Giovanni D'Alfonso

carabiniere italiano ucciso dalle Brigate Rosse

Giovanni D'Alfonso (Penne, 7 febbraio 1930Alessandria, 11 giugno 1975) è stato un carabiniere italiano.

Giovanni D'Alfonso
NascitaPenne, 7 febbraio 1930
MorteAcqui Terme, 11 giugno 1975
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armata Esercito Italiano
ArmaArma dei Carabinieri
Anni di servizio1948[1] - 1975[1]
GradoAppuntato
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare
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Biografia

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Nativo di Penne (provincia di Pescara), ma originario di Orsogna (provincia di Chieti).

Appuntato dell'Arma dei Carabinieri, è rimasto ferito il 5 giugno 1975 in uno scontro a fuoco con alcuni brigatisti che tenevano prigioniero l'industriale Vittorio Vallarino Gancia, ad Arzello di Melazzo (Al) il giorno successivo al suo rapimento. Muore in ospedale ad Alessandria dopo sei giorni di agonia, lasciando la moglie Rachele e i tre figli Cinzia, Bruno e Sonia.[2][3] È stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare "alla Memoria" in data 28 aprile 1976 e della Medaglia d'Oro di Vittima del Terrorismo. Gli è stata intitolata la caserma della Stazione dei Carabinieri di San Valentino in Abruzzo Citeriore.

Nel 2025 il comune di Orsogna gli ha dedicato un cippo in marmo nella centrale piazza Mazzini.

Onorificenze

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  1. ^ a b Giovanni D'Alfonso, su Istituto centrale per gli archivi. URL consultato il 2 gennaio 2025 (archiviato il 2 gennaio 2025).
  2. ^ 5 giugno 1975 Arzello di Melazzo (AL), su Notiziario storico dell'Arma dei Carabinieri. URL consultato il 2 gennaio 2025.
  3. ^ Giovanni D’Alfonso | Descrizione attentato. URL consultato il 2 gennaio 2025 (archiviato il 3 novembre 2019).
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