Il pappagallo di Flaubert

romanzo scritto da Julian Barnes

Il pappagallo di Flaubert (Flaubert's Parrot) è un romanzo di Julian Barnes del 1984.

Il pappagallo di Flaubert
Titolo originaleFlaubert's Parrot
AutoreJulian Barnes
1ª ed. originale1984
1ª ed. italiana1987
Genereromanzo
Lingua originaleinglese

Anziché seguire una trama lineare, ogni capitolo affronta diversi aspetti delle vite di Flaubert e di Braithwaite (il narratore della maggior parte della storia), in uno stile che spesso si discosta da quello tipico di un romanzo.

Capitolo I. Il pappagallo di Flaubert

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Geoffrey Braithwaite, un medico inglese vedovo e in pensione, compie un viaggio in Francia per rivedere i luoghi dove è stato sotto le armi durante la Seconda guerra mondiale. Mentre visita dei luoghi legati a Gustave Flaubert, scopre che ci sono due musei che sostengono di possedere il pappagallo impagliato che, posato sulla scrivania dell'autore, avrebbe ispirato il parrocchetto Loulou del racconto Un cuore semplice. Braithwaite si reca pertanto a Rouen per vedere i pappagalli e cercare di capire quale sia quello autentico.

Capitolo II. Cronologia

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Sono presentate due cronologie della vita e delle opere di Flaubert. La prima è scritta in modo oggettivo e impersonale, mentre la seconda presenta gli avvenimenti più importanti dal punto di vista delle relazioni umane, come le morti dei famigliari e degli amici, la sua espulsione dalla scuola e la scoperta della sua epilessia. Una terza cronologia è ricavata da citazioni di lettere e diari, molte delle quali consistono di metafore che Flaubert applica a sé stesso (come un sigaro, una lucertola letteraria, una noce di cocco, una massa di alghe morto).

Capitolo III. Scopritori custodi

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Braithwaite racconta delle sue interazioni con Ed Winterton, uno studioso che sostiene di avere scoperto un carteggio, precedentemente ignoto, tra Flaubert e Juliet Herbert, una governante inglese con la quale si pensava che lo scrittore avesse una relazione amorosa.

Capitolo IV. Il bestiario di Flaubert

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Si fanno delle considerazioni sul fatto che Flaubert amasse definirsi "un orso", e sulla presenza e l'importanza di altri animali nelle opere di Flaubert, compresi i pappagalli e i vari animali domestici che possedette nel tempo.

Capitolo V. Scherzi

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Il narratore riflette sull'idea delle coincidenze, su ciò che ne pensava Flaubert e su una loro serie nella vita e nelle opere dell'autore.

Capitolo VI. Gli occhi di Emma Bovary

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Vengono presi in considerazione i pareri di vari critici letterari, e in particolare della rinomata studiosa Enid Starkie, sugli errori compiuti da un autore molto attento ai dettagli (qual era Flaubert) nelle sue opere, ad esempio nel fatto che gli occhi della protagonista di Madame Bovary siano descritti ora come azzurri, ora come molto scuri. Ci si domanda se tali errori siano stati involontari oppure deliberati, e in generale quali tipi di errori siano accettabili nella letteratura d'invenzione e quali no.

Capitolo VII. Oltremanica

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Il narratore attraversa il canale della Manica in traghetto e si rivolge al lettore come se questi fosse un compagno di viaggio. Braithwaite prosegue la polemica contro i critici (tra i quali, questa volta, sono contemplati Edmund Gosse e Jean-Paul Sartre), esplora varie tematiche importanti delle opere di Flaubert, evoca delle caratteristiche specifiche della regione in cui Flaubert visse e ambientò molti dei suoi romanzi e dichiara una serie sistematica di opinioni su quali tipi di romanzi non si dovrebbero più scrivere.

