Elia I di Moldavia

Elia, Iliaș o Ilie I di Moldavia (20 luglio 140923 aprile 1448), fu principe (voivoda) di Moldavia due volte, ovvero dal gennaio 1432 all'ottobre 1433 e con suo fratello Stefano II dall'agosto 1435 al maggio 1443[1].

Elia di Moldavia
Grosso emesso sotto Elia I di Moldavia
principe di Moldavia
In caricagennaio 1432 – ottobre 1433
agosto 1435 – maggio 1443
PredecessoreAlessandro I di Moldavia
Ștefano II di Moldavia
SuccessoreȘtefano II di Moldavia
Ștefano II di Moldavia
Nascita20 luglio 1409
Morte23 aprile 1448 (38 anni)
DinastiaBogdan-Mușat
PadreAlessandro I di Moldavia
MadreAna Neacșa
ConsorteMaria di Alšany
FigliRomano II
Alexăndrel
Religioneortodossia

Biografia

modifica

Figlio del principe Alessandro il Buono e di Ana Neacșa, Elia fu designato co-reggente e nominato successore dal padre.[2] Nel 1433, Elia accettò di divenire vassallo di Ladislao II Jagellone, re di Polonia. Sposò Maria, una discendente della famiglia degli Olšanski, legata alla nobiltà lituana, nipote di Ivan Olšanski e sorella della moglie di Ladislao II, Sofia).[3] Elia e Maria ebbero almeno due figli, Romano II e Alessandro.

Elia affrontò la ribellione del fratello Stefano e di diversi boiardi, i quali, fomentati dal principe Vlad II Dracul della vicina Valacchia, riuscirono a detronizzarlo.[4] A quel punto, l'esautorato sovrano domandò aiuto a Ladislao II, ma fu sconfitto dal nuovo principe e fuggì in Polonia. Dopo che Stefano giurò fedeltà ai polacchi, questi ultimi imprigionarono Elia fino all'ascesa al trono di Ladislao III. Nel 1434, i sostenitori polacchi di Elia facilitarono la sua liberazione e convinsero il re a considerare di ritirare il suo sostegno a Stefano.[5]

Dopo una battaglia dall'esito incerto avvenuta nel 1435 a Podraga o Podagra (corrispondente alla moderna Podriga, nel comune di Drăgușeni), Ladislao III intervenne per placare il conflitto e contribuì a istituire un governo condiviso dei due fratelli sulla Moldavia (con Elia come sovrano nominale e Stefano quale signore della parte sud-orientale del paese, in particolare a Tecuci, Kilija, Vaslui e Covurlui, sebbene entrambi esercitassero la propria autorità da Suceava).[6] In cambio, Elia accettò di pagare un tributo annuale alla Polonia (100 cavalli, 400 lenzuola di seta, 400 buoi, 300 carri di storione) e di concedere il dominio su Chotyn e sulla Pocuzia.[7]

Un calo dell'interesse polacco per la regione spinse Stefano a ribellarsi. Deposto nuovamente, Elia fu accecato (poiché, secondo le convinzioni del luogo e dell'epoca, una simile menomazione interdiva dall'esercizio del potere) e gettato in prigione.[8] Morì di lì a poco in un momento storico imprecisato.

Sua moglie Maria fuggì in Polonia con i figli, dove assunse il potere in Pocuzia, difendendola dagli eserciti di Stefano. Romano, figlio di Elia e Maria, rimase sovrano della regione, autoproclamandosi principe di Moldavia e vassallo di Ladislao III; sarebbe stato poi riconosciuto come co-sovrano da Stefano, e alla fine lo avrebbe deposto.[9][10] L'altro figlio era Alessandro.

Ascendenza

modifica
Genitori Nonni Bisnonni
Romano I Costea Mușat  
 
 
Alessandro il Buono  
Margareta Mușata  
 
 
Elia di Moldavia  
 
 
 
Ana Neacșa  
 
 
 
 
  1. ^ Ștefănescu, pp. 104-105. Dal canto suo, Xenopol, p. 127 indica il 1444 come fine del suo regno, collegandolo alla morte di Ladislao III nella battaglia di Varna.
  2. ^ Xenopol, p. 124.
  3. ^ Xenopol, p. 125.
  4. ^ Xenopol, pp. 124, 125.
  5. ^ Xenopol, pp. 125-126.
  6. ^ Ștefănescu, pp. 104, 105; Xenopol, pp. 125-126.
  7. ^ Xenopol, p. 126.
  8. ^ Xenopol,  p. 127.
  9. ^ Ștefănescu, p. 105.
  10. ^ Xenopol, pp. 127-128.

Bibliografia

modifica
  • (RO) Ștefan Ștefănescu, Istoria medie a României, vol. I, Bucarest, 1991.
  • (RO) A. D. Xenopol, Istoria romînilor din Dacia Traiană, vol. III, cap. 3, Iași, 1896.

Altri progetti

modifica