Jakub Tatarkiewicz

scultore polacco

Jakub Tatarkiewicz (Varsavia, 31 marzo 1798Varsavia, 3 settembre 1854) è stato uno scultore polacco, noto soprattutto per busti ritrattistici della nobiltà e dell'intellighenzia polacca, bassorilievi e monumenti funebri. Nello stile delle sue opere sono rintracciabili vari elementi, che vanno dal Neoclassicismo al Neogotico, dal Neorinascimentale al Romantico[1]. Il filosofo polacco Władysław Tatarkiewicz era suo nipote.

Jakub Tatarkiewicz: Busto del conte Stanisław Krasiński (1850), Muzeum Okręgowe di Toruń

Biografia

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Pur provenendo da una famiglia ebrea frankista[2], frequentò la scuola cattolica degli Scolopi, dove dimostrò precocemente di possedere talento per il disegno e per la musica.

Dal 1817 al 1822 studiò presso il Dipartimento di Belle Arti dell'Università di Varsavia, dove seguì le lezioni di Paweł Maliński e Antoni Brodowski[3].

Dal 1823 al 1828 si trasferì a Roma ed ebbe modo di lavorare nella bottega di Bertel Thorvaldsen. Rientrato a Varsavia, ricevette le sue prime commissioni, per il Gran Teatro di Varsavia, allora in costruzione, e per la villa del poeta Julian Niemcewicz. Le prime opere risentono nettamente dello stile neoclassico di Thorvaldsen, ma in seguito acquisirono un carattere più romantico e naturalistico[4].

Nel 1833 vinse il concorso per una cattedra di scultura presso il Dipartimento di Belle Arti dell'Università Jagellonica di Cracovia, ma non svolse mai quell'attività perché nel frattempo il dipartimento fu chiuso[5].

La sua tomba si trova nello storico cimitero cattolico Powązki di Varsavia per il quale aveva realizzato numerosi monumenti funebri. L'iscrizione sulla sua lapide recita infatti: Qui, dove tante sue opere ricoprono le tombe, riposa l'Artista, circondato dalle sue creazioni[6].

 
La tomba dello scultore nel Cimitero Powązki di Varsavia

Galleria d'immagini

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  1. ^ Maria Jadwiga Minakowska, Genealogia Potomków Sejmu Wielkiego[1]
  2. ^ Jakob Frank (1726-1791), ebreo polacco, leader religioso che sosteneva di essere la reincarnazione dell'autoproclamato Messia Sabbatai Zevi
  3. ^ Tatarkiewicz Jakub, Facoltà di Scienze e Belle Arti, sezione Belle Arti, iscrizione 20 marzo 1817
  4. ^ Lex – Danmarks Nationalleksikon: Tatarkiewicz[2]
  5. ^ Maria Irena Kwiatkowska: Rzeźbiarze warszawscy XIX wieku (Scultori di Varsavia del XIX Secolo), Varsavia,1995 ISBN 83-01-08790-0
  6. ^ JAKUB TATARKIEWICZ - Cimitero Powazki[3](sezione 25-4-29/30)

Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN309813200 · ISNI (EN0000 0004 3598 5305 · CERL cnp02109819 · ULAN (EN500326796 · GND (DE1057023825