Discussione:Essere senziente
Fonti?
modificaPer quanto mi riguarda non ho trovato in nessuna letteratura di riferimento alcun elemento che possa giustificare questo lemma. viene e solo di rado utilizzato in modo discorsivo allo stesso modo di "essere cosciente", "essere sensbile" o similari... qui invece si è deciso non si sa in base a quale fonte e perché di costruire un lemma...
Quindi pongo qui alcune domande e offro delle fonti:
- Essere senziente (sentien beings) o essere cosciente ("conscious beings"; "aware beings")...? qual è il quadro definitorio enciclopedico più corretto?
- Ambedue? Nessuno?
- C'è qualche autore attendibile che differenzia i due 'lemmi'?
- Cosa vuol dire che senziente è riduttivo rispetto a cosciente?
L'ambito definitorio della coscienza, a cui sembrerebbe richiamare il lemma in questione, è piuttosto complicato. Coscienza intesa come esperienza cosciente ovvero avvertire che sta accadendo qualcosa ad es. piacere/dolore è un ambito filosofico e psicologico piuttosto complesso di cui si sono occupati autori come William James, Karl Jaspers, William Hamilton fino a David A. Oakley.
Se non contestualizziamo accuratamente l'ambito con fonti attendibili alla mano compiamo un disastro. Pasticciando per sentito dire rischiamo di dare 'lemma enciclopedico' a 'cose' che non ne hanno. Inventiamo una cultura che non c'è e la diffondiamo. Tutto con qualche confusa ricerchina con google/internet leggendo magari gli 'sprazzi' di poche righe concesse da 'google libri'. Facendo degenerare Wikipedia in un'accozzaglia ridicola di improponibili e confusi lemmi.
Allora io ho compiuto questa ricerca, ho consultato per intero (li ho in pdf e quindi mi risulta 'abbastanza' facile) le seguenti autorevolissime e corposissime opere (in più volumi) tutte scritte sotto revisione paritaria e tutte scritte recentemente: Nessuna possiede come lemma "sentient beings". Nessuna. Nessuna possiede "sentient beings" nelle "Thematic Outline". Nessuna.
Di seguito elenco quanto compare il termine "sentient beings" nel testo:
- Animal Sciences (della Gale, 2002) il termine "sentient beings" occorre una volta sola sotto la voce "Cultures ed Animals" paragrafo "buddhism";
- Biology (della Macmillan, 2002) il termine non compare mai.
- Encyclopedia of Medicine (della Macmillan) il termine non compare mai.
- The MIT Encyclopedia of the Cognitive Sciences (The MIT Press Cambridge, Massachusetts London, England 1999) il termine non compare mai.
- Encyclopedia of the Human Brain (quella coordinata da V. S. Ramachandran dell'Università di San Diego) il termine non compare mai.
- INTERNATIONAL DICTIONARY OF PSYCHOANALYSIS (quello della Gale in 3 voll.) il termine non compare mai.
- Encyclopedia of Apllied Psychology (2004 quello curato da CHARLES D. SPIELBERGER dell'Università di of South Florida) il termine non compare mai.
- Contemporary Clinical Psychology (quello coordinato nel 2005 da Thomas G. Plante Santa Clara University and Stanford University) il termine non compare mai.
- ENCYCLOPEDIA OF PSYCHOLOGY il termine compare una sola volta a pag.35
ma con sentient virgolettato, il che immagino comprendiate cosa significhi...
- The Philosophy of Science - An Encyclopedia della Routledge il termine non compare mai.
- Plant Sciences (quello coordinato da Richard Robinson Science Educator, Tucson, Arizona) il termine non compare mai.
- Encyclopedia Of Information Science And Technology 2005 quello coordinato da Mehdi Khosrow-Pour, il termine non compare mai.
- Encyclopedia Of Physical Science And Technology Biotechnology 2001 il termine non compare mai.
