Distretto di Cuggiono

Il distretto di Cuggiono era il nome di un distretto ideato dal governo giacobino della Repubblica Cisalpina nel dipartimento del Verbano, e nel dipartimento d'Olona dopo il colpo di Stato del 1798.

Distretto di Cuggiono
Informazioni generali
Nome completoDistretto di Cuggiono Maggiore
CapoluogoCuggiono
2999 abitanti (1771)
Dipendente daDipartimento del Verbano
Dipartimento d'Olona (dal 1798)
Suddiviso in22 comuni
(25 dal 1798)
Amministrazione
Forma amministrativaDistretto
Organi deliberativiMunicipalità
Evoluzione storica
Inizio1797
CausaInvasione napoleonica
Fine1801
CausaProclamazione della Repubblica Italiana
Preceduto da Succeduto da
Pieve di Dairago Cantone di Cuggiono

La Costituzione della Repubblica Cisalpina progettò un nuovo ordinamento degli enti locali lombardi, partendo dal presupposto di una nuova geografia basata su una razionalizzazione illuministica anziché sul retaggio di secoli di storia. La funzione dei distretti, che andavano a sostituire l'istituto plurisecolare della pieve, sarebbe divenuto quello di svolgere le più alte funzioni municipali nelle aree di notevole parcellizzazione comunale.[1]

Nell'area nordoccidentale milanese, l'antichissima pieve di Dairago fu lasciata invariata, ma venne riportata sotto Varese riproponendo l'innovativa riforma di Giuseppe II di pochi anni prima. Il nuovo capoluogo riconosceva i mutati rapporti demografici rispetto alla vecchia geografia medievale, in parte già da tempo sottolineati anche a livello ecclesiastico tramite una speciale arcipretura. Il distretto venne classificato col numero 14.[2]

Definito dalla legge 6 germinale anno VI, l'ente non riuscì ad avere una vera applicazione fino al colpo di Stato militare che rovesciò il primo governo giacobino sostituendolo con uno più finalizzato ad ottenere risparmi per la guerra. Il distretto di Cuggiono Maggiore, riportato sotto Milano col numero 9, fu configurato in maniera anomala, perdendo pezzi a nord ma guadagnandone a sud dalla pieve di Corbetta, per un totale di 20.400 abitanti.[3]

Dopo un solo anno l'invasione austriaca travolse comunque tutto ristabilendo in pieno comuni e vecchie pievi. Anche quando l’anno successivo, il 1800, prontamente tornarono i francesi, si preferì a questo punto mantenere provvisoriamente le autorità locali in essere fino a che nel 1801 questo livello amministrativo venne definitivamente superato a favore dei cantoni.

Territorio

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I comuni inizialmente ricompresi furono gli stessi della pieve.

Dopo il golpe l’elenco fu: Arconate, Bernate, Biennate, Boffalora, Buscate, Busto Garolfo, Castano, Cuggionno Maggiore, Cuggionno Minore, Dairago, Furato, Induno con Guado, Inveruno, Magnago, Malvaglio, Menedrago, Mesero, Nosate, Ossona, Robecchetto, Sant’Antonino, Tornavento, Turbigo, Vanzaghello, Villa Cortese.

Bibliografia

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  • Costituzione della Repubblica Cisalpina dell'anno V
  • Costituzione della Repubblica Cisalpina dell'anno VI

Voci correlate

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