Scapolite
Il termine scapolite identifica una serie isomorfa di minerali (tettosilicati) di composizione chimica variabile, compresa tra i termini estremi sodico (Na, marialite) e calcico (Ca, meionite).
| Scapolite | |
|---|---|
| Classificazione Strunz | IX/FB.15-00 |
| Formula chimica | (Na,Ca)4[Al3Si9O24]Cl |
| Proprietà cristallografiche | |
| Sistema cristallino | tetragonale |
| Gruppo puntuale | 4/m |
| Gruppo spaziale | P 41/n |
| Proprietà fisiche | |
| Densità | 2,55-2,74 g/cm³ |
| Durezza (Mohs) | 5-6,5 |
| Sfaldatura | perfetta |
| Frattura | concoide |
| Colore | incolore, bianco, giallastro, verdastro, azzurrognolo, rossastro, viola |
| Lucentezza | vitrea |
| Striscio | bianco |
| Diffusione | comune |
| Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale | |
Abito cristallino
modificaLa scapolite cristallizza nel sistema tetragonale in prismi allungati, striati verticalmente, in aggregati colonnari raggiati o granulari o in massarelle microgranulari. Il nome stesso del minerale è di origine latina (scapus: fusto, asta) e fa riferimento al tipico abito prismatico dei cristalli. Molto meno frequenti sono gli aggregati fibrosi o i granuli. La lucentezza dei cristalli è vitrea e la colorazione è variabile: incolore, giallo pallido, bianco, grigio, verde, rosa o violetto.
Origine e giacitura
modificaSono minerali caratteristici di diversi tipi di rocce metamorfiche quali marmi, skarn, granuliti e gneiss. Più raramente sono presenti in rocce magmatiche come prodotto di alterazione dei plagioclasi o nei filoni idrotermali di tipo alpino. Si formano in giacimenti di contatto, in rocce vulcaniche, nelle fessure alpine e nelle rocce metamorfiche. La scapolite si rinviene associata a mica muscovite e biotite, calcite, sanidino, apatite e titanite.[1]
Proprietà chimico-fisiche
modificaQuesti minerali, essendo una serie isomorfa complessa, possiedono proprietà variabili. I cristalli sono duri, leggeri, difficilmente sfaldabili, con peso specifico che cresce progressivamente dalla marialite alla meionite; hanno una lucententezza vitrea, dal trasparente al traslucido. Alla luce U.V. si colorano, con spiccata luminescenza, di giallo-arancio. Al riscaldamento fondono in una massa bollosa; sono solubili all’acido cloridrico (HCl), rilasciando silice.[2]
Località di rinvenimento
modificaLocalità importanti per il ritrovamento di esemplari con qualità di gemma si trovano in Brasile, nelle pegmatiti del Minas Gerais, in Africa orientale (Tanzania, Kenya, Mozambico e Madagascar), in Afghanistan e a Renfrew in Ontario (Canada). Spettacolari cristalli, fino a 50 cm di lunghezza, sono stati trovati a Rossie e a Pierrepoint (New York, U.S.A.).[3] In Svizzera, sono stati segnalati bei cristalli slanciati al lago Tremorgio in Canton Ticino . In Italia, è stata trovata in Val Malenco e segnalata nei proietti del Somma-Vesuvio e all’Isola d’Elba.
Gruppo della scapolite
modificaIl gruppo della scapolite è un gruppo di minerali[4] qui sotto elencati:
Usi
modificaMinerali d’interesse scientifico e collezionistico.
Note
modificaBibliografia
modificaGavin Linsell, Die Welt der Edelsteine, Juwelo GmbH Deutschland, Berlino, 2014.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Scapolite
Collegamenti esterni
modifica- (EN) scapolite, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Webmin, su webmineral.com.
- (EN) Mindat, su mindat.org.
