Echiura

sottoclasse di Polychaeta
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Gli Echiuroidei (Echiura, Sedgwick, 1898[1]), anche chiamati echiuri[2], sono una sottoclasse degli Anellidi Policheti, alla quale appartengono circa 140 specie esclusivamente marine.

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Echiura
Bonellia viridis
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumLophotrochozoa
PhylumAnnelida
(clado)Pleistoannelida
(clado)Sedentaria
SottoclasseEchiura
ordini

Descrizione

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Differentemente dalla maggior parte degli altri anellidi, gli echiuri non presentano metameria, il loro corpo non è cioè diviso in segmenti che si ripetono.[3] Le dimensioni lineari del corpo variano da qualche centimetro[4] ai 40 cm Ikeda taenioides, che ha una proboscide di 150 cm, per una dimensione totale di quasi 2 m.[5] Il corpo è sacciforme, e, così come negli altri anellidi, è rivestito di una cuticola di collagene ed è dotato ventralmente di alcune chete di β-chititna, che in questo caso sono uncinate e vengono usate per scavare.[6]

L'estremità anteriore del corpo è costituita dalla proboscide: un organo sottile pre-orale, che può avere varia forma (per esempio biforcuta nella mediterranea Bonellia viridis) alla cui base si apre la bocca.

 
Caratteristica proboscide biforcuta di un echiuro

L'apparato circolatorio, chiuso, è formato da un vaso dorsale e uno ventrale; il sangue è privo di pigmenti respiratori. Il sistema nervoso è privo di gangli.

Distribuzione e habitat

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La maggioranza delle specie vive in acque basse, ma vi sono anche specie adattate alle acque profonde. Generalmente le specie dell'ordine Bonelliida si trovano in acque più profonde rispetto a quelle dell'ordine Echiurida.[3] Gli animali vivono in cavità del substrato e sono quasi totalmente privi di movimento.

Biologia

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Riproduzione e sviluppo

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I sessi sono separati. Le specie dell'ordine Bonelliida presentano un dimorfismo sessuale estremo: i maschi di queste specie sono infatti molto più piccoli delle femmine.[3] Per esempio, in Bonellia viridis la femmina è lunga circa 30 cm e il maschio solo 2 mm. In contrasto, le specie dell'ordine Echiurida non presentano un dimorfismo sessuale marcato.

La larva è una tipica trocofora, dalla quale si sviluppa un individuo parzialmente metamerico, ma l'abbozzo di metameria scompare nell'adulto.

La determinazione del sesso della larva è di tipo metagamico, ovvero indipendente dalla fecondazione; la femmina di Bonellia viridis è in grado di prendere le larve ancora indifferenziate (senza sesso determinato) con la proboscide che usa per il nutrimento filtrando le particelle che si trovano sul terreno all'esterno della tana in cui si nasconde. Le larve sulla proboscide diventano maschi, poiché influenzate dagli ormoni delle femmine; le larve che invece non vengono prese, si lasciano trasportare fino al raggiungimento di un luogo sicuro (come la fenditura di una roccia) e, senza l'influenza degli ormoni delle femmine, diventano femmine.

Alimentazione

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La maggior parte delle specie si nutre di particelle organiche presenti nel substrato attraverso la loro proboscide. Nella famiglia Urechidae si è evoluta una particolare strategia di alimentazione nella quale una rete di muco viene usata per la filtrazione dell'acqua.[3]

Sistematica

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Gli echiuri erano stati classificati come un phylum a sé stante da W. Newby nel 1940, studi seguenti hanno però ritrovato che gli echiuri sono degli anellidi che hanno secondariamente perso la metameria.[7] In particolare, è stato ritrovato che appartengono al clado Sedentaria e che il loro gruppo fratello è Capitellidae. Nel seguente albero filogenetico è mostrata la collocazione di Echiura all'interno degli Anellidi Sedentari:[3][8]


Sedentaria

Orbiniida

Cirratuliformia

Siboglinidae

Sabellida

Spionida

Opheliida

Echiura

Capitellidae

Terebelliformia

Arenicolidae

Clitellata

La sottoclasse contiene due ordini e cinque famiglie:[3][9]

Rapporto con l'essere umano

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La specie Urechis unicinctus (Drasche, 1880) viene usata per scopi alimentari in Corea, Giappone e Cina[12].

Galleria d'immagini

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  1. ^ (EN) WoRMS - World Register of Marine Species - Echiura, su www.marinespecies.org. URL consultato il 22 marzo 2025.
  2. ^ Echiuri - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 22 marzo 2025.
  3. ^ a b c d e f (EN) Ryutaro Goto, Tomoko Okamoto e Hiroshi Ishikawa, Molecular phylogeny of echiuran worms (Phylum: Annelida) reveals evolutionary pattern of feeding mode and sexual dimorphism, in PloS One, vol. 8, n. 2, 2013, pp. e56809, DOI:10.1371/journal.pone.0056809. URL consultato il 25 settembre 2025.
  4. ^ (EN) Edward E. Ruppert, Richard, S. Fox e Robert D. Barnes, Invertebrate Zoology, 7th edition, 7ª ed., Cengage Learning, 2004, pp. 490-495, ISBN 978-81-315-0104-7.
  5. ^ (EN) D. Williamson, The Origins of Larvae, Springer Science & Business Media, 17 aprile 2013, ISBN 978-94-017-0357-4. URL consultato il 22 marzo 2025.
  6. ^ (EN) Edward E. Ruppert, Richard S. Fox e Robert D. Barnes, Invertebrate zoology: a functional evolutionary approach, 7ª ed., Belmont, CA : Thomson-Brooks/Cole, 2004, p. 490, ISBN 9780030259821. URL consultato il 28 gennaio 2025.
  7. ^ (EN) Spoonworm | Invertebrate Anatomy & Adaptations | Britannica, su www.britannica.com. URL consultato il 22 marzo 2025.
  8. ^ (EN) Torsten Hugo Struck, Anja Golombek e Anne Weigert, The Evolution of Annelids Reveals Two Adaptive Routes to the Interstitial Realm, in Current Biology, vol. 25, n. 15, 3 agosto 2015, pp. 1993-1999, DOI:10.1016/j.cub.2015.06.007. URL consultato il 25 settembre 2025.
  9. ^ Integrated Taxonomic Information System (ITIS), su itis.gov, ITIS, 2015. URL consultato il 14 marzo 2021.
  10. ^ (EN) WoRMS - World Register of Marine Species - Bonelliida, su www.marinespecies.org. URL consultato il 25 settembre 2025.
  11. ^ (EN) WoRMS - World Register of Marine Species - Echiurida, su www.marinespecies.org. URL consultato il 25 settembre 2025.
  12. ^ Choi, S.D. et al. (1998) "Studies on the commercial scale production of Urechis unicinctus (von Drasche) in southern Korea" Bulletin of Yosu National University 13(2): pp. 973-981. (in Coreano, con sommario in inglese)

Bibliografia

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  • M. La Greca, Zoologia degli invertebrati, seconda edizione, Torino, UTET, 1990, pp.332-333.
  • Dorit R., Walker W., Barnes R. Zoologia, Zanichelli, 2001

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Collegamenti esterni

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