Giuseppe Greppi

conte di Bussero e Corneliano, ambasciatore e politico italiano (1819-1921)

Giuseppe Greppi, V conte di Bussero e Corneliano, noto semplicemente come Giuseppe Greppi di Bussero (Milano, 25 marzo 1819Milano, 8 maggio 1921), è stato un nobile, ambasciatore e politico italiano.

Giuseppe Greppi di Bussero
Il conte Giuseppe Greppi di Bussero in un ritratto fotografico per il suo centenario

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato16 dicembre 1891 –
8 maggio 1921
Legislaturadalla XVII (nomina 20 novembre 1891)
Tipo nominaCategoria: 6
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge di conversione del Regio decreto 5 novembre 1911, n. 1247, per la sovranità d'Italia sulla Tripolitania e sulla Cirenaica (24 febbraio 1912)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Approvazione del Trattato di Losanna" (10 dicembre 1912)
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Pavia
ProfessioneAmbasciatore
Giuseppe Greppi, V conte di Bussero e Corneliano
Giuseppe Greppi, V conte di Bussero e Corneliano, nel 1887
Conte di Bussero e Corneliano
Stemma
Stemma
In carica1896 –
1921
PredecessoreAntonio Greppi
SuccessoreEmanuele Greppi
TrattamentoSua Eccellenza
Don
Altri titoliConte ad personam
NascitaMilano, 25 marzo 1819
MorteMilano, 8 maggio 1921 (102 anni)
Luogo di sepolturaCimitero monumentale di Milano
DinastiaGreppi di Bussero
PadreAntonio Greppi
MadreTeresa Trotti Bentivoglio
ReligioneCattolicesimo

Al termine di una lunga carriera diplomatica, fu nominato senatore del Regno d'Italia.

Biografia

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Infanzia

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Giuseppe Greppi nacque a Milano il 15 gennaio 1819 da Antonio Greppi, conte di Bussero e Corneliano, e da Teresa Trotti Bentivoglio, appartenente a un'antica famiglia milanese di rango marchionale. Discendeva dal celebre banchiere e mecenate Antonio Greppi, protagonista della vita economica e culturale lombarda del Settecento.

La casata, fedele alla dinastia austriaca fino alla Restaurazione, possedeva un vasto patrimonio fondiario nel milanese e nella Brianza.[1]

Giovinezza

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Conseguita la laurea utroque iure all'Università degli Studi di Pavia il 16 dicembre 1841, intraprese la carriera diplomatica al servizio dell'Impero austriaco. Dal marzo 1842 fu addetto all'ambasciata d'Austria presso la Santa Sede e, successivamente, alla Cancelleria di Stato di Vienna, dove collaborò con il principe di Metternich, allora ministro degli Esteri.

Il 13 giugno 1843 fu nominato addetto alla legazione austriaca di Monaco di Baviera e, nell'aprile 1846, trasferito a Stoccarda. Nel settembre dello stesso anno fu promosso segretario di legazione e inviato a Stoccolma, dove, tra marzo e novembre 1847, resse la legazione in qualità di incaricato d'affari.[2]

Dopo le Cinque giornate di Milano del 1848 abbandonò il servizio imperiale e si trasferì a Torino, aderendo all'ambiente liberale piemontese e risorgimentale. Frequentò i circoli politici e letterari dei lombardi esuli, in particolare le case di Costanza e Giuseppe Arconati Visconti, Francesco Arese Lucini, Gabrio Casati e Vitaliano VIII Borromeo. Collaborò con Vincenzo Gioberti e fu in contatto con Camillo Benso di Cavour e Massimo d'Azeglio.[3]

Carriera diplomatica

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Dopo la permanenza a Torino durante il decennio preunitario, Giuseppe Greppi entrò ufficialmente nel corpo diplomatico del Regno di Sardegna il 16 settembre 1859. Fu assegnato, con il grado di segretario di legazione, alla sede di Londra, dove operava come ministro il marchese Emanuele d'Azeglio, contribuendo alla definizione dei rapporti tra il Regno di Sardegna e la Gran Bretagna durante la fase conclusiva della seconda guerra d'indipendenza italiana.[4]

Nel febbraio 1860 fu trasferito a Berlino, presso la legazione guidata dal conte Edoardo de Launay, che in quel periodo avviava le prime relazioni ufficiali tra la Prussia e il Regno di Sardegna. Qui Greppi ebbe modo di collaborare con diplomatici di rilievo come Carlo Cadorna e Vittorio Emanuele Taparelli d'Azeglio, seguendo da vicino l'evoluzione del processo politico tedesco che avrebbe condotto all'unificazione prussiana.

