Discordance Axis

gruppo musicale statunitense

I Discordance Axis furono un gruppo grindcore[1] che univa screaming e growl, tempi di batteria molto veloci ed un creativo lavoro chitarristico.

Discordance Axis
Paese d'origineStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereGrindcore[1]
Periodo di attività musicale1992 – 2003
Album pubblicati7
Studio3
Live1
Raccolte3
Sito ufficiale

Storia del gruppo

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La band venne fondata nel 1992. Anziché seguire la normale routine producendo diversi demo, i Discordance Axis registrarono molti split album in edizioni limitate, le cui canzoni vennero in seguito pubblicate in alcune compilation[2]. La maggior parte di questi split era registrata in maniera superficiale, con diversi problemi nella produzione, mentre l'uscita The Inalienable Dreamless era caratterizzata da una produzione eccellente. Il gruppo si sciolse nel 2003, ma la band raggiunse, dopo questo avvenimento, lo stato di cult-band, e sono attualmente considerati fra i migliori gruppi grind.

Peculiarità del gruppo erano l'assenza di un bassista, e l'aver preferito le custodie per DVD a quelle per CD, presumibilmente per ospitare i loro booklet, di inusitata lunghezza (in genere, le note alle canzoni erano più lunghe del testo).

Ultima lineup

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Componenti passati

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Discografia

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Album in studio

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  • 1992 - Cosmic Hurse/Discordance Axis
  • 1993 - Hellchild/Discordance Axis
  • 1994 - Capitalist Casualties/Discordance Axis
  • 1994 - Def Master/Discordance Axis
  • 1994 - Hellchild /Discordance Axis
  • 1995 - Melt Banana/Discordance Axis
  • 1995 - Plutocracy/Discordance Axis
  • 1995 - Plutocracy/Discordance Axis
  • 2001 - Discordance Axis/Corrupted/324

Singoli

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  • 1997 - Necropolitan
  • 2001 - Merzbow vs The Inalienable Dreamless

Compilation

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  • 1998 - Perfect Collection
  • 2005 - Our Last Day
  • 2003 - Pikadourei

Videografia

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  • 1997 - 7.62mm
  1. ^ a b Discordance Axis - Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives
  2. ^ Francesco Nunziata, Grindcore Grind Your Fucking Head: invito all'ascolto del grindcore, su ondarock.it.
  3. ^ a b Human Remains [collegamento interrotto], su relapse.com, Relapse Records. URL consultato il 7 novembre 2013.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN142252965 · ISNI (EN0000 0000 9633 7839 · LCCN (ENno2005058424