Eva ultima
Eva ultima è un romanzo fantastico-fantascientifico del 1923 di Massimo Bontempelli. Scritta in origine come opera teatrale probabilmente tra il 1918 e il 1919 ma mai rappresentata, venne riadattata in romanzo.[1]
Eva ultima | |
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Autore | Massimo Bontempelli |
1ª ed. originale | 1923 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | fantastico, fantascienza, realismo fantastico |
Lingua originale | italiano |
Ispirato dai dipinti dell'amico Giorgio de Chirico,[2] Bontempelli riscrive con questa sua opera l'Eva futura di Auguste de Villiers de L'Isle-Adam, invertendo i ruoli: ora è una donna a innamorarsi di un automa, suo uomo ideale.[3]
Storia editoriale
modificaIl testo nacque come pièce teatrale composta tra il 1919 e il 1920 ed è rimasta inedita in questa forma fino al XXI secolo.[4]
La prima edizione come romanzo in volume è del 1923.[5] L'edizione critica della versione teatrale è del 2020, a cura di Irene Bertelloni.[4] Un autografo del copione è conservato alla Research Library del Getty Research Institute di Los Angeles.[6]
Trama
modificaEva, giovane borghese, giunge a una fiera di paese e incontra l'enigmatico Evandro.[9] Evandro la invita a seguirlo in «un mondo fuori dal mondo» popolato da figure mascherate.[10] Durante un banchetto notturno Evandro anima Bululù, marionetta perturbante definita «nipotino di Dio», che dialoga con Eva di libero arbitrio e identità.[11] L'indovina del villaggio profetizza alla ragazza che «sarà Regina» ma anche prigioniera del nuovo regno, lasciando presagire il conflitto fra volontà e destino.[12]
In una lunga processione allegorica, Evandro offre a Eva «la corona dei regni metafisici» e proclama la fusione fra carne e artificio.[13] La festa degenera quando le marionette si ribellano: Bululù osserva che «niente può fare un salto», mettendo in crisi l'ordine voluto dal creatore.[14]
Smarrita, Eva fugge nel «folto degli abeti» e ritrova Evandro. È qui che l'uomo svela la propria natura di automa superiore, incapace di provare sentimenti: «Io sono io, e basta».[15] La rivelazione costringe la protagonista a scegliere tra l'abbraccio dell'artificio e il ritorno alla realtà umana.
Eva rifiuta la metamorfosi. Al termine, viene mostrata sola sul margine del mercato: il giorno ricomincia con la processione del 7 maggio, lasciando irrisolto se l'avventura sia stata sogno o realtà.[16]
Personaggi
modifica- Eva
- Giovane visitatrice della fiera, attratta da un «mondo fuori dal mondo».[17]
- Evandro
- Figura ambigua, automa “superiore” che guida Eva nei regni metafisici.[15]
- Bululù
- Marionetta senziente, «nipotino di Dio», simbolo della scissione fra uomo e oggetto.[11]
- Indovina
- Profetizza il destino regale (e prigioniero) di Eva.[17]
- Il Filosofo
- Commentatore ironico del banchetto, voce scettica.
Critica
modificaSimona Storchi legge Eva ultima alla luce dell'estetica della pittura di Giorgio de Chirico: mette in evidenza l'ambientazione "metafisica" popolata di manichini e marionette che svuotano l'identità umana.[18] Giuseppe Sandrini sottolinea la struttura ibrida romanzo-copione, con dialoghi impaginati come in un testo teatrale, eredità delle sperimentazioni d'avanguardia del dopoguerra.[19] L'edizione critica 2020 di Irene Bertelloni restituisce l'originaria stesura scenica e colloca l'opera fra le nuove esperienze teatrali del primo ventennio del Novecento.[20]
Edizioni
modifica- Eva ultima, Roma, Alberto Stock, 1923.
- Eva ultima: racconto, 2ª ed., A. Mondadori, 1924.
- Eva ultima: racconto, A. Mondadori, 1932.
- Eva ultima, in Due favole metafisiche, Racconti di Massimo Bontempelli n.3, Arnoldo Mondadori Editore, 1940.
- Eva ultima, prefazione di Paolo Pinto, Roma, Lucarini, 1988, ISBN 88-7033-289-6.
- Irene Bertelloni (a cura di), Eva ultima, Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore, 2020, ISBN 978-88-6550-763-6.
Traduzioni
modifica- (RO) Eva ultima. Proza, traduzione di Constanta Tanasescu, prefazione di Edgar Papu, vol. 1, Bucarest, Pentru Literatura, 1969.[21]
- (FR) Ève ultime. Suivi de Ma vie, mort et miracles, collana Les derniers mots, traduzione di [non indicato], prefazione di Gérard-Georges Lemaire, Paris, Christian Bourgois Éditeur, 1992, ISBN 978-2-267-00880-7.[22]
Note
modifica- ^ Giovanna De Angelis e Stefano Giovanardi, Storia della narrativa italiana del Novecento: 1900-1922, Feltrinelli Editore, 2004, p. 243, ISBN 978-88-07-81799-1.
- ^ (EN) Carlo Pagetti, Italy, in John Clute, David Langford e Peter Nicholls (a cura di), The Encyclopedia of Science Fiction, IV edizione online, 2021. URL consultato il 28 aprile 2014.
- ^ Luigi Picchi, Homo artificialis, su Future Shock, 40, anno XV, 2003. URL consultato il 5 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2016).
- ^ a b Bertelloni 2020
- ^ Bontempelli 1923
- ^ (EN) Massimo Bontempelli papers, 1865-1991, su Research Collections | Getty. URL consultato il 12 maggio 2025.
- ^ Bourgois 1992
- ^ Pentru 1969
- ^ Sandrini 2022, p. 56-57
- ^ Sandrini 2022, p. 57
- ^ a b Storchi 2009, p. 302
- ^ Sandrini 2022, p. 58
- ^ Storchi 2009, p. 300
- ^ Storchi 2009, p. 303
- ^ a b Storchi 2009, p. 304
- ^ Sandrini 2022, p. 59
- ^ a b Sandrini 2022, p. 56
- ^ Storchi 2009, p. 298-300
- ^ Sandrini 2022, p. 56-58
- ^ Bertelloni 2020, p. 9
- ^ Scheda «Eva ultima. Proza, I-II», su Anticariat.net. URL consultato il 4 giugno 2025.
- ^ Scheda «Ève ultime» (Bourgois 1992), su librairie-page36-gisors.fr. URL consultato il 4 giugno 2025.
Bibliografia
modifica- Vita Giordano, Dalle avventure ai miracoli: Massimo Bontempelli fra narrativa e metanarrativa, Troubador Publishing Ltd, 2009, p. 113, ISBN 978-1-906510-34-3.
- Giuseppe Sandrini, Il fantastico del primo Bontempelli, tra Leopardi e le avanguardie (PDF), in Sinestesieonline, n. 36, 2022.
- (EN) Simona Storchi, Massimo Bontempelli between de Chirico and Nietzsche, in Romance Studies, vol. 27, n. 4, 2009, 298-310, DOI:10.1179/026399009X12523296128830.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Eva ultima
Collegamenti esterni
modifica- Bibliografia italiana di Eva ultima, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- Giulio Cattaneo, Bontempelli e Bululù, in Repubblica, 8 gennaio 1989.