Diana cacciatrice (Falguière)

scultura di Alexandre Falguière

La Diana cacciatrice (Diane chasseresse), a volte citata semplicemente come Diana (Diane), è una scultura in marmo realizzata dallo scultore francese Alexandre Falguière nel 1882. L'opera è conservata al musée des Augustins di Tolosa, dove si trova anche il modello in gesso originale.[1]

Diana cacciatrice
AutoreAlexandre Falguière
Data1882
Materialemarmo
Dimensioni174×81×175 cm
UbicazioneMusée des Augustins, Tolosa

Descrizione

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(francese)
«Nous admirons beaucoup cette statue de jeune fille nue; si M. Falguière voit en elle la reine des nymphes chasseresses, une propre soeur d'Apollon, il conviendra peut-être avec nous que ce pauvre Actéon fut bien excusable de croire que le miracle de chasteté dont on lui avait parlé était une fable.»
(italiano)
«Ammiriamo molto questa statua di una fanciulla nuda; se il signor Falguière vede in lei la regina delle ninfe cacciatrici, una sorella consanguinea di Apollo, forse sarà d'accordo con noi che bisogna scusare il povero Atteone per aver creduto che il miracolo di castità del quale gli avevano parlato fosse una favola.»

La statua ritrae Diana, la dea della caccia nella mitologia romana, come una ragazza nuda. Il suo braccio sinistro reggeva in origine un arco, oggi perduto, mentre quello destro è alzato, come se la dea avesse appena scoccato una freccia.[2] La testa è leggermente inclinata e il suo sguardo dall'aria fiera sembra voler seguire il movimento della saetta.[3][2] Come l'arco, anche la mezzaluna che le ornava i capelli è andata perduta quasi del tutto nella versione marmorea. Al Clark Art Institute di Williamstown, negli Stati Uniti d'America, è conservata una riduzione in bronzo della scultura nella quale sia l'arco che il diadema lunare sono integri.[4] Esistono inoltre vari busti bronzei tratti da questa scultura, come quello conservato a Minneapolis.[5]

La modella che posò per quest'opera era Juana Romani, una giovane ragazza italiana (allora quindicenne) che era giunta da poco a Parigi e che aveva iniziato a posare per le scuole d'arte della città.[6][7]

Accoglienza

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Quando la scultura di marmo venne esposta al Salone, la grande esposizione artistica che si svolgeva annualmente a Parigi, furono mosse alcune critiche per alcune "imperfezioni corporee" nella figura di Diana,[8] come i "piedi piatti" e le "gambe corte".[3] In generale, l'opera veniva percepita come troppo naturalistica,[4] come una scultura che si allontanava dai canoni estetici classicisti imposti dall'arte accademica francese, e un critico affermò che le qualità tecniche dell'opera nascondevano poco la "volgarità di certi dettagli della modella".[3]

Galleria d'immagini

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  1. ^ (FR) Diane - statue, su www.augustins.org. URL consultato il 4 marzo 2025.
  2. ^ a b (EN) The Academy, J. Murray, 1882, p. 403. URL consultato il 4 marzo 2025.
  3. ^ a b c (FR) L'Exposition des Beaux-Arts, Goupil, 1882, p. 249. URL consultato il 4 marzo 2025.
  4. ^ a b (EN) Diana, su www.clarkart.edu. URL consultato il 4 marzo 2025.
  5. ^ (EN) Bust of Diana, Jean Alexandre Joseph Falguière ^ Minneapolis Institute of Art, su collections.artsmia.org. URL consultato il 4 marzo 2025.
  6. ^ (FR) Lectures pour tous: revue universelle et populaire illustré, Hachette, 1909, p. 647. URL consultato il 4 marzo 2025.
  7. ^ (FR) L'Art vivant, Nouvelles littéraires, 1934, p. 30. URL consultato il 4 marzo 2025.
  8. ^ (FR) Gazette des beaux-arts, 1882, p. 499. URL consultato il 4 marzo 2025.

Altri progetti

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