- nella sterminata opera Encyclopedia of Philosophy della MacMillan il termine compare: in "Abortion"
; in "CAUSAL CLOSURE OF THE PHYSICAL DOMAIN":
in "Ethics"
in "Functionalism"
in Hobbes Thomas
in "Impartiality"
in Leibniz
in "RELIGION, PSYCHOLOGICAL EXPLANATIONS OF"
in "Self prediction"
in "Smith Adam"
in "TELEOLOGICAL ARGUMENT FOR THE EXISTENCE OF GOD"
in "Utilitarianism"
in "Voluntarism"
oltre che in Chinese Philosophy:Buddhism; Yogacara: Buddhism; MIND AND MENTAL STATES IN BUDDHIST PHILOSOPHY; Nirvāṇa; SHINRAN.
Vi risparmio l'esibizione della ricerca... ben più fortunata!!!! di Conscious beings...
Bene... ora salviamo anche il "lemma" "Esseri senzienti", inesistente come tale in qualsiasi altra parte oltre l'italica Wikipedia... vorrei capire come lo definiamo e come lo differenziamo o perché non lo citiamo come "Esseri coscienti": fate una ricerchina con google con questo termine: Esseri coscienti... Spero di aver offerto un metodo e spunti di riflessione. Wikipedia non può essere fatta a colpi di votazione "perché suona bene..." "e sì.. lo trovo con google!..." ma con un utilizzo ponderato delle fonti e basta....
Qualcuno ha riportato che, checché nei dica io, il lemma "essere senziente" è ampiamente diffuso in filosofia... Nella ponderosa "Enciclopedia filosofica" della Bompiani che sta uscendo in 20 volumi con il CdR leggo come lemmi: Essere, Essere-in-sé, Essere-nel-mondo, Essere-per-sé, Essere supremo.. ma non "Essere senziente"!!! deve "essere" una dimenticanza... Grave perché non solo non compare come 'lemma' ma nemmeno discorsivamente nel testo... meno male che l'italica Wikipedia c'è... --Xinstalker (msg) 10:37, 2 nov 2010 (CET)
Non si rimuovono i tag di non neutralità finché non si risolve la discussione e senza nemmeno intervenirci, c'è pure scritto...
modificaIo non ho nulla contro la voce "essere senziente", come credo nemmeno gierre abbia nulla contro, solo che manca il quadro teorico per stabilirne il lemma. Tutto qui. Sopra ho fornito più casi in cui questi termini vengono riportati ma come descrittivi, esplicativi. Potremmo fare una voce con "essere cosciente" con un numero di riferimenti di gran lunga maggiore, che differenza c'è tra senziente e cosciente? Mi sembra che il 'termine' "essere senziente/cosciente" venga viepiù indicato in ambito giurisprudenziale ed etico ma non ho trovato alcun riferimento 'definitorio' condiviso. Se ritenete di trovarne, in modo chiaro, occorre tuttavia contestualizzare il termine come '"essere senziente" è considerato in ambito 'bioetico' quell'essere che.... Non vorrei che si creasse un lemma ambiguo e privo di supporto critico adeguato che poi trova in Wikipedia l'unico suo riferimento 'teorico' e di 'lemma'. Tutto qui. --Xinstalker (msg) 09:32, 16 nov 2010 (CET) Peraltro la fonte non chiarisce ad esempio se un'animale è anch'esso un "essere senziente", un rinoceronte è un "essere senziente"? Un rinoceronte è in grado di provare la 'felicità' indicata dalla fonte? Evidente che qui le fonti citate non stanno fornendo un quadro teorico-critico della nozione di "essere senziente" quanto utilizzano in modo descrittivo i due termini nel loro specifico ambito di discorso, come si fa comunemente per migliaia di termini che non per questo divengono lemmi. Inoltre la fonte collega il termine "essere senziente" alla nozione di persona, il rinoceronte è una 'persona'? Evidente che la fonte non sta fornendo una definizione del termine utilizzato, in quanto utilizzato al solo scopo descrittivo. Ciononostante noi, facendo una ricerca con google, lo facciamo diventare lemma perché... perché lo abbiamo trovato! Se poi vogliamo collegare l'essere senziente alla 'persona umana' redirigiamo il lemma ad essere umano! Qui si indica che l'essere senziente è quello che prova sentimenti.. cos'è un sentimento? la felicità come sostiene la fonte? a che grado di scala evolutiva un essere vivente è in grado di provare quel vissuto che è differente del piacere/dolore attacco/fuga etc.etc. Non c'è quadro definitorio, la fonte indicata non ha alcuna la pretesa di fornirlo e utilizza i due termini in modo descrittivo per il termine persona con le sue qualità.--Xinstalker (msg) 09:37, 16 nov 2010 (CET)