Dal giugno al novembre 1861 fu segretario di legazione ad Atene, con il ministro Terenzio Mamiani della Rovere, periodo in cui il governo italiano avviava le relazioni formali con il neonato regno di Grecia, dopo la deposizione di Ottone di Wittelsbach e l'ascesa al trono di Giorgio I di Grecia. L'esperienza ateniese segnò l'inizio della sua piena autonomia diplomatica, grazie alla conoscenza delle lingue moderne e a un atteggiamento di equilibrio riconosciuto anche dalle cancellerie europee.[5]

Il 30 novembre 1861 fu trasferito alla legazione di Costantinopoli come primo segretario, alle dipendenze del ministro marchese Camillo Caracciolo di Bella. In tale contesto, tra il marzo e il luglio 1862, Greppi resse la legazione come incaricato d'affari, rappresentando temporaneamente l'Italia presso la Sublime Porta durante la crisi dei Tanzimat, le riforme modernizzatrici dell'Impero ottomano.[6]

Il 30 novembre 1862 fu promosso consigliere di legazione, e il 20 agosto 1863 riassunse la reggenza della legazione come incaricato d'affari. Durante la permanenza a Costantinopoli (1861–1866) curò i rapporti consolari con Smirne, Salonicco e Gerusalemme, coordinando la tutela delle comunità italiane e l'attività delle missioni cattoliche. Fu tra i promotori del consolidamento della Scuola italiana di Pera, destinata ai figli dei diplomatici e dei mercanti italiani residenti nell'Impero ottomano.[7]

Nel marzo 1867 fu nominato ministro plenipotenziario a Stoccarda, capitale del regno del Württemberg, dove rimase fino al 1871. Qui curò le relazioni politiche e militari con la Confederazione Tedesca meridionale durante la guerra austro-prussiana del 1866, assicurando la neutralità del governo di Stoccarda e difendendo gli interessi dei sudditi italiani residenti nei principati tedeschi.[8]

Dal 1871 al 1875 fu ministro plenipotenziario a Monaco di Baviera, in una fase segnata dalla formazione del nuovo Impero tedesco e dal riassetto diplomatico successivo alla guerra franco-prussiana.

Nel 1875 fu destinato a Madrid come ministro plenipotenziario, succedendo a Giuseppe La Farina. In Spagna contribuì a riaprire i canali diplomatici e commerciali tra il Regno d'Italia e la monarchia borbonica, collaborando con il ministro Luigi Corti al progetto di un trattato di amicizia e navigazione firmato nel 1877.[9]

Con Regio Decreto del 29 novembre 1883 fu promosso ambasciatore e destinato a San Pietroburgo dal ministro degli Esteri Pasquale Stanislao Mancini, in sostituzione di Costantino Nigra. L'incarico presso la corte dello Zar Alessandro III segnò l'apice della sua carriera. Greppi rappresentò l'Italia in un contesto di equilibrio tra le grandi potenze europee, mantenendo relazioni regolari con il ministro russo degli Esteri Nikolaj de Giers e contribuendo al riconoscimento internazionale del Trattato del Mediterraneo del 1887, che sancì la collaborazione tra l'Italia e l'Impero russo in ambito marittimo e commerciale.[10]

Durante la missione russa mantenne rapporti cordiali con la corte imperiale e con gli ambienti culturali di San Pietroburgo, sostenendo la fondazione della Scuola Italiana della capitale e promuovendo mostre d'arte italiana nell'ambito dell'Esposizione panrussa del 1884. Le sue doti di equilibrio e discrezione gli valsero l'appellativo, riportato in un dispaccio dell'ambasciatore britannico a Roma del 1886, di "decano dei diplomatici italiani per esperienza e moderazione".[11]

Greppi rientrò a Roma nel 1888 e fu collocato a riposo, ma continuò a essere consultato dal Ministero degli Esteri per questioni relative alla politica orientale e ai rapporti con l'Impero russo.

