Ibn-i-Asdaq
Ibn-i-Asdaq, come è meglio noto tra i Bahai Mírzá ʻAlí-Muḥammad-i-K͟hurásání (in arabo ميرزا علي محمد خراساني?; ... – 1928) è stato un religioso persiano, eminente seguace di Bahá'u'lláh, il fondatore della religione Bahai.

Ibn-i-Asdaq fu nominato Mano della Causa e indicato come uno dei diciannove Apostoli di Bahá'u'lláh.
Bahá'u'lláh lo chiamò Shahíd Ibn-i-Shahíd, Martire figlio di martire, per essere figlio di Mullá Sádiq, un martire del Bábismo, e per avere egli stesso offerto la propria vita per la Fede bahai.
Nel 1920 Ibn-i-Asdaq e Ahmad Yazdani portarono la tavola chiamata Tavola all'Aia di ‘Abdu'l-Bahá all'Organizzazione centrale per una pace duratura dell'Aia.[2].
Ibn-i-Asdaq fu uno dei pochi Apostoli di Bahá'u'lláh a vivere durante il periodo in cui Shoghi Effendi era Custode della Causa,
La figlia di Ibn-i-Asdaq, Ruha Asdaq, fervente Bahai, scrisse il libro One Life One Memory sulle esperienze sul pellegrinaggio bahai
Note
modifica- ^ Balyuzi, 1985, p. 172.
- ^ de Vries, 2002, pp. 106-110.
Bibliografia
modifica- 'Abdu'l-Bahá, Memorials of the Faithful, Softcover, Wilmette, Illinois, USA, Bahá'í Publishing Trust, 1997 [1971], ISBN 0-87743-242-2.
- Hasan Balyuzi, Eminent Bahá'ís in the time of Bahá'u'lláh, The Camelot Press Ltd, Southampton, 1985, ISBN 0-85398-152-3.
- Barron Harper, Lights of Fortitude, Paperback, Oxford, UK, George Ronald, 1997, ISBN 0-85398-413-1.
- Jelle de Vries, The Babi Question You Mentioned--: The Origins of the Baha'i Community of the Netherlands, 1844-1962, Peeters Publishers, 2002, ISBN 978-90-429-1109-3.