Rimosso i collegamenti con le altre Wiki... sentience non è sentient beings questo vale per quella inglese e per tutte le altre... per favore...! ecchediamine...!!!--Xinstalker (msg) 09:56, 16 nov 2010 (CET)
Per scrupolo, dopo le osservazioni di Theirrules, mi sono procurato e ho verificato per intero anche i quattro volumi della Encyclopedia of Science, Technology and Ethic 2005 (possiamo considerarla la Bibbia della Bioetica considerando la mole internazionale degli studiosi che vi hanno contribuito?), sentien beings non compare come lemma ma compare, in modo discorsivo:
- a pag.98 del I volume in "Architectural Ethics":
- a pag.117 del I volume in "Artificial Morality":
- a pag. 256 del I volume in "Buddhist perspectives", dove compare tra gli altri così:
- a pag.416 del I volume in "Consequentalism":
- a pag. 915 del II volume in "Hindu perspectives":
yet sentient beings have freedom. The law of karma constrains ordinary action, but a realized person is free.»
- a pag. 2155 del IV volume in "Appendix IV":
Evito di riportare qui le ricerche inerenti ad altri termini simili come "essere cosciente", "essere pensante" etc.etc. ... Dite voi se vale la pena, e come, di trasformare noi qui, unici nel mondo, in lemma il termine "essere senziente".--Xinstalker (msg) 08:26, 17 nov 2010 (CET)
Imbarazzante... pur di salvare la voce si manipolano confondono le fonti e così il sentience di Colin McGinn diventa "essere senziente"... vorrei solo che l'autore del falso grave pasticcio... mi leggesse nella mente --Xinstalker (msg) 14:11, 30 mag 2011 (CEST)
@ Theirrulez
modificaQuello che ti ostini a non capire che si potrebbe fare la stessa cosa tra Hobbes ed "essere pensante" [1] Come con tutti gli altri. Stai cadendo nel patetico. --Xinstalker (msg) 16:18, 7 giu 2011 (CEST)
- Se crei una voce dal titolo essere pensante non ho alcun problema, sarebbe un ulteriore approfondimento per l'enciclopedia. Ti invito tuttavia ad evitare attacchi personali (ma quante volte te l'ho chiesto??). ---- Theirrules yourrules 22:50, 7 giu 2011 (CEST)
- No... se creo una voce essere pensante o essere cosciente o essere amante o essere compulsivo perché se esiste un lemma tipico nella cultura aborigena australiana allora deve trovarsi un corrispettivo nella nobile cultura cristiano occidentale, fammi controllare con google, eccolo... non farei un servizio al progetto sarei solo 'patetico'. E non prenderlo come un attacco personale, in fin dei conti so quanto vali e quanto sei sprecato appresso a questo modo di fare. ciao --Xinstalker (msg) 00:38, 8 giu 2011 (CEST)
Theirrules guarda qui:
- Pensiero - Essere pensante
- Coscienza - Essere cosciente
- Sensibilità - Essere sensibile
- Amore - Amante
- Nevrosi - Nevrotico
- Psicosi - Psicotico
- Senzienza - Essere senziente
Ora trovi due blu 'entificati' ovvero quelli nella colonna a destra, clicca il primo (psicotico), poi cerca con 'google libri' quante volte questi termini della colonna a dx sono stati utilizzati da: filosofi, teologi, psicologi, antropologi, sociologi e saggisti... troverai carrettate di citazioni, considerazioni, etc.etc. MA QUESTE NON NE FANNO UN LEMMA!!!
