Enzo Tolu (Verona, 10 ottobre 1913Jugoslavia, 10 agosto 1943) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Enzo Tolu
NascitaVerona, 10 ottobre 1913
MorteJugoslavia, 10 agosto 1943
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
SpecialitàAlpini
Anni di servizio1934-1943
Gradocapitano
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneFronte orientale (1941-1945)
BattaglieInvasione della Jugoslavia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959) [1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Biografia

modifica

Nacque a Verona il 10 ottobre 1913, figlio di Efisio.[2][3] Arruolatosi nel Regio Esercito nel 1934 fu nominato sottotenente in servizio permanente effettivo, frequentò la Scuola di applicazione d'arma e nel 1935 fu assegnato al battaglione alpini "Morbegno" del 5º Reggimento alpini dove nel 1936 conseguì la promozione a tenente.[4] Giovane sportivo, fu anche apprezzato schermitore e partecipa a numerosi campionati dell'esercito.[4] Nel febbraio 1940 frequenta presso l'aeroporto di Cerveteri il 23° corso di Osservazione Aerea e nominato Osservatore, e nel mese di giugno, all'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, fu assegnato alla 125ª squadriglia Osservazione Aerea mobilitata.[4] Nel maggio 1941 e trasferito in Africa Settentrionale Italiana, rientrando in Patria dopo pochi mesi per malattia.[4] Nel dicembre 1941 riprese servizio nella 116ª Squadriglia Osservazione Aerea impegnata in Jugoslavia.[4]

Promosso capitano nel gennaio 1942, nel maggio successivo parte per il fronte russo dove rimane fino a dicembre dello stesso anno.[4] Decorato con una medaglia d'argento al valor militare sul campo, rientrato in Italia prestò servizio per circa cinque mesi presso il deposito del 5° Reggimento alpini.[4] Nell’aprile 1943 viene assegnato alla 121ª Squadriglia Osservazione Aerea nuovamente operante.[4] Cadde in combattimento il 10 agosto 1943 a bordo di un bombardiere Fiat B.R.20 Cicogna.[4]

Onorificenze

modifica
«Ufficiale osservatore dall’aeroplano di rara capacità, in 180 missioni di guerra svolte nei cieli d’Africa, Russia e Jugoslavia, profuse al servizio della Patria virtù esemplari di soldato per fede, sprezzo del pericolo, sentimento del dovere elevato a religione dello spirito e dell’azione. Rientrato da un rischioso volo di spezzonamento e mitragliamento ed avvertito che forze nemiche stavano per soverchiare in un settore una nostra formazione di fanteria, si offriva volontario per la nuova delicata missione, in appoggio di tale formazione. Rilevati sul posto e comunicati alla base i dati necessari per l’efficace successivo intervento del bombardamento e della caccia-assalto, anziché rientrare subito al campo si abbassava sull’avversario imbaldanzito che mitragliava a volo radente, nel generoso intento di dare tutto il proprio immediato aiuto alle truppe a terra, che si trovavano in critica situazione. Mentre portava così lo scompiglio in alcuni reparti nemici e poneva la valida base della successiva fortunata azione delle nostre armi, precipitava con l’aereo colpito dalla reazione del nemico ed immolava sul campo la sua giovane feconda esistenza di soldato. Esempio ai migliori di rare virtù militari e di sublime eroismo. Cielo della Jugoslavia, 1º settembre 1942-10 agosto 1943.[5]»
— Regio Decreto 5 ottobre 1939.[6]
«Ufficiale osservatore già provato in Africa Settentrionale per le sue spiccate qualità professionali ha confermato sul fronte russo le sue brillanti doti di combattente brillante. Con grande perizia e ardimento compiva importanti e rischiose ricognizioni ed azioni di bombardamento addentrandosi profondamente in territorio nemico. Contrastato da violenta reazione contraerea che gli colpiva l'apparecchio e sotto la costante minaccia della caccia avversaria, sorvolava importanti obiettivi potentemente difesi, riportando notizie e documentazioni fotografiche di notevole importanza bellica. Fronte russo, Cielo di Donetz, maggio-agosto 1942
— Regio Decreto 11 febbraio 1943.[7]
— Decreto Luogotenenziale 29 dicembre 1945.[8]
  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p. 373.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1969, p. 270.
  4. ^ a b c d e f g h i Bianchi 2012, p. 217.
  5. ^ Quirinale - scheda - visto 4 aprile 2025
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti il 16 ottobre 1939, Registro n.38 guerra, foglio 65.
  7. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 18 marzo 1943, registro n.18 Aeronautica, foglio n.71.
  8. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 29 dicembre 1945, registro n.4 Aeronautica, foglio n.42.

Bibliografia

modifica
  • Andrea Bianchi, Il Medagliere, Roma, Associazione Nazionale Alpini, 2012, p. 270-271, ISBN 978-88-902153-2-2.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 273.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Collegamenti esterni

modifica
  • Tolu, Enzo, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 marzo 2023.
  • Tolu, Enzo, su MOVM. URL consultato il 31 marzo 2023.
  • capitano Enzo Tolu, su Asso Aeronautica Ladispoli Cerveteri. URL consultato il 31 marzo 2023.