Senato e ultimi anni

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Collocato a riposo il 19 gennaio 1888, Greppi fu nominato senatore del Regno il 20 novembre 1891 nella categoria dei diplomatici di lungo servizio. Partecipò ai lavori della Commissione per gli affari esteri e, successivamente, al Consiglio del Contenzioso Diplomatico del Ministero degli Esteri, nel quale fu chiamato il 25 agosto 1902.

Con Regio Decreto del 22 luglio 1909 gli furono confermati, a titolo onorario, il rango e le prerogative di ambasciatore. Nel 1912, ultranovantenne, fu designato membro della Commissione per l'esame del disegno di legge sulla sovranità italiana in Libia e, poco dopo, della Commissione per la ratifica del Trattato di Losanna, concluso con la Turchia.[12]

Con Regio Decreto del 18 novembre 1893 e Lettere Patenti del 7 giugno 1894 fu creato Conte con titolo personale da Umberto I di Savoia, titolo che si aggiunse a quello di Bussero e Corneliano, ereditato dal nipote Antonio, figlio del fratello maggiore Marco.

Greppi fu Balì Gran Croce d'onore e devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta e titolare di una commenda di giuspatronato dello stesso ordine.[13]

Morì a Roma l'8 maggio 1921, all'età di 102 anni, decano del corpo diplomatico europeo. Il suo necrologio apparve sul Corriere della Sera del giorno seguente, che ne ricordò "l'eccezionale longevità e la costanza di servizio, esempio di dedizione alle istituzioni del Regno e alla cultura della diplomazia".[14]

Giudizio storico

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Il conte Giuseppe Greppi in una stampa del 1891
«Non è certo frequente il caso di un ambasciatore che, avendo iniziato la carriera nella diplomazia austriaca alle dipendenze del Metternich, la prosegua nello Stato sabaudo con il Cavour; che, nato al tempo di Vittorio Emanuele I, viva anche sotto Vittorio Emanuele III, avendo attraversato i regni di Carlo Felice, di Carlo Alberto, di Vittorio Emanuele II, di Umberto I; che sia stato a Parma alla corte di Maria Luisa e a Roma al tempo di Gregorio XVI; e che, andato a riposo intorno ai settant'anni di età, continui a viverne ancora più di trenta in perfette condizioni fisiche e intellettuali, riguardato ed osservato come un vivente cimelio di tempi che furono"»

Lo scrittore statunitense Ernest Hemingway ha occasione di conoscere il vecchio diplomatico nell'autunno del 1918 durante la sua convalescenza a Milano, in seguito a ferita riportata ai primi di luglio, poco dopo il suo arrivo in Italia; e ne ha fatto uno dei personaggi del suo romanzo sulla prima guerra mondiale, dove lo descrive al Grand Hotel di Stresa, dopo la ritirata a seguito della battaglia di Caporetto, e ne rimane colpito. Gli dedica il XXXIV capitolo di Addio alle armi. Argute sono alcune battute sulla guerra: "Che cosa pensa sinceramente della guerra?", gli domandai. "Mi pare una cosa stupida", rispose il conte Greppi. "Chi vincerà alla fine?". "L'Italia". "Perché?". "È il paese più giovane". "Sempre vincono i paesi più giovani?". "Per un certo tempo sì, vincono i paesi giovani". "E dopo?". "Invecchiano". "E diceva di non essere saggio!". "Caro ragazzo, questa non è saggezza. È cinismo" .

Genealogia

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Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni
Marco Greppi Antonio Greppi  
 
Laura Cotta  
Antonio Greppi  
Margherita Opizzoni Francesco Opizzoni  
 
Paola Trivulzio  
Giuseppe Greppi  
Lorenzo Galeazzo Trotti Bentivoglio, marchese di Fresonara Lodovico Trotti Bentivoglio, marchese di Fresonara  
 
Maria Costanza Castelbarco Visconti  
Teresa Trotti Bentivoglio  
Maria Antonia Schaffgotsch Anton Gotthard Schaffgotsch  
 
Maria Anna von Kollonitz  
 

Discendenza

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Genealogia semplificata dei conti di Bussero.[15]

