Giovanni Dolfin (1490-1547)
Giovanni Dolfin (Venezia, 1490 – Venezia, 22 luglio 1547) è stato un politico, ambasciatore e nobile italiano.
| Giovanni Dolfin | |
|---|---|
| Patrizio veneto | |
| Podestà di Verona | |
| In carica | 1° giugno 1532 – 31 maggio 1533 |
| Nascita | Venezia, 1490 |
| Morte | Venezia, 22 luglio 1547 |
| Dinastia | Dolfin |
| Padre | Lorenzo di Giovanni Dolfin |
| Madre | Lucrezia di Bernardo Contarini |
| Religione | Cattolicesimo |
Fu un influente politico veneziano: ricoprì numerosi incarichi nella Serenissima fra cui membro del Maggior Consiglio, fu membro di un’ambasceria straordinaria presso Carlo V e Podestà di Verona. Anche in ambito artistico ed architettonico fu molto influente: fu lui a commissionare il palazzo Dolfin nel sestiere di San Marco e gli ampliamenti del Palazzo del Podestà a Verona (effettuati dall'architetto Michele Sanmicheli),[1] oltre a numerose opere d'arte.[2]
Biografia
modificaGiovanni Dolfin nacque a Venezia intorno al 1490 dall'antica e ricca famiglia Dolfin. Era figlio di Lorenzo Dolfin, patrizio dalla carriera pubblica modesta, e di Lucrezia Contarini.[2]
Giovanni ricevette un’educazione adeguata al suo rango, probabilmente umanistica, come era consuetudine per i giovani nobili dell’epoca. Contrasse matrimonio, ma non ci sono informazioni certe su figli o discendenza.
Morì a Venezia il 22 luglio 1547. Fu sepolto nella chiesa di San Salvador, dove si trovava anche uno dei palazzi di famiglia: l'odierno Palazzo Dolfin Manin.[2]
Carriera politica
modificaGiovanni Dolfin ebbe una lunga carriera politica all’interno della Repubblica, iniziata ufficialmente nel 1510 con l’ingresso nel Maggior Consiglio grazie all’estrazione della “balla d’oro”.[2] Da giovane iniziò a ricoprire cariche minori come quella di savio agli Ordini nel 1518 e di sindaco di San Marco, prima di accedere progressivamente a ruoli più rilevanti. Fu più volte membro della Quarantia, sia civile che criminale, organi fondamentali della giustizia veneziana.[2] Dimostrò particolare attenzione al rispetto delle norme e alla lotta contro la corruzione. Fu anche avogador de Comun, sia ordinario che straordinario, incarico con forti competenze di controllo sull’operato degli altri magistrati e degli organi pubblici.[2]
Nel 1524 fu nominato rettore di Bassano, dove si distinse per l’energia amministrativa e la capacità organizzativa.[2]Partecipò a importanti discussioni sul commercio e sulla sicurezza navale veneziana. Nel 1532 fu eletto podestà di Verona, uno dei più prestigiosi incarichi del sistema rettorale veneziano, che ricoprì per un anno.[2]
Nel 1533 fece parte di un’ambasceria straordinaria presso Carlo V, dimostrando competenze diplomatiche e legami con l’alto livello della politica europea.[2] Successivamente tornò a Venezia, dove continuò a partecipare ai lavori del Senato e ad assumere ruoli di vigilanza e controllo. Fu spesso scelto per incarichi delicati, a testimonianza della fiducia di cui godeva presso le autorità.[2] La sua carriera si caratterizzò per rigore, autonomia di giudizio e un’impostazione moralizzatrice. Nonostante l’intransigenza che gli creò anche nemici, fu apprezzato per l’equilibrio e la fermezza. Rimase attivo nella vita politica almeno fino alla metà degli anni ’40 del Cinquecento.[2]
Contributo culturale
modificaPalazzo del Podestà
modificaIn quanto massimo rappresentante del governo veneziano in loco, Dolfin risiedeva e operava proprio nel Palazzo del Podestà, situato in piazza dei Signori, centro politico e simbolico della Verona veneziana.
Nel 1533, verso la fine del suo mandato, Giovanni commissionò a Michele Sanmicheli il portale che adorna l'ingresso del palazzo da piazza dei Signori. Il portale richiama l'arco trionfale romano e in particolare si rifà al veronese arco dei Gavi, da cui si discosta solamente per la mancanza di un basamento, che non fu realizzato in quanto il nuovo ingresso al palazzo doveva adattarsi a quello precedente. Si vede infatti iscritto il nome e l'anno del committente: Ioanne Delphino Lav F · Praetore / MDXXIII.
Palazzo Dolfin Manin
modificaDal punto di vista artistico, Giovanni Dolfin è ricordato soprattutto per aver commissionato uno dei più prestigiosi palazzi della famiglia Dolfin: Palazzo Dolfin Manin, situato nel sestiere veneziano di San Marco, lungo il Canal Grande, I lavori di costruzione dell'edificio iniziarono negli anni 1530, nel suo periodo di massima ascesa politica.[2]
Il palazzo venne più volte citato nelle cronache e descritto come uno degli edifici principali della città, segno del suo valore artistico e simbolico.
