Diamanda Galás

musicista, cantante e pianista statunitense
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Diamanda Galás (San Diego, 29 agosto 1955) è una musicista, cantante e pianista statunitense.

Diamanda Galás
Diamanda Galás in un concerto al Thalia Hall di Chicago
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereMusica sperimentale[1]
Periodo di attività musicale1979 – in attività
Album pubblicati18
Studio12
Live4
Raccolte2
Sito ufficiale

Fautrice di una ricerca vocale analoga a quella di Demetrio Stratos – negli anni settanta riscopritore e studioso dell'uso della voce come vero e proprio strumento musicale – la Galás ne integra l'aspetto tecnico con quello espressivo, attingendo anche a elementi tipici della performance art.

Biografia

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Infanzia e formazione

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Nata a San Diego da padre originario di Smirne e madre di Sparta, Diamanda Galás ricevette un’educazione musicale rigorosa. Il padre, pur incoraggiandola a suonare il pianoforte, le proibì di cantare, ritenendo il canto adatto solo a “idioti e prostitute”. Durante l’infanzia e l’adolescenza, si interessò a generi musicali come il blues, il jazz e la musica classica. A 14 anni eseguì il Concerto per Pianoforte n. 1 di Beethoven con l’Orchestra Sinfonica di San Diego.

L’ambiente familiare era severo: le erano proibiti televisione, radio, appuntamenti e amici a casa. In questo contesto, Galás sviluppò una passione per la lettura, interessandosi a Nietzsche, Baudelaire, Pasolini, Poe e De Sade. Durante gli anni universitari, studiando biochimica, abbracciò una maggiore libertà personale, esplorando droghe psichedeliche e relazioni sessuali sperimentali, momento in cui scoprì le sue capacità vocali straordinarie. I primi esperimenti avvennero anche in camere anecoiche, per eliminare ogni limite o censura.

Collaborò con musicisti d’avanguardia come David Murray, Butch Morris e Mark Dresser, e con il Living Theatre, esibendosi in ospedali psichiatrici.


Carriera

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Anni 1979-1982: Inizio e primi esperimenti

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La carriera professionale di Galás è generalmente fatta coincidere con il Festival d’Avignone del 1979, dove interpretò il ruolo principale nell’opera Un Jour Comme Un Autre di Vinko Globokar, basata su documentazioni Amnesty International riguardanti torture subite da donne turche.

Nel 1982 pubblicò il suo primo album, The Litanies of Satan, composto da due lunghe tracce per voce ed elettronica. L’album, caratterizzato da sperimentazioni estreme, viene considerato uno dei suoi capolavori, con brani come Wild Women With Steak-Knives (The Homicidal Love Song for Solo Scream). La critica sottolinea la duttilità vocale di Galás e il controllo assoluto della sua espressività, dall’urlo all’acuto sopranile, fino al silenzio.

Galás ha citato Patty Waters come influenza, pur ammettendo di averla ascoltata raramente, come scherzo contro Yoko Ono, che l’aveva erroneamente inclusa tra i suoi ispiratori.

I temi centrali della sua poetica – dolore, sofferenza e marginalizzazione – emergono già in questo periodo, così come l’interesse per il coinvolgimento emotivo e multisensoriale dell’ascoltatore.


Anni 1984-1989: Trilogia Masque of the Red Death

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Il secondo album, Diamanda Galás (1984), mostra un maggior interesse per temi politici e sociali. Il brano Panoptikon, riferito al concetto di carcere ideato da Jeremy Bentham, rappresenta un esperimento elettronico notevole.

Nel 1986 muore il fratello Philip-Dimitri Galás per AIDS, evento che ispira la trilogia Masque of the Red Death. Il primo capitolo, The Divine Punishment, combina estratti delle Sacre Scritture con composizioni originali in un’atmosfera teatrale e cupa. Brani come Deliver From My Enemies e Psalm 22 esplorano il dolore e la disperazione.

Il secondo capitolo, Saint of the Pit (1986), segna un passaggio verso una musica gotica più strutturata. Brani come L’Heautontimoroumenos evidenziano l’uso della voce come strumento narrativo, mentre l’album mostra i primi segni di stanchezza artistica.