Antonio - (1722-1799), sp. 1743 Laura Cotta (1722-1795). I conte
Giuseppe - (1744?-1815), sacerdote
Marco - (1745-1800), sp. 1784 Margherita Opizzoni (1764-1834). II conte
Antonio - (1790-1878), sp. Teresa Trotti Bentivoglio. III conte
Marco - (1814-1868)
Antonio - (1839-1896). IV conte
Giuseppe - (1819-1921). V conte
Carlo - (1823-1900)
Emanuele - (1853-1931). VI conte
Leopoldo - (1826-1855)
Lorenzo - (1836-1924)
Paolo - (1793-1854)
Giacomo - (1814-1878)
Antonio - (1841-1901)
Luigi - (1848-1919)
Giuseppe - (1800-1857)
Luigi - (1833-1910)
Carlo Emanuele - (1860-1937)
Edoardo - (1867-1952)
Giacomo - (1748-1820)
Paolo - (1748-1800), sp. Rita Maria Diaz y Vivas
Alessandro - (1782-1830), sp. Isaure Saulx Tavanes
Alessandro - missionario

Onorificenze

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Onorificenze italiane

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Onorificenze straniere

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Riconoscimenti

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  1. ^ Archivio di Stato di Milano, Fondo Famiglia Greppi, serie corrispondenza e atti familiari, Ministero della Cultura – Direzione Generale Archivi, consultato 2025.
  2. ^ Ministero degli Affari Esteri, Annuario diplomatico del Regno d'Italia, Stamperia Reale, 1871, p. 41.
  3. ^ Franco Gaeta, Greppi, Giuseppe, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 59, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960, p. 413-415.
  4. ^ Ministero degli Affari Esteri, Annuario Diplomatico del Regno di Sardegna, Stamperia Reale, 1860, p. 22.
  5. ^ G. Meloni, Le relazioni italo-greche nel primo Ottocento, Edizioni dell’Ateneo, 1983, p. 114-115.
  6. ^ Archivio di Stato di Torino, Fondo Greppi – Corrispondenza diplomatica 1861-1864, su archiviodistatotorino.cultura.gov.it. URL consultato il 12 gennaio 2025.
  7. ^ Ministero degli Affari Esteri, Annuario Diplomatico del Regno d'Italia, Stamperia Reale, 1867, p. 44-45.
  8. ^ G. Marenco, I plenipotenziari italiani in Germania (1861–1871), Edizioni dell’Ateneo, 1962, p. 152.
  9. ^ Ministero degli Affari Esteri, Trattati e Convenzioni del Regno d'Italia (1861–1885), Tipografia Reale, 1886, p. 219.
  10. ^ Archivio Storico Diplomatico, Relazioni politiche con la Russia, 1883–1888, Ministero degli Affari Esteri, 1890, p. 101–104.
  11. ^ British Foreign Office, Blue Books on Italy, 1886–1888, HMSO, London, 1889, p. 54.
  12. ^ Scheda biografica di Giuseppe Greppi, su Archivio storico del Senato del Regno. URL consultato il 12 gennaio 2025.
  13. ^ Ordine di Malta, Annuario ufficiale dei Cavalieri di Malta, Tip. San Pio V, 1910, p. 118.
  14. ^ Necrologio di Giuseppe Greppi, su Corriere della Sera, 9 maggio 1921. URL consultato il 12 gennaio 2025.
  15. ^ Greppi.
  16. ^ Cavaliere 19 luglio 1859; Ufficiale 25 settembre 1862; Grande ufficiale 11 giugno 1876.
  17. ^ Cavaliere d'onore e devozione del Sovrano militare ordine di Malta 19 dicembre 1840.
  18. ^ Cavaliere aprile 1844.
  19. ^ Storia. Origini, vicende, su Società Storica Lombarda.

Bibliografia

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  • R. De Cesare, Il Conte Giuseppe Greppi e i suoi ricordi diplomatici (1842-1888), Roma, Tipografia del Senato, 1919.
  • G. Cerulli Irelli, Diplomatici del passato: il conte Giuseppe Greppi, in Affari esteri, n. 77, 1988, pp. 120-139.
  • E. Greppi, La famiglia del Conte Antonio Greppi nell'Ottocento, in Archivio Storico Lombardo, CXXII, 1996, pp. 353-399.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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