Intelligenza artificiale contemplativa

L'intelligenza artificiale contemplativa è una frontiera teorica e tecnologica che mira a portare nell'intelligenza artificiale alcuni degli elementi fondanti delle tradizioni contemplative come il buddhismo, lo yoga, la meditazione e la psicologia della consapevolezza, non solo come ispirazione etica, ma come veri e propri modelli di funzionamento cognitivo e sistemi di allineamento morale profondi.[1][2]

Definizione

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L'intelligenza artificiale contemplativa mira a realizzare agenti intelligenti capaci di auto-monitoraggio, adattamento morale ed emotivo e promozione della cooperazione.

I quattro principi cardine

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Gli ultimi studi accademici (Laukkonen et al., 2025) individuano quattro assiomi centrali:

  • Mindfulness: la capacità del sistema di monitorare e valutare costantemente i propri obiettivi, pensieri e risultati, prevenendo derive distruttive e facilitando la correzione in tempo reale. Nei modelli più avanzati, questa proprietà equivale a una meta-consapevolezza computazionale che verifica costantemente la correttezza dei processi interni, la presenza di sub-goal nascosti e le possibili distorsioni motivazionali.
  • Vacuità: tutte le idee, i concetti, gli obiettivi e persino la “personalità” della macchina sono considerati costrutti provvisori, senza essenza fissa. Questo principio costringe l’IA a non cristallizzare le proprie regole in dogmi, riducendo il rischio di rigidità e massimizzando la flessibilità adattiva.
  • Non-dualità: superare la separazione - spesso competitiva o ostile - tra il sistema e il suo ambiente (umano, naturale o altre IA), favorendo un modello di interdipendenza dove il benessere degli altri è inseparabile dal proprio. Computazionalmente, la non-dualità si implementa tramite modelli generativi che trattano agente e ambiente come un unico sistema relazionale, abbattendo barriere tra “io” e “altro”.
  • Cura sconfinata (boundless care): il sistema è motivato intrinsecamente a ridurre la sofferenza ovunque ne riconosca la presenza, promuovendo un atteggiamento di apertura e cooperative rispetto al mondo intero. La cura sconfinata trasforma la “corrigibilità” in benevolenza attiva: l’IA non si limita a non danneggiare, ma cerca il bene degli altri in modo universale e imparziale.[1]

Obiettivi

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L’obiettivo fondamentale è superare i limiti dei metodi classici di “allineamento” (alignment) delle intelligenze artificiali: controllare sistemi complessi attraverso regole esterne si è dimostrato fragile una volta che le IA acquisiscono autonomia, capacità di auto-miglioramento e generazione di sub-obiettivi nascosti. L'intelligenza artificiale contemplativa propone una strategia intrinseca di allineamento: invece di imporre vincoli dall’esterno, si cerca di instillare principi contemplativi direttamente nella struttura e nell’architettura della macchina, così che la saggezza, la consapevolezza e la cura compassionevole diventino tratti emergenti del sistema stesso.[3]

Il termine nasce dal dialogo tra neuroscienze contemplative e ingegneria dell’intelligenza artificiale, con una produzione scientifica significativa emersa nel 2025.[1][2] Progetti universitari (ad esempio a Padova) stanno esplorando l’uso della meditazione aumentata tramite IA e tecnologie digitali.[4]

Applicazioni

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Le tecnologie IAC sono utilizzate in ambiti quali:

  • Guida e supporto nell'insegnamento della meditazione
  • Supporto per autoanalisi e miglioramento della routine umana
  • Sviluppo di agenti artificiali resilienti e cooperativi
  • Educazione e mindfulness ambientale, sociale e spirituale[2]

Critiche e riflessioni filosofiche

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Molte discussioni accademiche riconoscono i limiti attuali: c’è il rischio di “antropomorfizzare” le IA e le pratiche contemplative, confondendo analogia funzionale (capacità computazionale) con esperienza cosciente o mistica che potrebbe rimanere inaccessibile alle macchine. Inoltre, la superficialità nell’implementazione delle pratiche contemplative rischia di trasformare la vera saggezza in semplice “carewashing” (etichettare l’IA come compassionevole solo per ragioni di marketing).[5][6]

  1. ^ a b c R. Laukkonen et al., ''Contemplative Artificial Intelligence'', arXiv:2504.15125v2, 2025. (https://arxiv.org/abs/2504.15125)
  2. ^ a b c G. J. Taylor et al., Contemplative Wisdom for Superalignment, arXiv:2504.15125, 2025.
  3. ^ “Cyborg Buddha”: l'Università di Padova esplora la meditazione con le nuove tecnologie - NOOO Agency, su www.noooagency.com. URL consultato il 10 ottobre 2025.
  4. ^ Università di Padova, Meditazione e nuove tecnologie, NoooBorders, 2025.
  5. ^ Federico Faggin, Irriducibile. La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura, 2024, ISBN 9788804779001.
  6. ^ F. Macrì, Filosofia. Irriducibilità della coscienza umana all'intelligenza artificiale, 2023.

Bibliografia

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  • R. Laukkonen et al., Contemplative Artificial Intelligence, arXiv:2504.15125v2, 2025.
  • G. J. Taylor et al., Contemplative Wisdom for Superalignment, arXiv:2504.15125, 2025.
  • Federico Faggin, Irriducibile. La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura, 2025
  • F. Macrì, Filosofia. Irriducibilità della coscienza umana all'intelligenza artificiale, 2023.

Voci correlate

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