Sideropenia

(Reindirizzamento da Deficienza di ferro)

La sideropenia o ferropenia è la condizione in cui i livelli di ferro sono troppo bassi per il normale funzionamento dell'organismo. Il ferro è presente in tutte le cellule del corpo umano e svolge diverse funzioni vitali, ad esempio è un componente fondamentale dell'emoglobina e svolge quindi un ruolo cruciale nel trasporto dell'ossigeno dai polmoni a tutti i tessuti; inoltre, sotto forma di citocromo, funge da sistema di trasporto degli elettroni nella catena respiratoria a livello mitocondriale, nell'ambito della cosiddetta respirazione cellulare. Il ferro, come gruppo prostetico, funge inoltre da catalizzatore di diverse reazioni enzimatiche che coinvolgono l'ossigeno. Una quantità insufficiente di ferro nell'organismo può interferire con queste funzioni vitali e avere conseguenze anche molto gravi, in qualche caso anche fatali.[1]

Disability-adjusted life year relativo all'anemia sideropenica per 100 000 individui, nel 2004

     nessun dato

     meno di 50

     50-100

     100-150

     150-200

     200-250

     250-300

     300-350

     350-400

     400-450

     450-500

     500-1000

     più di 1000

Il ferro corporeo totale è pari a circa 3,8 g negli uomini e circa 2,3 g nelle donne. Nel plasma sanguigno, il ferro viene trasportato strettamente legato alla transferrina. Esistono diversi meccanismi che controllano il metabolismo del ferro e proteggono dalla sideropenia. Il principale meccanismo di regolazione è localizzato nell'apparato digerente: la maggior parte dell’assorbimento del ferro avviene nel duodeno, la prima sezione dell'intestino tenue. Quando una perdita di ferro non è sufficientemente compensata dalla riassunzione di esso con la dieta, nel tempo si sviluppa uno stato carenziale. Quando questa condizione non viene trattata, si sviluppa un tipo di anemia relativamente comune, ossia l'anemia sideropenica.[1] La condizione di carenza di ferro è definita "latente" se non si accompagna a un'anemia franca.

Quando l'organismo non dispone di quantità sufficienti di ferro, la produzione di emoglobina diminuisce. Le donne in età fertile (a causa delle mestruazioni), i bambini e i soggetti con un'alimentazione povera sono le persone più suscettibili alla sideropenia. La maggior parte dei casi di anemia sideropenica sono lievi, ma se non trattati possono portare a complicanze come aritmie di vario genere, difficoltà anche gravi nel mantenimento della gravidanza e ritardo globale dello sviluppo nei neonati e nei bambini.[2]

Clinica

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Morti per anemia sideropenica per milione di persone, nel 2012

     0

     1

     2–3

     4–5

     6–8

     9–12

     13–19

     20–30

     31–74

     75–381

Possono comparire segni e sintomi anche prima che la sideropenia evolva in un quadro di anemia sideropenica; peraltro, essi non costituiscono un quadro clinico patognomonico, cioè automaticamente associabile alla sideropenia. I segni clinici, dovuti sia alla sideropenia in sè che all'eventuale anemia sideropenica progressivamente instauratasi, possono essere:

Nei casi avanzati di sideropenia, con anemia sideropenica conclamata, possono verificarsi anche trombocitosi e un peggioramento della sensazione di fatica e di malessere generale.

Le persone con sideropenia dovrebbero evitare di donare il sangue, per non incappare in un aggravamento della carenza di ferro a livello ematico.

  1. ^ a b (EN) Recommendations to prevent and control iron deficiency in the United States, su Centers for Disease Control and Prevention. URL consultato il 22 marzo 2025.
  2. ^ (EN) Iron and Iron Deficiency, su CDC. URL consultato il 22 marzo 2025 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2014).
  3. ^ (EN) S. Maggini, E.S. Wintergerst, S. Beveridge, D. Hornig, Contribution of selected vitamins and trace elements to immune function, in Annals of Nutrition & Metabolism, vol. 51, n. 4, 2007, pp. 301-323, DOI:10.1159/000107673, PMID 17726308.
  4. ^ (EN) Sunad Rangarajan, George Albert D’Souza, Restless legs syndrome in Indian patients having iron deficiency anemia in a tertiary care hospital, in Sleep Medicine, vol. 8, n. 3, 2007, pp. 247-251, DOI:10.1016/j.sleep.2006.10.004, PMID 17368978.

Voci correlate

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