Giustizia (divinità)
Giustizia ("Iustitia") era una divinità della religione romana personificazione della Giustizia.

Mitologia
modificaIustitia era una delle Ore, che stanca dei misfatti degli uomini mortali, tra i quali viveva in familiarità nell'Età dell'oro, si trasferì in cielo diventando la costellazione della Vergine. Era rappresentata, ma non sempre, bendata, con la spada e la bilancia.
«Esiodo la nomina figlia di Giove e di Temi, Arato pensa possa essere la figlia di Astreo e di Aurora, visse ai tempi dell'Età dell'oro degli uomini ed era il loro capo.
A causa della sua integrità ed imparzialità fu denominata Giustizia ed a quel tempo nessuna Nazione straniera era impegnata nella guerra, nessuno ancora navigava sopra i mari, ma tutti si godevano le loro vite ché si preoccupano per i loro campi. Ma gli uomini che vennero dopo, cominciarono ad essere meno osservanti al dovere e più avidi, di modo che la Giustizia si accompagnò più raramente con gli uomini. Infine il male diventò sì estremo, durante l'Età del Bronzo, che Ella non poté resistere oltre; e volò tra le stelle»
Non era l'equivalente della greca Temi, ma di sua figlia Dike, oppure Astrea.[1]
Note
modifica- ^ Publio Ovidio Nasone, Le metamorfosi I,150
- Vinta giace la pietà, e la vergine Astrea,
ultima degli dei, lascia la terra madida di sangue.
- Vinta giace la pietà, e la vergine Astrea,
Bibliografia
modifica- Testi
- Publio Ovidio Nasone, Le metamorfosi I, 150
- Igino, Astronomica II, 25
- Studi
- Eric Havelock, Dike. La nascita della coscienza, Bari, Laterza, 1983.
- Anna Jellamo, Il cammino di Dike: l'idea di giustizia da Omero a Eschilo, Roma, Donzelli, 2005.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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