I mondi
I mondi (noto anche come Mondi celesti, terrestri e infernali e I Mondi del Doni) è un romanzo filosofico-satirico e utopico di Anton Francesco Doni, pubblicato a Venezia in due parti nel 1552-1553.[1]
I mondi | |
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Titolo originale | I mondi del Doni |
Altri titoli | Mondi celesti, terrestri e infernali |
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Autore | Anton Francesco Doni |
1ª ed. originale | 1552 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | romanzo filosofico, utopico, satirico |
Lingua originale | italiano |
Protagonisti | Savio |
Coprotagonisti | Pazzo |
L'opera assume la forma del dialogo rinascimentale, alternando prosa e inserti poetici.[2] I mondi fu più volte ristampato fino alla fine del secolo e tradotto in francese.[1]
È considerato un precursore della fantascienza italiana grazie alla descrizione di una città ideale circolare e a temi utopici ispirati a Utopia di Tommaso Moro,[2][3] di cui lo stesso Doni aveva curato la pubblicazione a Venezia pochi anni prima, nel 1548.
Storia editoriale
modificaIl Libro primo uscì a Venezia nell'aprile 1552 presso Francesco Marcolini.[4][5]
Il Libro secondo, intitolato Inferni, fu pubblicato dallo stesso stampatore nel 1553.[1] Edizioni congiunte seguirono con i Giolito (1562), Farri (1567), de' Cavalli (1568), Farri (1575), Moretti (1583) e altre; l'opera fu tradotta in francese da Simon Chappuis (Lione, 1578 e seguenti).[1]
L'edizione critica è I Mondi e gli Inferni, a cura di Patrizia Pellizzari, pubblicata da Einaudi (collana «I millenni») nel 1994.[6]
Trama
modificaIl Libro primo è suddiviso in sette «mondi» (piccolo, grande, imaginato, misto, risibile, savio e pazzo, massimo) dove due interlocutori allegorici, Savio e Pazzo, discutono i difetti della società del tempo e descrivono la fondazione di una città perfettamente radiale.[1] Il Libro secondo elenca sette Inferni tematici (degli scolari, dei mal maritati, dei ricchi avari, delle puttane, dei dottori ignoranti, dei poeti, dei soldati poltroni), con pene grottesche proporzionate alle colpe.[1]
Accoglienza e critica
modificaIl romanzo ebbe una discreta fortuna nel Cinquecento, a giudicare delle numerose edizioni, anche postume. Varie censure colpirono il romanzo nei passi relativi all'organizzazione del sesso e all'eliminazione dei deformi.[1]
Allan Cameron definisce I mondi «una utopia satirica» in cui l'ironia serve a immaginare forme di convivenza egualitaria.[3] La critica recente colloca l'opera nel filone utopico cinquecentesco e ne sottolinea la polemica contro i costumi civili e religiosi dell'Italia rinascimentale.[2]
Edizioni
modifica- Anton Francesco Doni, I Mondi del Doni, libro primo, 1ª ed., Venezia, Francesco Marcolini, 1552.[4][5]
- Anton Francesco Doni, Inferni del Doni academico pellegrino. Libro secondo de' Mondi, 1ª ed., Venezia, Francesco Marcolini, 1553.[1]
- Anton Francesco Doni, Mondi celesti, terrestri et infernali, de gli Academici Pellegrini, 2ª ed., Venezia, Gabriel Giolito de' Ferrari, 1562.[7]
- Anton Francesco Doni, Mondi celesti, terrestri et infernali, de gli Academici Pellegrini, Venezia, Domenico Farri, 1567.[8]
- Anton Francesco Doni, Mondi celesti, terrestri et infernali, de gli Academici Pellegrini. Di nuovo ristampati, Venezia, Giorgio de' Cavalli, 1568.[9]
- Anton Francesco Doni, Mondi celesti, terrestri et infernali, de gli Accademici Pellegrini, Venezia, Domenico Farri, 1575.[10]
- Anton Francesco Doni, Mondi celesti, terrestri et infernali, de gli Academici Pellegrini, Venezia, Niccolò Moretti, 1583.[11]
- Anton Francesco Doni, I Mondi e gli Inferni, a cura di Patrizia Pellizzari, collana I millenni, Torino, Einaudi, 1994, ISBN 9788806121693.[6]
Traduzioni
modifica- (FR) Anton Francesco Doni, Les Mondes celestes, terrestres et infernaux: le Monde petit, grand, imaginé, meslé, risible, des sages & fols et le trèsgrand, traduzione di Gabriel Chappuis, Lione, Barthelemy Honorati, 1578.[12]
Note
modifica- ^ a b c d e f g h Doni, Anton Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ a b c (EN) Alessandro Arienzo, Doni, Anton Francesco, in Encyclopedia of Renaissance Philosophy, 2022, pp. 1046–1050.
- ^ a b (EN) Allan Cameron, Doni's Satirical Utopia, in Renaissance Studies, vol. 10, n. 4, 1996, pp. 462–463.
- ^ a b (EN) I Mondi (1552) – scheda oggetto, su The Metropolitan Museum of Art, Francesco Marcolini, 1552–1553. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ a b I Mondi del Doni, libro primo, su Google Books, Francesco Marcolini, 1552. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ a b Anton Francesco Doni, I Mondi e gli Inferni, a cura di Patrizia Pellizzari, Torino, Einaudi, 1994.
- ^ Mondi celesti, terrestri et infernali (2ª ed., 1562), su archive.org, 1562. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ Mondi celesti, terrestri et infernali (Farri, 1567), su vialibri.net, 1567. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ Mondi celesti, terrestri et infernali (Cavalli, 1568), su cambiaste.com, 1568. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ Mondi celesti, terrestri et infernali (Farri, 1575), su finarte.it, 1575. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ Mondi celesti, terrestri et infernali (Moretti, 1583), su archive.org, 1583. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ (FR) Les Mondes celestes, terrestres et infernaux (trad. Chappuis, 1578), su books.google.com, 1578. URL consultato il 1º maggio 2025.
Bibliografia
modifica- (EN) Alessandro Arienzo, Doni, Anton Francesco, in Encyclopedia of Renaissance Philosophy, 2022, pp. 1046–1050.
- (EN) Allan Cameron, Doni's Satirical Utopia, in Renaissance Studies, vol. 10, n. 4, 1996, pp. 462–473.
- Patrizia Pellizzari (a cura di), I Mondi e gli Inferni, Torino, Einaudi, 1994.
- Doni, Anton Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su I mondi
Collegamenti esterni
modifica- Bibliografia italiana di I mondi, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- Digitalizzazione del Libro primo (1552), su Gallica BnF. URL consultato il 1º maggio 2025.
- I Mondi del Doni, libro primo (scansione integrale), su Internet Archive. URL consultato il 1º maggio 2025.