Francesco Zurolo
Francesco Zurolo (detto anche Francesco Zurlo; ... – Otranto, 11 agosto 1480) è stato un militare italiano.
Francesco Zurolo | |
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Morte | Otranto, 11 agosto 1480 |
Cause della morte | Ucciso (al servizio di Ferdinando I d'Aragona) durante l'assedio di Otranto, dall'esercito ottomano al comando del Gran Visir Achmet Pascià Gedik |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Santa Caterina a Formiello |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Mercenari |
Arma | Fanteria |
Grado | Condottiero |
Comandanti | Francesco Zurolo o Zurlo e Giovanni Antonio Delli Falconi |
Campagne | Terra d'Otranto |
Battaglie | Battaglia di Otranto (1480) |
Comandante di | Guarnigione di Otranto |
Altre cariche | Grado di capitano |
Nascita Pietragalla/Casalaspro (PZ) | Francesco Zurolo |
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Fu capo militare e capitano della città di Otranto, insieme a Giovanni Antonio Delli Falconi, durante l'assedio dei turchi ottomani, durante le prime fasi della conquista ottomana della città; morì eroicamente con i suoi soldati poco dopo una breccia nelle mura, dove fu ucciso dai soldati turchi.
Fu fondatore postumo, per sua volontà, del complesso conventuale di Santa Maria del Gesù detto di Sant'Antonino ad Oppido Lucano e anche per volontà di una delle sue figlie, Caterina Zurolo, che esaudì le volontà del padre morto in battaglia. Il complesso vide la sua costruzione nel 1482.
Biografia
modificaFrancesco Zurolo era figlio di Giacomo Zurolo e Francesca Brancaccio. Ebbe fratelli e sorelle, tra i quali ricordiamo: Caterina, Ettore, Beatrice, Pietro, Elisabetta e Lucrezia.[1]
Sposò Cassandra Caracciolo dalla quale ebbe le figlie Lucrezia, Caterina e Ughetta.[2]
Francesco Zurolo (o Francesco Zurlo) feudatario e barone di Pietragalla, Casalaspro (era un villaggio sorto nei pressi di Pietragalla) e Oppido Lucano.[3]
La Battaglia di Otranto
modificaIn previsione dell'invasione turca della Puglia, fu nominato da Ferrante d'Aragona come comandante della piazza (o della guarnigione) di Otranto[4] insieme all'altro capitano: Giovanni Antonio Delli Falconi col quale guidò l'eroica ma disperata difesa della città attaccata da circa 16000 turchi.[5][6][7]
Nel giorno dell'ultima battaglia, quando i turchi riuscirono ad aprire una breccia nelle mura, nonostante fosse stato gravemente ferito al braccio in un assalto del giorno precedente, Francesco accorse armato insieme al figlio e ad altri valorosi nel tentativo di respingere gli invasori.[8][9]
Versioni varie sulla sua morte e quella del figlio
modificaSulla sua morte si hanno diverse versioni: in una, catturato dai turchi, è segato in due; nell'altra, più accreditata, muore combattendo nella difesa delle mura probabilmente mutilato, fatto questo che avrebbe dato origine alla prima versione.
Secondo un'altra versione, ad Otranto il comandante della città, Francesco Zurolo, invece di arrendersi di fronte alla forza soverchiante dei turchi (18.000 erano i soldati contro i 6.000 cittadini), prese a impiccare alcuni loro emissari, a impalare alcuni loro prigionieri e addirittura a sparare un colpo di bombarda contro lo stesso Gedik, che si era avvicinato con un natante nel porto per parlamentare. La rappresaglia fu particolarmente cruenta: 813 persone vennero decapitate dopo 15 giorni di resistenza: il comandante Zurolo cadde sugli spalti delle mura durante l'ultimo assalto del nemico, mentre l'anziano vescovo morì d'infarto.[10]
Anche sulla sorte del figlio le fonti discordano: secondo alcuni cadde eroicamente insieme al padre, secondo altri fu condotto prigioniero in Turchia, dove gli fecero rinnegare Cristo.[8]
Sepoltura
modificaNella chiesa di Santa Caterina a Formiello a Napoli si conservano due teche contenenti alcuni resti mortali-teschi, degli eroici difensori di Otranto, tra cui quelli dei due prodi capitani che furono recuperati e traslati (da Otranto a Napoli) per volontà di Alfonso II d'Aragona.
Dediche
modifica- Nel centro storico di Otranto, nei pressi della Cattedrale romanica, le strade sono quasi tutte dedicate agli eroi della Battaglia di Otranto. Tra queste ce n'è anche una dedicata a Francesco Zurlo – capitano 1480".
Citazioni
modificaNote
modifica- ^ AA. VV., L'Assedio di Otranto del 1480 e i suoi prodi capitani: Francesco Zurolo detto Zurlo e Giovanni Antonio Delli Falconi, Nola (NA), dicembre 2021, p. 53.«Vedere l'albero genealogico citato rappresentato dall'autore nel suo testo.»