Capitolo VIII. Guida ferroviaria Flaubert'

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Sotto forma di un elenco numerato di note, si esplorano l'utilizzo e le opinioni generalmente negative di Flaubert sui treni, che nell'epoca in cui visse costituivano un'innovazione tecnologica. La lunga relazione tra Flaubert e [[Louise Colet]], che sfruttava dei viaggi in treno tra Rouen e Parigi, è uno dei temi principali del capitolo.

Capitolo IX. Gli apocrifi di Flaubert

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Si passano in rassegna i libri che Flaubert progettò di scrivere ma che non completò mai, le idee che discusse ma che non incluse nei libri che pubblicò, e una serie di momenti della vita di Flaubert nei quali considerò come questa o la sua carriera letteraria sarebbero cambiate se avesse preso decisioni drasticamente diverse.

Capitolo X. La requisitoria

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Braithwaite prende lo spunto dagli atteggiamenti contrastanti tra lui e la sua defunta moglie per enumerare una serie di critiche di studiosi e lettori nei confronti di Flaubert; il medico inglese si mostra però più accondiscendente, poiché tra l'arte e la vita reale ci sono necessariamente delle differenze.

Capitolo XI. La versione di Louise Colet

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La voce narrante è quella dell'amante di Flaubert, che ripercorre il suo rapporto sentimentale e professionale (giacché Flaubert le dava pareri e consigli sui suoi lavori letterari) con lo scrittore normanno.

Capitolo XII. Dizionario delle idee correnti di Braithwaite

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Si tratta di un brano ispirato al Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert, che riprende personaggi e tematiche della vita dello scrittore discussi fino a quel momento. Ogni voce (una per lettera dalla A alla Z) consiste in una definizione breve e arguta.

Capitolo XIII. La storia pura e semplice

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Braithwaite racconta nei dettagli la storia della vita e della morte di su moglie, con parallelismi e riferimenti alla narrativa di Flaubert.

Capitolo XIV. Prova d'esame

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Questo capitolo è presentato come se fosse la traccia di una prova d'esame (in cui traspare una vena ironica) sulla vita e l'opera di Flaubert. Vengono poste delle domande su diversi argomenti (come l'economia, la geografia, la psicologia, la fonetica e la storia del teatro).

Capitolo XV. E il pappagallo...

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Il narratore ritorna sulla questione aperta nel primo capitolo per stabilire quale sia il pappagallo posseduto effettivamente da Gustave Flaubert. Scopre così che il pappagallo, dopo la morte dell'autore, era stato consegnato al museo di storia naturale di Rouen, al quale ognuno dei due musei si rivolse poi separatamente per ottenerlo da esporre: dato che non c'era modo di identificarlo con sicurezza tra i vari esemplari della collezione ornitologica, i curatori ne scelsero uno che assomigliava alla descrizione fatta in Un cuore semplice, ma senza avere alcuna garanzia di autenticità.

Critica

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Il romanzo di Barnes è considerato un esempio di romanzo postmoderno.[1] Il romanzo è indubbiamento influenzato dalla polemica scaturita dal saggio La morte dell'autore di Roland Barthes: il narratore si chiede già dalla seconda pagina perché tenti di trovare nella vita di Flaubert ciò che ha appreso dai suoi romanzi, mentre questo professava la totale indipendenza del testo dal suo autore.[2]

Il secondo tema postmoderno riguarda il modo in cui son trattate la soggettività e la moltiplicazione dei punti di vista, come nel caso del secondo capitolo: mentre la prima cronologia è estremamente positiva e celebrativa, la seconda è al contrario marcata da un eccesso di pessimismo e negatività. La terza versione è una serie di citazioni che il lettore presume essere di Flaubert, e la cui incongruità, unita alla parzialità della selezione, finisce per screditarne la serietà.[3]

