Final Fight Revenge

videogioco del 2000

Final Fight Revenge (ファイナルファイト リベンジ?, Fainaru Faito Ribenji) è un videogioco picchiaduro appartenente alla serie Final Fight, di cui è uno spin-off e pubblicato da Capcom nel 1999. Originalmente rilasciato nelle sale giochi è stato pubblicato successivamente in Giappone per Sega Saturn nel 2000. Erano previste versioni per PlayStation e Dreamcast, ma sono state cancellate.

Final Fight Revenge
videogioco
Schermata di gioco
Titolo originaleファイナルファイト リベンジ (Fainaru Faito Ribenji)
PiattaformaArcade, Sega Saturn
Data di pubblicazioneArcade:
Mondo/non specificato luglio 1999

Sega Saturn:
Giappone 30 marzo 2000

GenerePicchiaduro
OrigineStati Uniti
SviluppoCapcom Digital Studios
PubblicazioneCapcom
DirezioneYoshiki Okamoto, David Siller
ProduzioneTetsuya Iijima, Jim Wallace, Mark Rogers
DesignTetsuya Iijima
Direzione artisticaRaymond Fung
MusicheJim Wallace
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
Periferiche di inputGamepad
SupportoCD-ROM
SerieFinal Fight
Specifiche arcade
CPUSega Titan Video (ST-V)
SchermoOrizzontale
Periferica di inputJoystick 4 direzioni, 6 pulsanti

Personaggi

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Accoglienza

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Il videogioco ha ricevuto recensioni negative o miste da parte della critica. La rivista GameFan li ha dato un punteggio di 20/40,[2] il magazine tedesco Video Games, un voto di 50/100.[3] Tre critici giapponesi per Dreamcast Magazine hanno dato i seguenti punteggio: 6,6 e 8 per una media di 6,6/10.[4]

L'edizione casalinga per Sega Saturn è diventata un oggetto ricercato dai collezionisti, nel Regno Unito ha indicato il suo prezzo oscillare tra le 100 e 200 sterline.[5]

  1. ^ Solo come boss.
  2. ^ (EN) Sega Saturn Review: Final Fight Revenge, in GameFan, vol. 8, n. 7, Shinno Media, luglio 2000, p. 76.
  3. ^ (DE) Ralph Karels, Saturn Import: Final Fight Revenge, in Video Games, Future-Verlag, agosto 2000, p. 126. URL consultato il 17 marzo 2025.
  4. ^ (JA) ファイナルファイト リベンジ, in Dreamcast Magazine, vol. 12, SB Creative, aprile 2000, p. 157.
  5. ^ (EN) Tom Massey, A guide to gaming's most valuable treasures, su Eurogamer, 27 gennaio 2015. URL consultato il 17 marzo 2025.

Collegamenti esterni

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