Se facciamo lemmi quelli della colonna a destra, giusto per occupare lo spazio altrimenti lasciato solo a 'qualcuno' di qualcun'altra cultura... ecco saremmo 'patetici'... Bada bene 'tu' non sei patetico in quanto 'tu' ma ho l'impressione, perdonami e correggimi se sbaglio, che la tua presenza su Wikipedia sia governata dalla sensibilità di voler 'difendere' una cultura, quella italiana e/o cristiana, rispetto al suo presunto 'svilimento' o 'distorsione' o 'riduzione' gratuita. Qui mi ricordi la querelle sull' h di brahmano, dove, se non ricordo male, tu sostenesti che con l'h tale termine non era italiano, poi visto che tutti i dizionari italiani riportavano quel lemma, sostenesti che era un neologismo, per poi scoprire che invece era utilizzato da autori italiani fin dalla prima metà del XIX secolo. In quel caso bastava un banale etimologico per capire che quel lemma non originava dall'inglese, o dalla traslitterazione sanscrita, ma dal latino (e dal greco antico), come la quasi totalità del 'nostro' dizionario... Ecco se ti fossi informato sull'etimologico avremmo perso meno tempo tutti e due e io mi sarei evitato il dovere di scusarmi con te per averti 'bistrattato'... cosa che credo prima o poi occorrerà che faccia anche in questa circostanza. Per favore Theirrules rifletti su questo modo di fare. Grazie! :) --Xinstalker (msg) 07:57, 8 giu 2011 (CEST)
Problema tecnico
modificaAttenzione! È stata riportata la pagina di votazione del 2010, anche per quella relativa al 2011. Forse è meglio che la correzione venga fatta da un amministratore.--Superzen (msg) 02:31, 2 lug 2011 (CEST)
- Fatto. Grazie per la segnalazione. --Pequod76(talk) 02:48, 2 lug 2011 (CEST)
contributo anonimo
modificaIo vorrei lasciare un piccolo contributo, ma è la prima volta (e probabilmente l'unica) quindi prima cerco di capire come funziona tecnicamente e non desidero collezionare l'ennesima registrazione. Provo innanzitutto a vedere se riesco a inserire questo testo. Dopo aggiungerò il breve contributo. — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.28.192.193 (discussioni · contributi).
- Tecnicamente puoi modificare la voce nello stesso modo in cui hai scritto qui, è sufficiente cliccare su "modifica" e poi salvare. --ArtAttack (msg) 16:14, 24 feb 2013 (CET)
Grazie, segue il contributo alla discussione.
- contributo -
L'espressione "essere senziente" è attualmente di uso comune presso chi si interessa di buddhismo per designare un essere dotato di sensi, capace di provare sensazioni e che, di conseguenza, può soffrire. Tuttavia l'espressione è probabilmente mutuata dalla filosofia occidentale soprattutto per evitare di riferirsi esclusivamente all'essere umano là dove il discorso etico del buddhadharma tende a farsi più universalistico, ed andrebbe chiarito preliminarmente quale termine in lingua sanscrita si sia inteso tradurre con tale espressione, cosa, probabilmente affatto facile da rintracciare a meno di non avere a disposizione il contributo di qualche esimio sanscritista nelle nostre università (lo scrivo perché non sono affatto sicura che la successiva citazione del Cornu sia sufficiente a dirimere la questione, ovvero che sia, come dire, tutto qui). Data le consistenti differenze fra le diverse teorie epistemologiche orientali ed occidentali, le trattazioni andrebbero mantenute sempre ben distinte, tenendo presente che l'espressione in ambito buddhistico non sembrerebbe affatto assimilabile o intercambiabile con altre come "essere pensante" "essere cosciente" o "essere sensibile". La stessa definizione di cosa sia un "essere" può presentare differenze significative nelle due culture, orientale ed occidentale. L'espressione "essere senziente" è riportata nel Dizionario del Buddhismo di Philippe Cornu, Traduzione dal francese a cura di Daniela Murgia ed Adalia Telara, Pearson Paravia Bruno Mondadori 2003, con la seguente definizione: sanscrito sattva, tibetano sems-can, 'gro-ba, cinese youqinq, zhongsheng, giapponese shujo (o lunga). Letteralmente "esseri dotati di mente" o "migratori". Designa l'insieme degli esseri che trasmigrano nei sei destini del samsara. Qui il Cornu si ferma. (N.B. la definizione è coperta da diritti d'autore, quindi credo che terminata la discussione dovrò cancellarla) Se ne deduce che sono esseri senzienti perlomeno tutti quelli che possono andare ad abitare i sei regni del samsara: narak (spiriti infernali), preta (spiriti famelici), tirya animali , manus (esseri umani), titani (asura), deva (divinità). Esistono però nel buddhismo anche altre categorie di esseri come, ad esempio, gli antarabhava, "esseri dello stato intermedio", o i più noti bodhisattva di diversa natura. Inoltre va tenuto presente che nel buddhadharma la mente è un senso ed esistono esseri formati da pura coscienza. Questo diverso contesto differenzia molto il significato dell'espressione usata in ambito buddhistico e/o al di fuori di esso.
