Iacopo I
Iacopo I o Jacopo (in latino Jacobus I; ... – 818) è stato un vescovo longobardo, vescovo di Lucca dall'801 all'818.
Iacopo I vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Lucca |
Ordinato diacono | prima del 785 |
Consacrato vescovo | luglio 801 |
Deceduto | fra il 18 luglio e il 5 novembre 818 |
Biografia
modificaAppartenne ad una ricca e potente famiglia longobarda che ebbe continui rapporti con l'episcopato lucchese. Era figlio di Teuperto di Placule (luogo o sobborgo a sud-ovest della città di Lucca), a sua volta figlio di Auti e fratello di Perforeo e Aripert.
Carriera ecclesiastica
modificaFu fratello del vescovo Giovanni I (791-801),[1] cui succedette alla guida dell'episcopato lucchese dopo la morte nei primi mesi dell'anno 801, mentre si trovava a Roma per l'incoronazione di Carlo Magno.[2]
Diacono attestato nel 785; fu nel 786 lociservator e quindi giudice in una causa davanti al vescovo suo fratello. Nel 790 era ancora diacono della chiesa matrice di San Martino, quando restaurò l'ospedale e la chiesa di San Vitale, che era stata distrutta e saccheggiata dai saraceni. Nel 799 diventa arcidiacono di San Martino, come attestato su tre documenti dell'anno 800. Eresse il monastero e la chiesa dei santi Filippo e Giacomo, che secondo Domenico Barsocchini corrisponderebbe all'odierna chiesa di San Ponziano.[2]
Divenuto vescovo di Lucca nel luglio 801, promosse l'edificazione di Santa Maria al Presepe, cedendo la terra sulla quale fu edificata a Natale, maestro casario transpdano, divenuto in città uno dei maggiori proprietari di origini longobarde.
Durante il suo episcopato, la Chiesa lucchese crebbe notevolmente di chiese e monasteri, similmente a quanto avvenuto durante l'episcopato del fratello.
Note
modifica- ^ Memorie e documenti per servire all'istoria del Ducato di Lucca: Memorie e documenti per servire all'istoria del ducato di Lucca. 5.1, Felice Bertini, 1844, p. 4.
- ^ a b Domenico Barsocchini, Memorie e documenti per servire alla storia ecclesiastica lucchese, V. prima parte, pp. 1 -55.