Discussione:Santa Rita (Torino)
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Ho notevolmente ampliato la voce, corredandola di foto e fonti. Penso che non possa più essere considerata un abbozzo, quindi ho rimosso l'avviso. --Orsotorinese (msg) 21:17, 26 ott 2011 (CEST)
Il Campo Juventus di Corso Marsiglia.
modificaIl Campo Juventus,[1] più comunemente noto come stadio di Corso Marsiglia[1] per via sia della strada dove sorgeva e della società che l'amministrava, fu un impianto sportivo multifunzione di Torino, di proprietà del Foot-Ball Club Juventus.
Sorgeva all'incrocio tra Corso Marsiglia (l'attuale via Tirreno) e via Tripoli nel borgo di Santa Rita al confine con borgo San Paolo. L'ingresso era ubicato in quello che oggi è noto come largo Tirreno.
Vanta diversi primati, ssendo stato il primo impianto costruito in Italia nel primo dopoguerra,[2] fu ritenuto negli anni 20 e 30 del XX secolo la più moderna struttura sportiva nazionale. Con una capienza massima di 25 000 spettatori,[3] in tale sito la squadra bianconera disputò le proprie partite casalinghe dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 1922, fino al 1933; in questo lasso di tempo ospitò anche alcune partite amichevoli della nazionale calcistica italiana, mentre la sezione tennistica juventina usufruì dell'impianto fino alla fine del decennio.
In disuso ufficialmente dal 1939 e de facto dal 1940, fu distrutto dai vari bombardamenti su Torino durante la seconda guerra mondiale.[4] Nel dopoguerra l'area è stata destinata a edilizia residenziale.[4]
Fu anche il primo impianto sportivo italiano realizzato interamente in cemento armato nonché, tra gli anni 20 e 30, il primo nel Paese a dotarsi d'illuminazione artificiale per iniziativa della successiva gestione condotta dal vicepresidente della FIAT, Edoardo Agnelli.[5] Oltre che degli uffici dirigenziali del club e del campo principale di calcio — le cui dimensioni erano di 110 × 65 m. — l'impianto disponeva di un altro campo (94 × 55 m.) usato per gli allenamenti della squadra, situato dietro le tribune popolari; adiacenti a esso erano siti, tra altro, gli spogliatoi e tre campi da tennis, a uso dell'allora sezione tennistica juventina, in cui si svolgevano incontri a livello nazionale e internazionale[6] — tra cui quello valevole per quarti di finale dell'International Lawn Tennis Challenge disputato nel 1928 tra le rappresentative d'Italia e India, il primo giocato nella capitale sabauda, vinto dai padroni di casa per 4 set a 1.[7] La costruzione dell'impianto, iniziata nel 1921, fu finanziata dalla Società Spettacoli Sportivi (S.S.S.) — società composta dai soci del club torinese, costituita con un capitale di 530 000 lire in 1 600 azioni da 500 lire ciascuna — che spese oltre un milione del tempo per sostituire il vecchio stadio di Corso Sebastopoli.[8] Costruito su un'area di 40000 m² per ospitare inizialmente circa 15 000 persone, in occasione degli incontri più attesi la capienza veniva incrementata di circa il doppio (tra 20 000 e 25 000 persone).[8]
L'area su cui sorgeva era compresa tra le attuali vie Tirreno (all'epoca corso Marsiglia), Tripoli, Monfalcone e Ricaldone (o forse Gradisca), un territorio riconvertito in seguito a edilizia residenziale pubblica.[9] Dopo la demolizione dell'impianto, nel 1940 la tettoia che sovrastava la tribuna coperta venne venduta alla Società Metallurgica Italiana e utilizzata per uno dei suoi stabilimenti a Limestre.
Bibliografia
modifica- Daniele Donghi (a cura di), Manuale dell'architetto, Torino, UTET, 1930.
- Mario Pennacchia, Gli Agnelli e la Juventus, Milano, Rizzoli, 1985, ISBN 88-17-85651-7.
- Maurizio Ternavasio, È facile vivere bene a Torino se sai cosa fare, Roma, Newton Compton, ISBN 88-54-19848-X.
Collegamenti esterni
modifica- Società Spettacoli Sportivi di corso Marsiglia, Museo Torino (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2018).
- 1897-2017, 120 anni di Juventus e dei suoi stadi, su archistadia.it, 1º novembre 2017.
- ^ a b Società e luoghi di sport (PDF), Città di Torino, 2005, p. 124 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- ^ La «Juventus», in La Stampa, 1º aprile 1931, p. 2. URL consultato il 10 dicembre 2014 (archiviato il 24 settembre 2015).
- ^ Rinaldo Barlassina (a cura di), Divisione Nazionale - I campi di giuoco (PDF), in L'Agendina del Calcio 1933-1934, Milano, La Gazzetta dello Sport, settembre 1933, p. 28 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2017).
- ^ Il Comunale, in La Gazzetta dello Sport, 27 dicembre 1997. URL consultato il 4 gennaio 2009 (archiviato il 14 dicembre 2013).
- ^ Ha inizio domani il torneo del Tennis Juventus, in La Stampa, 31 maggio 1937, p. 4. URL consultato il 10 dicembre 2011 (archiviato il 12 gennaio 2014).
- ^ La Coppa Davis a Torino, in La Nuova Stampa, 12 giugno 1948, p. 3. URL consultato il 4 gennaio 2009.
- ^ a b Paolo Bertoldi, Gol a valanga nella "Belle Époque", in La Stampa, 1º dicembre 1971, p. 15. URL consultato il 10 dicembre 2011 (archiviato il 12 gennaio 2014).
- ^ Maurizio Ternavasio, Il vecchio stadio di corso Marsiglia, su lastampa.it, 2 ottobre 2009. URL consultato il 21 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2014).