quindi vedere i personaggi nelle loro posizioni di combattimento individuali, ma si può stabilire solo un ordine di battaglia[5]. Gli scontri si risolvono in brevi messaggi di testo e pochi flebili effetti sonori. Per lanciare le magie è necessario scriverne i nomi precisi[4].

Non ci sono quest, ma solo l'obiettivo generale e un indizio che si riceve inizialmente. Il salvataggio è limitato a una sola posizione, automaticamente sovrascritta[7].

Accoglienza

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Deathlord venne recensito dalla critica soprattutto nella versione Commodore 64 e il più delle volte ottenne giudizi positivi, con voti anche fino a 90%[9]. La rivista Zzap! (88%) lo apprezzò su tutti i fronti, eccetto il sonoro praticamente inesistente e la poca originalità[3]. Andò molto bene anche per K (media circa 90%), che notò tra l'altro l'interfaccia di gioco più veloce di Ultima, ma criticò l'eccessiva somiglianza con Ultima e il sistema di combattimento scadente[5]. Commodore Gazette diede solo un giudizio medio, notando carenze in campo grafico e sonoro e lamentando l'eccessivo uso del giapponese che rende il gioco poco intuitivo[4].

  1. ^ Il copyright è 1987, ma almeno in Europa si parlava di primavera 1988:
  2. ^ (EN) Electronic Arts and Origin Pool Resources in "Ultimate" Acquisition (JPG), in Computer Gaming World, n. 100, Anaheim, Golden Empire Publications, novembre 1992, p. 176, ISSN 0744-6667 (WC · ACNP).
    (inglese)
    «Furious that an Electronic Arts title, Deathlord, appeared to use Ultima's tile set of terrain and appeared to be Ultima with a thin veneer of pseudo-Oriental flavor, Lord British [Richard Garriott] insisted that he would leave EA's affiliated label program if the company published the alleged clone. EA's then CEO/President, Trip Hawkins, was just as adamant that the tail (i.e. a one product company) would not wag the dog (i.e. Electronic Arts Distribution). Lord British not only lived up to his threat, but allegedly reaped a cathartic revenge on Hawkins by naming a pirate leader (found in more than one Ultima), Pirt Snikwah (try that one backwards).»
    (italiano)
    «Furioso perché un titolo Electronic Arts, Deathlord, sembrava usare la grafica del terreno di Ultima e sembrava Ultima con una leggera tinta pseudo-orientale, Lord British [Richard Garriott] insisté che avrebbe lasciato il programma di affiliazione con la EA se l'azienda avesse pubblicato quel presunto clone. L'allora AD/presidente di EA, Trip Hawkins, fu altrettanto inamovibile sul fatto che la coda (un'azienda con un solo prodotto) non avrebbe agitato il cane (Electronic Arts Distribution). Lord British non solo diede seguito alla propria minaccia, ma pare che si prese una rivincita liberatoria su Hawkins chiamando un capo pirata (presente in più di un Ultima) Pirt Snikwah (provare a leggerlo al contrario).»
  3. ^ a b c d e f g h i j Zzap! 30.
  4. ^ a b c d e f g h i j Commodore Gazette 1.
  5. ^ a b c d e f K 4.
  6. ^ a b c Videogame & Computer World 14.
  7. ^ a b The CRPG Book Project.
  8. ^ a b Special Program 55.
  9. ^ Bibliografia ed elenchi di recensioni su Lemon64 e MobyGames.

Bibliografia

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  • (EN) Deathlord (manuale per Apple II), Electronic Arts, 1987.
  • Deathlord (JPG), in Zzap!, anno 4, n. 30, Milano, Edizioni Hobby, gennaio 1989, p. 52, OCLC 955306919.
  • Deathlord (JPG), in Commodore Gazette, anno 4, n. 1, Milano, IHT, gennaio/febbraio 1989, pp. 18-19, OCLC 955306596.
  • Deathlord (JPG), in K, n. 4, Milano, Glénat, marzo 1989, pp. 68-69, ISSN 1122-1313 (WC · ACNP).
  • Deathlord (JPG), in Videogame & Computer World, anno 3, n. 14, Rho (MI), Derby, 30 luglio 1990, p. 15.
  • Deathlord (JPG), in Special Program, n. 55, SIPE, giugno 1989, pp. 18-22.
  • (EN) Crooked Bee, Deathlord, in Felipe Pepe (a cura di), The CRPG Book Project, 2018-02, p. 90.

Collegamenti esterni

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