Idrohalloysite

minerale
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L'idrohalloysite (simbolo IMA: Hly-10Å[6]), chiamata anche endellite o kimolite,[4] è un minerale della classe dei "silicati e dei germanati", più precisamente un fillosilicato con la composizione chimica Al2Si2O5(OH)4·2H2O.[2]

Idrohalloysite
Classificazione Strunz (ed. 10)9.ED.10[1]
Formula chimicaAl2Si2O5(OH)4·2H2O[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinomonoclino[3]
Classe di simmetriadomatica
Parametri di cellaa = 5,1 Å, b = 8,9 Å, c = 10,25 Å, β = 100,2°, V = 457,89 ų[2]
Gruppo puntualem
Gruppo spazialeCc (nº 9)[2]
Proprietà fisiche
Densità2,18 - 2,3[4] g/cm³
Durezza (Mohs)1-2[5]
Sfaldaturanon si sfalda
Coloreblu, marrone, verde, grigio, incolore[4]
Lucentezzaterrosa[4]
Opacitàda trasparente a traslucida[4]
Strisciobianco[4]
Diffusionefrequente
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

Fino a settembre 2022 si chiamava halloysite-10Å, cambiando il nome in quello attuale a causa delle nuove linee guida approvate dal CNMNC per la nomenclatura dei polimorfi e dei polisomi.[7] La dicitura 10-Å si riferiva allo spessore dello strato. A volte viene anche indicato come endelite, principalmente nella letteratura europea (un nome screditato dall'IMA nel 2006).[8]

Endellite invece è stato rifiutato come nome nel 2006.[8]

Etimologia e storia

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Prende il nome dal geologo belga Jean-Baptiste d'Omalius d'Halloy (16 febbraio 1783 – 15 gennaio 1875), che scoprì il minerale.[2][5]

Classificazione

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La nona edizione della sistematica minerale di Strunz, valida dal 2001 e aggiornata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) fino al 2009,[9] classifica l'halloysite nella categoria "9.E Fillosilicati". Tuttavia, questa è ulteriormente suddivisa in base alla struttura cristallina, in modo che il minerale possa essere trovato nella suddivisione "9.ED Fillosilicati con strati di caolinite composti di reti di tetraedri e ottaedri", dove, insieme a halloysite e hisingerite forma il "gruppo dell'halloysite" con il sistema nº 9.ED.10.[10]

Tale classificazione viene mantenuta anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat.[1]

Nella classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, l'idrohalloysite si trova nella classe dei "fillosilicati" e da lì nella sottoclasse "Fillosilicati: strati di anelli a sei membri con strati 1:1" dove forma il "gruppo della caolinite" col sistema nº 71.01.01 insieme a dickite, caolinite, nacrite, halloysite e odinite.[11]

Abito cristallino

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L'idrohalloysite cristallizza nel sistema monoclino nel gruppo spaziale Cc (gruppo nº 9) con i parametri reticolari a = 5,1 Å, b = 8,9 Å e c = 10,25 Å.[2]

Origine e giacitura

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La genesi è idrotermale, e anche come prodotto di alterazione di silicati alluminiferi su rocce gabbriche e diabasiche. Compare anche in alcuni depositi metalliferi. Ha paragenesi con montmorillonite, caolinite, marcasite.

L'idrohalloysite è stata scoperta ad Angleur, nella città di Liegi (in Belgio). Sebbene non sia una specie molto comune, è stata descritta in tutti i continenti del pianeta tranne l'Antartide. Nei territori di lingua catalana è stato descritto nelle miniere di Can Tintorer (Gavà, Baix Llobregat)[12] e nella miniera di San Miguel (Ribes de Freser).[13]

In Italia l'idrohalloysite è stata rinvenuta in Abruzzo (Taranta Peligna), in Basilicata (Melfi), in Campania (nella solfatara di Pozzuoli), nel Lazio (Giuliano di Roma, Supino, Bracciano, e Cerveteri), a Genga nelle Marche, a Carbonia in Sardegna; in Toscana è stata trovata a Massa Marittima, a Campiglia Marittima, a Rio e a Carrara; infine è stata rinvenuta anche in Umbria a Sigillo.[14]

L'idrohalloysite si trova anche sull'isola di Tonaki in Giappone, a Djebal Deber in Libano, a Soyatal in Messico; nella Verchneural'skij rajon (Oblast' di Čeljabinsk) e a Svetlyj (Oblast' di Orenburg), entrambi in Russia; in Svizzera (Anniviers), nel Regno Unito (Dolbenmaen) e in molti siti degli Stati Uniti.[14]