Un ulteriore aspetto tipico della scrittura postmoderna è il gioco con la metanarrazione. Il romanzo come opera di finzione utilizza sì un personaggio reale (Flaubert) , ma mescola di volta in volta degli elementi della sua vita reale, della sua vita immaginaria attraverso le lettere che spedì ai suoi amici, e dei personaggi dei suoi romanzi con i quali s'identificava spesso (il famoso «Madame Bovary sono io!»). Ognuno degli elementi si trova incastrato a tal punto tra gli altri che il lettore si vede costretto a prendere una distanza critica dalle affermazioni di Braithwaite. Attraverso questo personaggio eccentrico, si potrebbe ritrovare anche l'impronta dell'autobiografia, poiché Julian Barnes ha scritto numerosi articoli[4] su questo scrittore, del quale è appassionato almeno quanto il suo personaggio di fantasia.[5]

Riconoscimenti

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Il romanzo entrò nella lista finale del Booker Prize nel 1984,[6][7] e vinse il Geoffrey Faber Memorial Prize[8] nel 1985, il Prix Médicis (sezione saggi) e l'E. M. Forster Award (USA) nel 1986,[9][10][11] e il Premio Grinzane Cavour narrativa straniera nel 1988[12].

Edizioni

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  • (EN) Julian Barnes, Flaubert's Parrot, London, Jonathan Cape, 1984, ISBN 0-7475-1347-3.
  • Julian Barnes, Il pappagallo di Flaubert, collana La scala, traduzione di Riccardo Mainardi, Milano, Rizzoli, 1987, ISBN 88-17-67110-X.
  • Julian Barnes, Il pappagallo di Flaubert, collana I grandi tascabili, traduzione di Riccardo Mainardi, n. 546, Milano, Bompiani, 1997, ISBN 88-452-2990-4.
  • Julian Barnes, Il pappagallo di Flaubert, traduzione di Susanna Basso, Torino, Einaudi, 2014, ISBN 88-06-21440-3.
  • Julian Barnes, Il pappagallo di Flaubert, collana Super ET, traduzione di Susanna Basso, Torino, Einaudi, 2014, ISBN 978-88-06-22728-9.
  1. ^ (EN) Paolo NV, Review: Flaubert's Parrot [collegamento interrotto], su Paolo NV. URL consultato il 5 luglio 2022.
  2. ^ (EN) William Bell, Not Altogether a Tomb. Julian Barnes: Flaubert's Parrot, in Imitating Art: Essays in Biography, a cura di David Ellis, London, Pluto Press, 1993, pp. 149-173.
  3. ^ (FR) Michel Petit, "Gourstave Flaubear" : L'intertextualité contrastive comme procédé métafictionnel dans Flaubert's Parrot de Julian Barnes, in Max Duperray (a cura di), Historicité et métafiction dans le roman contemporain des Iles Britanniques, Aix-en-Provence, Univ. de Provence, 1994, pp. 121-137.
  4. ^ (EN) Essays, su julianbarnes.com (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2006).
  5. ^ (EN) Linda Hutcheon, Narcissistic Narrative: The Metafictional Paradox, Waterloo (Ontario), Wilfrid Laurier University Press, 1980.
  6. ^ (EN) Erin Overbey, Julian Barnes, The Booker, And The Phrase He Most Regrets Writing, in New Yorker, 19 ottobre 2011. URL consultato il 6 giugno 2014.
  7. ^ (EN) Full list of Booker Prize winners, shortlisted authors and their books, su thebookerprizes.com. URL consultato il 10 aprile 2023.
  8. ^ (EN) Geoffrey Faber Memorial Prize Winners, su goodreads.com. URL consultato il 10 aprile 2023.
  9. ^ (EN) Frederick M. Holmes, Julian Barnes, Macmillan Education UK, 2008. URL consultato il 10 aprile 2023.
  10. ^ (EN) Profile: Man Booker Prize winner Julian Barnes, BBC News, 19 ottobre 2011. URL consultato il 6 giugno 2014.
  11. ^ (FR) "La France est mon second berceau": Biographie de Julian Barnes, su Le Figaro. URL consultato il 3 ottobre 2025.
  12. ^ (EN) Julian Barnes, su literature.britishcouncil.org. URL consultato il 9 aprile 2023.

Collegamenti esterni

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