La parola halva (traslitterata anche come halwa, halvah, halava, helva, halawa o chalva, in farsi حلوا halva, dalla radice del verbo arabo حَلُوَ "essere dolce" [حُلو "dolce"], in albanese hallva , in greco χαλβάς? , in rumeno halva, in russo e in ucraino халва?, in turco helva е in bulgaro Халва) deriva dal farsi e si riferisce a molte varietà di dolci[1].

Halva
Halva al pistacchio
Origini
Altri nomihalwa, halvah, halava, helva, hallva, halawa, chałwa, халва
Luoghi d'originePakistan (bandiera) Pakistan
Romania (bandiera) Romania
Giordania (bandiera) Giordania
Tunisia (bandiera) Tunisia
Algeria (bandiera) Algeria
Libano (bandiera) Libano
Siria (bandiera) Siria
Grecia (bandiera) Grecia
Kosovo (bandiera) Kosovo
Albania (bandiera) Albania
Azerbaigian (bandiera) Azerbaigian
Armenia (bandiera) Armenia
Bulgaria (bandiera) Bulgaria
Egitto (bandiera) Egitto
Turchia (bandiera) Turchia
DiffusioneMedio oriente, Nord Africa, Russia, Ucraina, Georgia, Grecia, Kosovo, Albania, Polonia, Romania
Dettagli
Categoriadolce
Ingredienti principalipasta di semola, pasta di tahina, pasta di semi di girasole, latte, uva, cioccolato, ecc..

Composizione e diffusione

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Questo tipo di dolce è molto popolare in Turchia, India, Pakistan, Tunisia, Algeria, Persia e Bulgaria, per arrivare al mediterraneo orientale, passando per le cucine dei Balcani. Esistono vari tipi di halva basate sull'impiego di pasta di tahina, una pasta a base di sesamo tipicamente medio orientale. Di origine Ottomana, questo tipo è molto più popolare nell'est del Mediterraneo, tra cui l'Albania e la Grecia, dove esistono due tipi diversi di halva. Nei paesi dell'est Europa, in Romania, Ucraina e Bulgaria in particolare, è molto diffusa anche l'halva a base di semi di girasole, aromatizzata con diversi gusti: caffè, vaniglia, cacao, in molti casi anche miscelati fra loro come variegati, in Romania troviamo anche con aggiunta di frutti rossi come mirtillo, mirtillo rosso, lamponi o uva passa.

 
Halva assortita

La maggioranza delle halva sono confezioni dense elaborate con paste alimentari diverse, che vengono successivamente addolcite con zucchero o miele. Tuttavia, a partire da questa semplice composizione, si ha un'ampia gamma di varietà di prodotti. Per esempio, la halva di semolino è gelatinosa e quasi semi-trasparente, mentre la halva di sesamo e quella di girasole è secca e leggermente friabile e si scioglie in bocca.

La halva di sesamo è diffusa in Tunisia, Israele, nei Balcani, in Polonia, nel Medio oriente ed in altre zone del mediterraneo orientale. Gli ingredienti principali sono semi di sesamo o pasta di tahini, con zucchero o miele. Altri ingredienti secondari usati nell'elaborazione della halva di sesamo sono il pistacchio (o altra frutta secca), pasta di cocco, succo di arancia (o limone), vaniglia o anche cioccolato.

Per quanto riguarda le tradizioni religiose ebraiche, la halva è quasi sempre considerata "adatta" (kasher) e poiché non contiene carne o latte può essere tranquillamente consumata dopo un pasto di carne o latticini, rispettando le regole alimentari ebraiche (Kasherut). La halva israeliana solitamente non contiene farina o semolino, ma è fatta con tahina (pasta di sesamo), glucosio, zucchero, vaniglia e altri aromi naturali.

In Italia

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Dalla prima metà degli anni 2020 si registra anche in Italia una produzione artigianale di halva. Nel 2023 a Sassuolo è stato avviato The Halva Lab, laboratorio che realizza halva ispirata alla tradizione mediterranea e mediorientale, come documentato da fonti di settore e stampa locale.[2][3]


  1. ^ (EN) Alan Davidson, The Oxford Companion to Food, Oxford University Press, 2014, p. 378.
  2. ^ Che cos'è l'halva, il dolce antico che in Italia viene prodotto..., su Gambero Rosso, 5 luglio 2025. URL consultato il 3 ottobre 2025.
  3. ^ Laura Corallo, Halva Lab, la dolce impresa di Rossana e Marco, su Il Resto del Carlino, 16 maggio 2023. URL consultato il 3 ottobre 2025.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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