Infine il minerale è stato rinvenuto anche in Austria, Ungheria, Spagna, Argentina, Cile, Cina e Belgio, Finlandia, Germania e Francia.[14]

Forma in cui si presenta in natura

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Si presenta in natura sotto forma di minutissime squame, riunite in masse terrose con aspetto ceroide, tenere e leggere o in aggregati polverulenti.[4]

Modificazioni e varietà

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A volte nella composizione chimica della halloysite sono presenti piccole quantità di ferro trivalente (Fe3+) o di cromo, e si hanno allora le varietà note come ferrihalloysite[15] e cromohalloysite.[16] Una halloysite contenente quantità variabili di cromo è l'alexandrolite (Cr2Al4Si8O25·6H2O), specie non approvata dall'IMA.[17] Il cosiddetto bolo o bolus è un miscuglio di halloysite e limonite, in aggregati brunastri finemente terrosi. Infine la varietà ablykite, trovata ad Ablyk nel distretto di Ohangaron in Uzbekistan;[18] essa dà un diagramma delle polveri molto simile a quello della halloysite.

  1. ^ a b (EN) Strunz-mindat (2025) Classification - Phyllosilicates with kaolinite layers composed of tetrahedral and octahedral nets, su mindat.org. URL consultato il 20 febbraio 2025.
  2. ^ a b c d e f (EN) Hydrohalloysite, su mindat.org. URL consultato il 29 giugno 2024.
  3. ^ (EN) Endellite, su mindat.org. URL consultato il 29 giugno 2024.
  4. ^ a b c d e f g (EN) Endellite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 29 giugno 2024.
  5. ^ a b (DE) Hydrohalloysite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 29 giugno 2024.
  6. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291-320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 29 giugno 2024.
  7. ^ (EN) Ritsuro Miyawaki, Frédéric Hatert, Marco Pasero e Stuart J. Mills, Newsletter 69, in Mineralogical Magazine, ottobre 2022, pp. 1-5, DOI:10.1180/mgm.2022.115. URL consultato il 29 giugno 2024.
  8. ^ a b (EN) E.A.J. Burke, A mass discreditation of GQN minerals, in The Canadian Mineralogist, vol. 44, n. 6, 2006, pp. 1557-1560. URL consultato il 29 giugno 2024.
  9. ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 20 febbraio 2025 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
  10. ^ (DE) Strunz 9 Classification - 9 Silikate (Germanate) - 9.E Schichtsilikate (Phyllosilikate) - 9.ED Schichtsilikate (Phyllosilikate) mit [Kaolinit]-Schichten, zusammengesetzt aus tetrahedralen oder octahedralen Netzen, su mineralienatlas.de. URL consultato il 21 febbraio 2025.
  11. ^ (DE) Dana 8 Classification - 71 Phyllosilicate Minerals - 71.01 Phyllosilicates Phyllosilicate Sheets of Six-Membered Rings with 1:1 layers, su mineralienatlas.de. URL consultato il 21 febbraio 2025.
  12. ^ Riba et al. p. 136
  13. ^ (EN) Joan Rosell-Riba Pedro Mingueza, David Ruiz-Corominas, Jordi Ibáñez-Insa, Albert Vaquero e Valentín Bártulos, Estudi mineralògic de la mina "San Miguel", Ribes de Freser, el Ripollès, Girona, Catalunya, Espanya, in Mineralogistes de Catalunya, n. 2, 2022, pp. 3-38. URL consultato il 29 giugno 2024.
  14. ^ a b c (EN) Localities for Hydrohalloysite, su mindat.org. URL consultato il 29 giugno 2024.
  15. ^ (EN) Ferrian Halloysite, su mindat.org. URL consultato il 28 giugno 2024.
  16. ^ (EN) Chrome-Halloysite, su mindat.org. URL consultato il 28 giugno 2024.
  17. ^ (EN) Alexandrolite, su mindat.org. URL consultato il 28 giugno 2024.
  18. ^ (EN) Ablykite, su mindat.org. URL consultato il 28 giugno 2024.

Bibliografia

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  • (CA) Joan Rosell Riba, Díaz Acha, Jordi Yael Ibañez Insa e Josep Campmany i Guillot, Mines i minerals de la serra de les Ferreres. Les mines de Rocabruna, Bruguers, Gavà, el Baix Llobregat, Catalunya, Grup Mineralògic Català, 2022, ISBN 978-84-09-47312-0.

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Collegamenti esterni

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