- ^ AA. VV., L'Assedio di Otranto del 1480 e i suoi prodi capitani: Francesco Zurolo detto Zurlo e Giovanni Antonio Delli Falconi, Nola (NA), pp. 53, 55–56.«La geologia di Francesco Zurolo (estrapolata da 3 pagine di testo).»
- ^ AA. VV., L'Assedio di Otranto del 1480 e i suoi prodi capitani: Francesco Zurolo detto Zurlo e Giovanni Antonio Delli Falconi, Nola (NA), dicembre 2021, p. 55.«...nonché barone di Oppido Lucano e feudatario di Pietragalla e Casalaspro...»
- ^ a b Gli umanisti e la guerra otrantina: testi dei secoli XV e XVI, collana Nuova biblioteca Dedalo Serie mezzogiorno società cultura, Ed. Dedalo, 1982, p. 256, ISBN 978-88-220-6005-1.
- ^ Staff di Otrantonelsalento.it, Martiri di Otranto, su otrantonelsalento.it. URL consultato l'8 settembre 2011.«Per sincerarsi inoltre di tali buone intenzioni, il re fece inviare ad Otranto come protezione, cinquanta cavalieri capeggiati dal Barone Francesco Zurlo e quattrocento fanti, guidati dai Baroni Giovanni Tarantino e Antonio Delli Falconi.»
- ^ Francesco Grasso, La poesia delle Calabrie. 1: Dal Duecento all'Umanesimo, collana La cultura letteraria della Calabria, Qualecultura, 1994, p. 133, ISBN 978-88-16-90051-6.
- ^ Luca Rocco, Romanzo senza filo: Racconto non lineare della comunicazione radio... e dintorni, Ledizioni, 9 febbraio 2024, ISBN 978-88-5526-977-3. URL consultato il 23 marzo 2025.«...Francesco Zurolo, detto Francesco Zurlo, signore di Pietragalla, Casalaspro e Oppido Lucano. Il comandante Zurolo si unì al piccolo contingente militare di cinquanta cavalieri spagnoli e trecento fanti assegnati al suo...»
- ^ a b Gli umanisti e la guerra otrantina. Testi dei secoli XV e XVI, a cura di L. Gualdo Rosa, I. Nuovo, D. Defilippis, Dedalo, 1982.
- ^ Grazio Gianfreda, Otranto nella storia, Edizioni del Grifo, 1997.
- ^ Marco Ottanelli, I martiri di Otranto e le radici cristiane, in L'Ateo, n. 6, Roma (RO), UAAR, 2014.«Intanto però a Otranto il comandante della città, Francesco Zurolo, invece di arrendersi di fronte alla forza soverchiante dei turchi (18000 erano i soldati contro i 6000 cittadini), prese a impiccare alcuni loro emissari, a impalare alcuni loro prigionieri e addirittura a sparare un colpo di bombarda contro lo stesso Gedik, che si era avvicinato con un natante nel porto per parlamentare. La rappresaglia fu particolarmente cruenta: 813 persone vennero decapitate dopo 15 giorni di resistenza: il comandante Zurolo cadde sugli spalti delle mura durante l'ultimo assalto del nemico, mentre l'anziano vescovo morì d'infarto.»
- ^ Francesco Tateo, Chierici e feudatari del Mezzogiorno, Laterza, 1984, pp. p.59, ISBN non esistente.
Bibliografia
modificaFonti storiche
modifica- Maria Corti, L'ora di tutti, Bompiani, 1991, pp. 26, 100 e 104, ISBN 9788845216886. URL consultato il 23 maggio 2024.
Voci correlate
modifica- Arcivescovo Stefano Pendinelli
- Arcidiocesi di Otranto
- Battaglia di Otranto
- Chiesa di Santa Caterina a Formiello
- Ferrante d'Aragona
- Gedik Ahmed Pascià
- Giovanni Bellini
- Guerra di Otranto
- Impero Ottomano
- Regno di Napoli
- Luigi Scorrano
- Martiri di Otranto
- Oppido Lucano
- Otranto
- Papa Francesco
- Pietragalla
- Tolve
- Zurolo (famiglia)
Collegamenti esterni
modifica- Fabio Di Fede (a cura di), Le principali battaglie svoltesi nel mezzogiorno d’Italia, su nobili-napoletani.it, Vedere il paragrafo riguardante la Battaglia di Otranto. URL consultato il 15 agosto 2023.
- Capece Zurlo, su nobili-napoletani.it. URL consultato il 16 agosto 2023.«Vedere il paragrafo inerente la sezione riguardante il feudatario e barone Giovanni Zurolo o Zurlo.»
- Enrico Galavotti (a cura di), I martiri di Otranto – Un'operazione storiografica strumentale, su homolaicus.com, Enrico Galavotti. URL consultato il 30 settembre 2023.
- Staff di Nobili Napoletani, Famiglia Zurolo, su Pasquale Cavallo (a cura di), Nobili Napoletani, Pasquale Cavallo, 12 novembre 2024. URL consultato il 22 novembre 2024.«Vedere la sezione di Francesco Zurolo detto anche Francesco Zurlo.»