Eusebio (V secolo – circa 526) fu vescovo di Fano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Sant'Eusebio di Fano
Ludovico Carracci, La Vergine e i santi Orso e Eusebio, 1613, cattedrale di Fano
 

Vescovo

 
NascitaV secolo
Mortecirca 526
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza18 aprile

Biografia

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Poco si conosce della vita di Eusebio e sconosciuta resta la data esatta della sua promozione all'episcopato. Storicamente è documentato per la prima volta quando prese parte al concilio romano indetto da papa Simmaco il 6 novembre 502.[1][2] Negli atti la sua firma compare in penultima posizione, fra i 64 vescovi presenti, tra Propinquo di Trevi e Romano di Nomento.[3] Da poco occupava la cattedra di Fano poiché il suo predecessore, Vitale, era ancora vivo il 1º marzo 499.

Eusebio fece parte inoltre dell'ambasciata, di cui faceva parte anche papa Giovanni I, che Teodorico, verso la fine del 525, inviò a Costantinopoli per ottenere dall'imperatore Giustino I una mitigazione delle misure prese contro i sostenitori dell'arianesimo, che era la religione professata dal re ostrogoto. La missione fallì, e al loro ritorno dalla capitale bizantina, verso maggio 526, il papa e il vescovo Eusebio furono messi in prigione da Teodorico a Ravenna.[1][2]

Il papa morì in prigione a Ravenna il 18 maggio 526. Secondo la tradizione anche Eusebio sarebbe morto lo stesso giorno, ma a Fano, benché non esistano documenti coevi a sostegno di questa tradizione.[2]

Giovanni, abate di Nonantola (XII secolo), racconta che nel 1113 furono trovate sotto l'altare maggiore della cattedrale di Fano le reliquie di Eusebio, assieme a quelle di Fortunato e di Orso, vescovi di Fano venerati come santi. Le reliquie di Eusebio, identificate grazie alla scritta Corpus Sancti Eusebi, furono collocate, assieme a quelle di Orso, nell'altare di una cappella laterale della cattedrale fanese.[4]

Il martirologio romano celebra sant'Eusebio il 18 aprile e lo ricorda con queste parole:

«A Fano nelle Marche, sant'Eusebio, vescovo, che accompagnò il papa san Giovanni I inviato a Costantinopoli dal re Teodorico, seguendolo al ritorno anche nel carcere in cui venne rinchiuso.»
  1. ^ a b PCBE 2, vol. I, p. 706.
  2. ^ a b c Bibliotheca Sanctorum, V, col. 254.
  3. ^ (LA) Theodor Mommsen, Acta synhodorum habitarum Romae. A. CCCCXCVIIII DI DII, in Monumenta Germaniae Historica, Auctorum antiquissimorum, XII, Berlino 1894, p. 455.
  4. ^ Bibliotheca Sanctorum, V, col. 255.

Bibliografia

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