Infine e' molto facile trovare questa espressione nella letteratura buddhistica, ma non è altrettanto facile trovarne una approfondita disamina ed io stessa sto cercando da tempo qualcosa che mi soddisfi e ne sono sprovvista.
Perciò buon lavoro!
p.s. se serve la lista dei dizionari enciclopedici di indologia e buddhologia che si potrebbero consultare per trovare il lemma (oltre naturalmente ai dizionari sanscriti e pali che andrebbero ugualmente consultati)
1) F.K. Ehrhard/I. Fischer-Schreiber, Das Lexikon des Buddhismus Grundbegriffe und Lehrsystema, Munchen 1992 2) D. Keown, Lexikon des Buddhismus, Dusseldorf (Patmos) 2005 3) T.O. Ling, A Dictionary of Buddhism - A Guide to Thought and Tradizion, New York 1972 4) G.P. Malasekara, Dictionary of Pali Proper Names, 2 VollL., 1960 5) k.j. Notz (a cura di) Herders Lexikon des Buddhismus - Grundbefriffe, Traditionen, Praxis, Freiburg/Erfstadt 2007 6) Nyanatiloka, Buddhistisches Worterbuch - KurzgefaBtes Handbuch der Buddhistischen Lehren und Begriffe in alphabetischer Anordnung, Stammbach-Herrnschrot 1999 C.S. Prebish, Historical Dictionary of Buddhism, Metuchen, N.J./London 1993 7) H.W. Schumann, Siebzig Schlusselbegriffe des Pali-Buddhismus, Heidelberg/Leimen 2006 8) B.Walmer, Hindu World - An Encyclopedic Survey of Hindusm 2 voll. London 1968
p.s.2Testo in corsivo
A riprova dell'esistenza del lemma nell'ambito in cui il suo utilizzo è legittimato è sufficiente digitare nel web italiano il nome del tibetologo prof. "massimiliano a. polichetti" seguito dall'espressione "esseri senzienti essere senziente". In particolare sono reperibili alcuni .pdf nei quali si può rintracciare l'espressione nei suoi contesti.
Questo per dire che il problema di salvare o sopprimere la voce si risolve comprendendo che l'espressione è strettamente connessa ad un ambito tematico specifico.
p.s. 3 Tecnicamente come si fa a "rispondere" come ha fatto ArtAttack con me?
LA NUOVA ZELANDA RICONOSCE GLI ANIMALI COME ESSERI SENZIENTI: http://www.greenme.it/informarsi/animali/16528-nuova-zelanda-animali-esseri-senzienti
Dibattito scientifico serio
modificaLeggendo la voce si ha la sensazione di pseudoscienza lontano un miglio. La biologia non ha niente da dire al riguardo? La senzienza non dovrebbe essere la capacità di un essere vivente di avere percezioni sensoriali? Che titolo hanno filosofi e giuristi per intervenire al riguardo? --2.224.241.12 (msg) 19:48, 16 mag 2018 (CEST)
- Anche la lumaca ha percezioni sensoriali.--Bramfab Discorriamo 21:29, 16 mag 2018 (CEST)