Giuseppe Brunner
Giuseppe Brunner (Trento, 1871 – Trento, 1951[1]) è stato un fotografo italiano.
Deve la sua notorietà per aver messo a punto la modifica del negativo a raschietto in grado di dare sembianza di opere d'arte alle stampe fotografiche, in particolare ebbe risonanza per il Santo Volto di Gesù, tratto dalla Sacra Sindone, del 1934[2]
Biografia
modificaScarsissime sono le notizie attorno alla vita e alla figura di questo fotografo che pure ebbe una certa importanza nel panorama non solo italiano. Allievo di Giovanni Battista Unterveger e di Giovanni Battista Altadonna (1824-1890), che i due maestri, ad un certo momento, condivisero lo stesso stesso studio e che Unterveger cedette ad Altadonna, decise di aprire un proprio studio fotografico a Trento nel 1896[3], anche se tale studio era quello che Unterveger aveva ceduto ad Altadonna e che, a sua volta, assieme a tutta l'attrezzatura, cedette allo stesso Brunner, il quale si presentò al pubblico come "Successore G. B. Altadonna"[4].
Nel primo Ventennio del Novecento, nonostante la prima guerra mondiale, che interessò proprio le terre tridentine, ebbe un notevole successo nel ritratto soprattutto nel primo dopoguerra, col suo stile raffinato[5], di gusto un po' pittorialista[6], con una clientela aristocratica e borghese[7], e venendo chiamato già da molti anni, più volte, a Roma per ritrarre i papi Leone XIII, Pio X, Benedetto XV, e Pio XI, oltre a molti cardinali e vescovi, attività che gli fece ottenere il titolo di "fotografo pontificio e vescovile"[3], anche se fin dal 1905 si era aggiudicato la medaglia d’oro all’Esposizione internazionale della Società fotografica italiana, tenutasi a Firenze[8].
La sua opera più famosa è il ritratto del volto di Cristo ricavato dalla Sacra Sindone. Fu fotografata da Giuseppe Enrie (1886-1961), un fotografo d'avanguardia, un ricercatore e un giornalista nel campo futurista. Venne incaricato dalla Casa Savoia di fotografare la Sindone nel 1931 poiché nel mese di maggio di quell'anno era prevista l'ostensione. Fino a quel momento l'unica foto conosciuta della Sindone era quella scattata nel 1898 da Secondo Pia. Enrie fece togliere il vetro di proiezione, posizionare una illuminazione adeguata e scattò una serie di dodici immagini sia di inquadrature del totale della figura che dei dettagli[9].
Nel frattempo Brunner aveva messo a punto una tecnica di raschiamento del negativo così da rendere il positivo sulla carta come se avesse le sembianze di un'opera d'arte. Questa tecnica lo rese famoso in tutta Europa. Un compito che lo stesso Brunner ricevette dalle autorità vaticane. Tecnica che applicò anche alla foto di Enrie sul negativo del volto del Cristo che sulla carta acquisì un'aura solenne e al contempo "santa". L'opera ottenne i più alti riconoscimenti da parte della chiesa tanto che il cardinale Ildefonso Schuster intitolò una nuova chiesa a Milano alla Chiesa del Sacro Volto[2].
Lavorò anche in società, con la denominazione "Brunner & C." a Como e "G. Brunner & Comp." a Trento. La società comasca fu editrice di cartoline fotografiche con la denominazione: "Edit, Brunner & C., Como-Zürich - Stab. eliografico"[10]. Tra i suoi lavoranti ed allievi vi furono Enrico Pedrotti e Mario Albertini (1906-1979).
Note
modifica- ^ GIOVANNI BATTISTA A PRATO, Contributo all'iconografia dell'abate Prato, in Studi trentini di scienze storiche, 1984, p. 209, secondo questi studi, Brunner sarebbe morto nel 1956. URL consultato il 2 aprile 2025.
- ^ a b (EN) 1934, in Veronica Route, 1934. URL consultato il 2 aprile 2025.
- ^ a b Giuseppe Brunner - Scheda biografica, in Personaggi trentini. URL consultato il 2 aprile 2025.
- ^ Floriano Menapace, Giuseppe Brunner (Bruner), in Archivio della Memoria della Valle dei Laghi, 1981. URL consultato il 2 aprile 2025.
- ^ Daniela Pera, Storia della fotografia: Tirolo e Alto Adige, in Lichtbild. Kulturschatz Historische Photographie, 28 giugno 2018. URL consultato il 2 aprile 2025.
- ^ Il pittorialismo, in Trentino Cultura, 5 maggio 2020. URL consultato il 2 aprile 2025.
- ^ Giuseppe Brunner, Coppia in posa con Monumento a Dante su fondale dipinto, stampa su carta baritata alla gelatina sali d’argento, 1907-1910, in Il Trentino, 28 luglio 2021. URL consultato il 2 aprile 2025.
- ^ Roberto Pancheri, Nel duomo di Trento un secolo fa, in Trentino Mese, 8 maggio 2024. URL consultato il 2 aprile 2025.
- ^ Italo Zannier, Enrie, Giuseppe, 1993. URL consultato il 2 aprile 2025.
- ^ Giuseppe Brunner - 9 maggio 1941, in Mezzolombardo Antica. URL consultato il 2 aprile 2025.
Bibliografia
modifica- Silvia Vernaccini, Volti trentini di Giuseppe Brunner, Centro di Cultura Antonio Rosmini, Quaderni n. 9, 1982
Collegamenti esterni
modifica- Giuseppe Brunner, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C.
- Giuseppe Brunner con la moglie Giuditta Levi, 1910-1920
Controllo di autorità | VIAF (EN) 56181558 · LCCN (EN) no93005498 |
---|