Garshasp
Garshasp (in persiano گرشاسپ [fagæɹ'ʃɒːsp]) fu, nella mitologia persiana, l'ultimo imperatore dell'Iran Pishdadiano secondo lo Shāh-Nāmeh. Era un discendente di Zaav e governò l'Impero persiano per circa nove anni. Il suo nome è condiviso con un eroe uccisore di mostri nella mitologia persiana. Risulta menzionato nell'Avestā.[2] La forma avestica del suo nome è Kərəsāspa.


Garshasp è raffigurato come un uccisore di draghi nell'Avestā. La resurrezione di Garshasp era rappresentata nell'escatologia zoroastriana. Il suo ruolo era quello di uccidere il mostro Zahhāk.
Garshasp nella letteratura zoroastriana
modificaNel testo religioso zoroastriano dell'Avesta, Kərəsāspa appare come l'uccisore di feroci mostri, tra cui il Gandarəβa e l'Aži Sruvara. Nei testi zoroastriani successivi, Kirsāsp risorge alla fine del mondo per sconfiggere il mostro Zahhāk.
Kərəsāspa è figlio di Θrita e appartiene alla famiglia Sāma. Θrita è originariamente il nome di una divinità.
Garshasp e l'Aži Sruvara
modificaSecondo il libro sacro zoroastriano, l'Avestā, Kərəsāspa si fermò una volta su una collina per cucinare il suo pasto di mezzogiorno. All'insaputa di Kərəsāspa, la collina era in realtà il dorso curvo di un drago addormentato, l'Aži Sruvara. Quando il fuoco di Kərəsāspa iniziò a crepitare allegramente, il calore fece svegliare il drago dal suo sonno rovesciando il bollitore dell'eroe. Kərəsāspa, spaventato, fuggì, ma, una volta ripresosi, tornò per uccidere il drago che gli aveva rovinato il pranzo.
Testi successivi, il Rivayat persiano e il Rivayat pahlaviano, aggiungono ulteriori dettagli. Secondo loro, l'Azī Srūwar era un drago con le corna, con occhi e orecchie enormi e denti sui quali si potevano vedere infilzati gli uomini che aveva divorato. Era così lungo che Kərəsāspa gli corse lungo la schiena per mezza giornata prima di raggiungerne la testa, colpirla con la sua mazza e ucciderla.
Garshasp e Gandarəβa
modificaUn altro mostro che Garshasp combatté fu il Gandarəβa, Gandarw in medio persiano. (questo nome è affine al gandharva indiano, ma non vi è certezza come la parola acquisì i suoi rispettivi significati nelle culture indiana e iranica.) Il Gandarw viveva nel mare. Era tanto grande da inghiottire dodici province in un solo boccone, e così alto che quando si ergeva il mare profondo arrivava solo al suo ginocchio e la sua testa era alta come il sole. Il Gandarw trascinò Garshasp nell'oceano e combatterono per nove giorni. Alla fine, Garshasp scuoiò il Gandarw e lo legò usando la sua stessa pelle. Garshasp, stanco del combattimento, ordinò al suo compagno Axrūrag di sorvegliare il Gandarw mentre dormiva, ma si rivelò troppo per lui. Gandarw trascinarono Axrūrag e la famiglia di Garshasp in mare. Quando Garshasp si svegliò, corse in mare, liberò i prigionieri e uccise i Gandarw.
Garshasp e Zahhāk
modificaIl testo zoroastriano chiamato Sūdgar racconta che quando il mostro Zahhāk, ora incatenato sul monte Damāvand, si libererà dalle sue catene alla fine del mondo, Kirsāsp verrà resuscitato (il suo cadavere sarà stato preservato dalla corruzione) per distruggere Zahhāk e salvare i due terzi del mondo che Zahhāk non ha divorato.
Nella letteratura persiana
modificaNello Shāh-Nāmeh
modificaGarshasp o Garshasb fu un re che governò su alcune parti della Grande Persia. Alcune delle sue gesta sono raccontate nel poema epico Shāh-Nāmeh, che conserva, in forma tarda, molte delle leggende e delle storie della Grande Persia. Garshasb regnava da oltre 50 anni quando la famiglia reale cadde vittima della magia nera e i componenti della suddetta furono uccisi uno dopo l'altro. La leggenda narra che alcuni membri del clan Garshasp sopravvissero, ma anche che rimasero vittima di un incantesimo fino ai tempi odierni. Garshāsp è menzionato solo marginalmente nello Shāh-Nāmeh. Lì appare come un lontano antenato dell'eroe Rostam, che visse più o meno nello stesso periodo di re Farīdūn. Garshāsp è il padre di Narēmān, che è il padre di Sām, padre di Zāl, che a sua volta è il padre di Rostam.
Nel Garshāspnāma
modificaLa figura di Garshāsp fu trattata da Asadi Tusi, che scrisse nel suo Garshāspnāma di questo eroe.
Nel Garshasp-nama, Garshāsp è il figlio di Esret (اثرط), l'equivalente dell'Avestico Θrita, e nipote di Sham (Avestico Sāma). La sua genealogia risale ad altri personaggi non menzionati nell'Avesta: Sham è il figlio di Tovorg (طورگ), figlio di Šēdasp, figlio di Tur, che era un figlio illegittimo di Jamshid, avuto dalla figlia di Kurang, re di Zabulistan, generato al tempo in cui Jamshid era stato deposto, quando stava fuggendo dalle forze di Zahhāk.
Zahhāk regnò per 1000 anni, ed era ancora re al tempo in cui nacque Garshāsp. In un'occasione, mentre Zahhāk viaggiava nello Zabulistan, vide Garshāsp e lo incoraggiò a uccidere un drago emerso dal mare e insediatosi sul monte Šekāvand. Dotato di uno speciale antidoto contro il veleno di drago e armato di armi speciali, Garshāsp riesce a uccidere il mostro. Impressionato dall'abilità del bambino, Zahhāk ordina a Garshāsp di recarsi in India, dove il re – un vassallo di Zahhāk – è stato sostituito da un principe ribelle, Bahu, che non riconosce il governo di Zahhāk. Garshāsp sconfigge il ribelle per poi rimanere in India per un certo periodo di tempo, allo scopo di osservarne le meraviglie e dedicarsi al dibattito filosofico.
Dopo essere tornato dall'India, Garshāsp corteggia una principessa di Rum, riporta suo padre Esret sul trono nello Zabulistan dopo essere stato sconfitto dal re di Kābol e fonda la città di Sistān. Non manca di vivere altre avventure anacronistiche nel Mediterraneo, combattendo a Kairouan e Cordova.
Al suo ritorno in Iran, suo padre muore e Garshāsp diventa re di Zābolestān. Pur non avendo figli maschi, adotta Narēmān come suo erede, che diventerà il bisnonno di Rostam. Il poema si conclude con un'altra battaglia e l'uccisione di un drago, che culmina con la morte di Garshāsp.
Vedi anche
modificaNote
modifica- ^ No. 74 Garshasp battles with the sagsars, su shahnameh.fitzmuseum.cam.ac.uk. URL consultato il 30 settembre 2025.
- ^ The legend of Garshasp in the Garshasp-nama and its comparison with Rostam in the Shahnameh, su sciencescholar.us. URL consultato il 19 settembre 2025.
Bibliografia
modifica- Encyclopedia Iranica, "GARŠĀSP-NĀMA", FRANÇOIS DE BLOIS
- Shāh-Nāmeh di Firdusi. Dalla versione di Mosca. Mohammed Publishing. ISBN 964-5566-35-5
Collegamenti esterni
modificaAltri progetti
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