Herman Norman
Herman Cameron Norman (Londra, 8 giugno 1872 – 8 settembre 1955) è stato un diplomatico britannico. Ambasciatore del Regno Unito nell'Iran dei Qajar, fu coinvolto nel colpo di Stato del 1921 che portò al potere la dinastia Pahlavi.
| Herman Norman | |
|---|---|
| Ambasciatore del Regno Unito in Persia | |
| Durata mandato | maggio 1920 – ottobre 1921 |
| Monarca | Giorgio V del Regno Unito |
| Predecessore | Percy Zachariah Cox |
| Successore | Percy Loraine |
Biografia
modificaFiglio di un giudice, si laureò all'Università di Cambridge e si unì al Foreign Office, divenendo un diplomatico di lungo corso e servendo il Regno Unito in varie nazioni. Sottoposto di lord George Curzon, I marchese Curzon di Kedleston, nel 1920 fu nominato ambasciatore britannico nell'Iran dei Qajar. All'epoca l'influenza britannica in Persia era all'apice, tanto che nel Paese erano presenti diversi importanti distaccamenti militari, ufficialmente per tenere la zona stabile contro gli ultimi scampoli della Grande Guerra e contro l'ascesa del comunismo nella vicina Unione Sovietica.[1]
Negli anni successivi la rivoluzione costituzionale persiana del 1906, il potere della dinastia Qajar si era fatto sempre più traballante, e l'ambizioso ufficiale Reza Pahlavi ritenne quindi di poter tentare la scalata al potere. Contando sul sostegno di buona parte dell'esercito, Pahlavi attuò quindi il colpo di Stato in Iran del 1921 per impossessarsi del potere.[1] Pahlavi godeva del sostegno anche dei britannici, che ritenevano i Qajar non più in grado di reggere la Persia, e ricevette quindi supporto logistico dai generali di stanza nel Paese come Edmund Ironside; lo stesso Norman aveva preparato il terreno convincendo Ahmad Shah Qajar nell'ottobre 1920 a destituire il primo ministro Hassan Pirnia per sostituirlo col più debole Fathollah Khan Akbar, che difatti non oppose resistenza al colpo di Stato. Lo stesso Norman diede il proprio pieno appoggio alla manovra non appena i golpisti marciarono su Teheran nel febbraio 1921, riconoscendo immediatamente l'autorità di Reza Pahlavi e contribuendo ad impedire qualsiasi reazione da parte della gendarmeria persiana.[1]
Nonostante l'appoggio ricevuto dai britannici, Reza Pahlavi tentò presto di svincolarsi dal Regno Unito, e l'influenza dello stesso Norman diminuì drasticamente, tanto da essere rimosso dall'incarico di ambasciatore nell'ottobre del 1921, venendo sostituito da Percy Loraine.[1] Come compensazione gli fu offerta la posizione di ambasciatore britannico in Cile, ma rifiutò e andò in pensione nel 1924, morendo nel 1955.
Note
modifica- ^ a b c d (EN) Stephanie Cronin, Great Britain v. British influence during the Reżā Shah period, 1921-41, su Encyclopædia Iranica, iranicaonline.org, 2002.
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