Il terzo capitolo, You Must Be Certain of the Devil (1988), completa la trilogia, ma riceve critiche miste. Alcuni osservatori ritengono che l’uso di cover e di formule più convenzionali rappresenti un indebolimento della potenza originale di Galás.


Anni 1989-1996: Live e sperimentazione concettuale

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Nel 1989 Galás riceve un premio alla Queen Elizabeth Hall di Londra per la trilogia. L’album live Plague Mass (registrato 1990) documenta la performance nella cattedrale di St. John the Divine a New York, con temi legati all’AIDS e alla condizione delle vittime.

Segue The Singer (1992), caratterizzato da cover blues, gospel e jazz, considerato di minor interesse per originalità e impatto vocale. In Vena Cava (registrato 1992) Galás ritorna a sperimentazioni vocali dal vivo, ispirate dai testi del fratello e dalla malattia mentale, pur con una struttura più minimalista.

The Sporting Life (1994), collaborazione con John Paul Jones, viene giudicato meno significativo rispetto alle produzioni precedenti, con predominanza della strumentazione su voce.

Lo stesso anno nasce Schrei 27 (pubblicato nel 1996 come Schrei X), un’opera di 27 minuti di sperimentazione vocale estrema, concepita come rappresentazione sonora di dolore e oppressione, con performance dal vivo al buio totale.


Anni 2000-2020: Ritorno alle radici e riconoscimenti

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Gli album successivi, tra cui Malediction & Prayer, La Serpenta Canta, Defixiones, Will and Testament e Guilty Guilty Guilty, consistono principalmente in cover blues, gospel e jazz. Questi lavori ricevono valutazioni critiche negative riguardo originalità, ma contribuiscono a diffondere il nome di Galás a livello internazionale.

Nel 2005 in Italia riceve il premio alla carriera Demetrio Stratos, riconoscimento condiviso con Meredith Monk l’anno successivo.


Anni 2017-2022: Ritorno alla musica originale

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Dopo All The Way (2017), Galás ritorna alla composizione di brani originali con l’album Broken Gargoyles (2022), registrato presso il Kapellen Leprosarium ad Hannover. L’opera unisce musica, letteratura e sperimentazione sonora, affrontando temi di sofferenza umana, pandemie e guerre, reinterpretando poesie di Georg Heym.

Il canto di Galás torna a essere un grido di dolore dell'umanità, un urlo nel nulla dell'esistenza. In particolare, i ventitré minuti di Mutilatio e il brano Abiecto mostrano una voce totalmente inumana, capace di evocare la sofferenza collettiva e la brutalità della guerra.


Stile e tecnica vocale

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Galás è nota per l’ampiezza del registro vocale e per l’uso della voce come strumento primario. La sua tecnica comprende urli, acuti sopranili, declamazioni psicotiche, gargarismi e silenzi, spesso combinati in strutture cicliche o multisensoriali.

Il suo approccio alla musica è caratterizzato dall’attenzione al messaggio e alla comunicazione emotiva, piuttosto che alla mera spettacolarità tecnica.


Tematiche

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Le opere di Galás affrontano temi come emarginazione sociale, torture, AIDS, genocidio, guerra, religione e sofferenza umana. La cantante spesso si riferisce alla sua arte come strumento di denuncia e partecipazione emotiva.

Discografia

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Album in studio

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Album dal vivo

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Raccolte

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  • 1988 - Masque Of The Red Death (Mute Records, GALAS 1, 2xCD)
  • 1988 - The Divine Punishment & Saint Of The Pit (Mute Records, CD STUMM 33, CD)

Singoli

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Demotape

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  • 1982 - (senza titolo) (Audio Textures, MC)
  1. ^ (EN) Jason Ankeny, Diamanda Galás, su AllMusic, All Media Network. URL consultato l'8 gennaio 2022.

Bibliografia

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  • Zanchi, Luca. Lamentazione e Maledizione. Una Introduzione a Diamanda Galàs, Roma, Aracne, 2014. Estratto in italiano e inglese sul sito ufficiale di Diamanda Galàs [1]

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN122323958 · ISNI (EN0000 0001 1512 1604 · SBN UBOV717978 · Europeana agent/base/49005 · ULAN (EN500059481 · LCCN (ENn81026358 · GND (DE124669441 · BNF (FRcb13930294g (data) · J9U (ENHE987007407075705171 · CONOR.SI (SL244512355