Giuseppina Rizzoli Carraro
Giuseppina Rizzoli (Nereto, 1º dicembre 1916 – Milano, 6 dicembre 2005) è stata un'imprenditrice italiana.
Biografia
modificaOrigini familiari e infanzia
modificaChiamata da tutti Pinuccia, era la secondogenita dell'industriale Angelo Rizzoli (1889-1970), fondatore dell'omonima casa editrice, e di Anna Marzorati (1890-1976), figlia di un tipografo milanese, sposatisi alla vigilia della prima guerra mondiale.[1]
Crebbe a Milano negli anni in cui l'azienda paterna si sviluppava: nel 1924 vide nascere la casa editrice, dopo gli inizi della tipografia di via Cerva, e nel 1927 assistette all'inaugurazione del nuovo stabilimento di piazza Carlo Erba, destinato alla stampa dell'Enciclopedia Treccani. In quegli anni la Rizzoli si impose al grande pubblico con riviste come Il Secolo Illustrato, La Donna, Comoedia, Novella, Omnibus, Bertoldo, Oggi, Annabella, Candido e L'Europeo.
Matrimonio e famiglia
modificaIl 16 ottobre 1940, quattro mesi dopo l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale,[2] sposò Gian Gerolamo Carraro (detto Mimmo), conosciuto nel 1936 a Riccione. Carraro, amico e coetaneo del fratello Andrea, lasciò la professione medica per entrare nell'azienda di famiglia su invito del suocero Angelo.[3]
L'eredità e l'impegno nell'azienda
modificaAlla morte del padre, il 24 settembre 1970, Giuseppina e il fratello Andrea ereditarono rispettivamente il 30% e il 70% delle quote della casa editrice. Giuseppina e il marito entrarono attivamente nella gestione della società: Mimmo Carraro divenne responsabile del settore libri.
Nel 1974 Andrea Rizzoli guidò l'acquisizione dell'editoriale Corriere della Sera, dando vita alla Rizzoli-Corriere della Sera. Nicola Carraro, figlio di Giuseppina, venne nominato amministratore, con sede operativa nel nuovo complesso di via Scarsellini.[4]
Nel 1975, tuttavia, i primi bilanci si chiusero in perdita. I Carraro, da sempre contrari alla fusione, si allontanarono dalla gestione della Rizzoli.
La stampa la descrisse come una figura "silenziosa e defilata, sempre elegante", donna d'altri tempi, capace di mantenere unita la famiglia nei momenti più difficili.[5]
Gli anni successivi
modificaIl 21 dicembre 1976 morì la madre Anna Marzorati, affettuosamente soprannominata "mammetta" (mamèta) dal marito Angelo.[6]
Nel 1977 il figlio Nicola si trasferì a Roma, avviando una carriera di produttore cinematografico.
Nel 1983, dopo l'arresto per bancarotta del nipote Angelo Rizzoli junior, Giuseppina sostenne il figlio del nipote e il fratello Andrea in un periodo di gravi difficoltà familiari, segnato anche dal suicidio della nipote Isabella a Montecarlo.[7]
Nel 1985, a dieci anni dalla cessione delle quote Rizzoli in loro possesso, Giuseppina e il figlio ricevettero una comunicazione giudiziaria per omesso rientro di capitali dall'estero: il ricavato della vendita azionaria, circa 20 milioni di dollari, risultava depositato in un conto svizzero non denunciato in Italia.[8][9]
Attività culturali e benefiche
modificaIl 27 maggio 2000, in occasione dell'inaugurazione del Museo civico di Ischia, dedicato al padre Angelo Rizzoli,[10] Giuseppina donò al comune di Lacco Ameno 20 milioni di lire per sostenere le famiglie svantaggiate. La cerimonia si svolse in forma privata, alla presenza di autorità come il Presidente del Senato Nicola Mancino e il Presidente onorario di RCS Cesare Romiti.[11]
Morte
modificaGiuseppina Rizzoli Carraro morì a Milano il 6 dicembre 2005.
Discendenza
modificaDal matrimonio con Gian Gerolamo Carraro (1914-2003), Giuseppina Rizzoli ebbe un figlio:
- Nicola Carraro (Milano, 1º febbraio 1942), imprenditore ed editore, sposato in prime nozze con Adriana Treves Zelik, da cui ha avuto tre figli (Gerardo, Vera e Giulia Carraro); in seconde nozze, dal 2006, con la conduttrice televisiva Mara Venier.[12][13]
Note
modifica- ^ I Rizzoli: chi sono, su il Giornale, 7 febbraio 2010.
- ^ Alberto Mazzuca, La erre verde: ascesa e declino dell'impero Rizzoli, Milano, Longanesi, 1991, p. 95.
- ^ Enzo Biagi, Dinastie: Gli Agnelli, i Rizzoli, i Ferruzzi-Gardini, i Lauro, Milano, A. Mondadori, 1991, p. 128.
- ^ Franco Di Bella, Dinastie: Corriere segreto, Milano, Rizzoli, 1982, p. 211.
- ^ Elvira Serra, Pinuccia Rizzoli, una vita nel segno della famiglia, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 7 dicembre 2005. URL consultato il 26 ottobre 2015.
- ^ Fabrizio Borin, Casanova, Palermo, L'Epos, 2007, p. 32, ISBN 978-88-8302-344-6.
- ^ Leonardo Coen, Si è uccisa Isabella Rizzoli, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 21 luglio 1987. URL consultato il 26 ottobre 2015.
- ^ Avviso di reato alla zia di Angelo Rizzoli, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 27 aprile 1984. URL consultato il 26 ottobre 2015.
- ^ Affare 'Corriere', nuovi interrogatori, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 27 giugno 1985. URL consultato il 26 ottobre 2015.
- ^ Angelo Rizzoli 1889-1970 (PDF), su museoangelorizzoli.it, RCS, 2000.
- ^ Il Golfo. Quotidiano di Ischia e Procida, 3 giugno 2000.
- ^ Nicola Carraro, il marito di Mara Venier, su Corriere della Sera, 20 maggio 2020. URL consultato il 1º settembre 2025.
- ^ Mara Venier e Nicola Carraro, 15 anni di matrimonio, su Vanity Fair, 28 giugno 2021. URL consultato il 1º settembre 2025.