Franz Xaver Arnold

teologo tedesco

Franz Xaver Arnold (Aichelau, 10 settembre 1898Tubinga, 21 gennaio 1969) è stato un presbitero, teologo e scienziato delle religioni tedesco della Chiesa cattolica.[1]

Ordinario di teologia morale e teologia pastorale, dal 1954 al 1955 fu rettore dell'Università di Tubinga.

Nell'ambito della teologia pastorale, è ricordato come l'ideatore del Principio dell'Incarnazione o del divino-umano.[2][3] Esso fa cogliere il modo di entrare dell'opera di Dio nelle storie umane e permea tutte le forme, metodi e mezzi (comunicativi, economici, politici, ecc.) adottati dalla Chiesa per custodire e trasmettere la retta dottrina ai contemporanei.[4]

Biografia

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Franz Xaver Arnold studiò teologia cattolica dopo aver lasciato la scuola. Dopo l'ordinazione sacerdotale e il dottorato in teologia, dal 1923 al 1926 lavorò come vicario a Reutlingen e come cappellano precettore a Biberach an der Riß. Fino al 1927 lavorò poi a Stoccarda come professore assistente e vicario.

Dal 1928 al 1932 fu professore assistente a Horb am Neckar. Dal 1932 al 1936, fu studente pastore e nel 1936 iniziò l'abilitazione come docente privato di teologia morale presso l'Università Eberhard Karls di Tubinga. Nel 1937 divenne professore associato e nel 1946 fu nominato professore ordinario di teologia pastorale, teologia morale, etica sociale, liturgia ed educazione religiosa presso l'Università di Tubinga di cui fu rettore per l'anno accademico 1954/1955.

Nel 1966 lasciò la vita accademica.[5] Arnold è stato membro onorario della confraternita studentesca cattolica KStV Alamannia Tübingen, affiliata alla KV.[6]

Principio dell'Incarnazione

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Nell'ambito della teologia pastorale, Arnold è ricordato come l'ideatore del Principio dell'Incarnazione o del divino-umano.

Il principio afferma anche l'azione ecclesiale pastorale, sia dei chierici che dei laici, deve basarsi sempre sulle parole e opere di Gesù Cristo che è l'unico Salvatore e mediatore di salvezza. Egli è il primo pastore da cui tutti gli altri hanno ricevuto il mandato apostolico di convertire ed evangelizzare.

La pastorale è appunto finalizzata alla salvezza delle anime. Poiché è solo Cristo che salva, la teologia pastorale, che è una riflessione della Chiesa sulla prassi pastorale, viene ad essere una riflessione su Cristo che salva.

Secondo Arnold, dopo l'Ascensione, la Chiesa prolunga l'azione salvifica di Cristo nella storia con gesti e parole umani (humanis gestis verbisque), gli stessi con cui Cristo ha rivelato Dio Padre e con cui si manifesta la grazia invisibile divina mediante le realtà visibili. Tale prolungamento avviene coi sette sacramenti. Questo concetto era già presente nel cattolico Anton Graf (1814-1867) cui Arnold succedette a Tubinga.

La Chiesa è mediatrice dell'incontro salvifico dell'uomo con Dio nella vita terrena; la sua mediazione non ripete o duplica l'unica mediazione salvifica di Cristo, ma la rende presente e attuale (la presentifica e attualizza) sacramentalmente.

Anche se l'azione ecclesiale dei chierici e dei laici è condotta da creature umane, essa ha un carattere divino-umano perché imita l'esempio di Cristo-Dio, primo pastore, e perché è assistita dallo Spirito Santo Dio, Spirito di verità che Egli ha lasciato alla Chiesa fino alla fine dei tempi.

Il Principio dell'Incarnazione è stato accolto nel Metodo del discernimento spirituale evangelico cristiano di don Sergio Lanza.

  1. ^ Kalliope | Verbundkatalog für Archiv- und archivähnliche Bestände und nationales Nachweisinstrument für Nachlässe und Autographen, su kalliope-verbund.info. URL consultato il 9 luglio 2025.
  2. ^ Don Sergio Lanza, 6. La Qualificazione teologica, su Appunti di teologia pastorale fondamentale. Dispense del Corso del prof. Sergio Lanza, gliscritti.it.. Citazione: "L'azione ecclesiale è incarnata – come precisò Arnold -, risponde al principio del "divino-umano": la salvezza consiste in questo uomo che è Dio, dunque l’azione ecclesiale è tale tanto quanto porta la salvezza. Lanza chiama questo "principio di incarnazione". [...] È il principio del «divino-umano» (gottmenschliches Prinzip), chiave di volta della impostazione di Arnold: «è necessario ancorare radicalmente la dottrina pastorale, sviluppata molto spesso senza nessuna criteriologia, nella dottrina dogmatica di Cristo, il Dio-uomo». La pastorale - questa è secondo Arnold la questione decisiva - Schicksalsfrage - non si configura più prevalentemente come cura d'anime, ma come servizio, alla fede (Dienst am Glauben)."
  3. ^ Arnolx F. X., Pour une théologie de l'apostolat. Principes et histoire, Tournai 1961, p. 77. Citazione: "Nella teologia pastorale come nella teologia fondamentale e nell'ambito dogmatico della dottrina sulla giustificazione, esiste una tendenza esclusivamente antropocentrica. Questa tendenza si è infiltrata nella catechesi, nella predicazione, nella liturgia e nell'educazione, dall'illuminismo ad oggi, causando un torto immenso alla corretta comprensione dell'apostolato. Come reazione, è nato un altro eccesso: un teocentrismo teologico e pastorale che, tutto attento al mistero, ha perso il senso dei valori umani. Queste due concezioni, proprio perché sono estremizzate, si richiamano l'una l'altra, si rinforzano e si condizionano reciprocamente. Percorrono le stesse linee di sviluppo, perché ciascuna delle due posizioni non esisterebbe se non ci fosse l'altra. Anche in questo caso, gli estremi si toccano e si influenzano." Come citato in Riccardo Tonelli, Il «principio dell'incarnazione» nella pastorale giovanile, su notedipastoralegiovanile.it, 5 giugno 1978. URL consultato il 24 gennaio 2025.
  4. ^ Cardinale Josip Bozanić, Il Principio dell'Incarnazione, su L'Osservatore Romano.
  5. ^ Franz Xaver Arnold, su Munzinger-Archiv.
  6. ^ Associazione ombrello delle associazioni studentesche cattoliche tedesche: KV Jahrbuch - Die Mitglieder und die Angehörigen des KV und des ÖKV 1958/59, Würzburg 1959, p. 8.

Bibliografia

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  • Gerhard Schneider (vescovo): Auf dem Fundament von Dogma und Geschichte: der pastoraltheologische Entwurf Franz Xaver Arnolds (1898–1969), dissertazione 2008, Schwabenverlag, Ostfildern 2009 (362 p.; ISBN 978-3-7966-1446-0; OCLC 316313502).

Collegamenti esterni

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