Jean Victor Rouyer
Jean Victor Rouyer (Verdun, 28 maggio 1756 – Clermont-Ferrand, 1° maggio 1818) è stato un militare francese. Fu attivo durante le guerre rivoluzionarie francesi e le guerre napoleoniche.
| Jean Victor Rouyer | |
|---|---|
| Nascita | Verdun, 28 maggio 1756 |
| Morte | Clermont-Ferrand, 1 maggio 1818 |
| Dati militari | |
| Paese servito | |
| Arma | |
| Anni di servizio | 1792-1815 |
| Grado | Generale di divisione |
| Guerre | Guerre rivoluzionarie francesi Guerre napoleoniche |
| Battaglie | Battaglia di Lerici |
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Biografia
modificaNacque a Verdun il 28 maggio 1756. Agli albori della Rivoluzione francese, nel 1789, si arruolò nella guardia nazionale ad Arnay-le-Duc, dove ricevette il grado di capitano. Mantenne il grado acquisito dopo il suo passaggio nell'esercito rivoluzionario, dove fu posto a comando dei granatieri di Mondoubleau il 10 maggio 1792, occupandosi del loro reclutamento a partire dal 6 marzo seguente. Nominato tenente colonnello del 4° battaglione di volontari del Loir-et-Cher, combatté le forze controrivoluzionarie nell'ovest della Francia tra il 1793 ed il 1796: si distinse nel corso di alcuni scontri a Yzernay e a Coron nel maggio 1793, passando i successivi anni soprattutto come comandante di vari distretti militari. Terminato questo impiego, tra il 1797 ed il 1799 fu dislocato prima tra gli eserciti di riserva e poi in Italia. Nel 1800, invece, si unì all'esercito di Bonaparte durante la sua seconda campagna d'Italia, partecipando all'attraversamento del Ticino e venendo persino ferito da un colpo d'arma da fuoco a Marengo. Rimase nella penisola italiana sino al 1803, quando raggiunse il campo di Brest, rimanendovi per due anni. Nel frattempo, il 14 giugno 1804 venne nominato Ufficiale della Legion d'Onore.[1][2]
Allo scoppio della guerra della Terza Coalizione fu inserito nel 7° Corpo della Grande Armée sotto il maresciallo Augereau. Dopo aver servito in Austria, combatté anche nella guerra della Quarta coalizione, seguendo l'esercito francese in Prussia ed in Polonia, venendo trasferito nel febbraio 1807 all'interno del 4° Corpo, sotto il comando del maresciallo Soult.[1][2] Nel 1808 venne trasferito in Spagna, dove rimase fino al 1812. Dopo essere stato promosso a generale di brigata nel novembre 1808, venne messo a comando della provincia di Lugo nel gennaio dell'anno seguente, prima di essere nuovamente richiamato al cospetto di Soult, in procinto di invadere il Portogallo. Messo a comando di una brigata nella seconda divisione del corpo di spedizione, Rouyer fu messo a comando di Porto tra marzo e maggio e poi della provincia di Zamora tra luglio e agosto. Sostituito dal generale Jeanin a causa dei suoi modi troppo indulgenti, venne immediatamente messo a comando di Salamanca e poi di Valladolid tra aprile e luglio del 1811. Dopo aver completato un ruolo di comando in Biscaglia, venne richiamato a Parigi per giustificarsi da alcune accuse di negligenza e disubbidienza mosse contro di lui dai generali Thiébault e Kellermann. Tornato in Francia, fu prosciolto dalle accuse e venne elevato a barone di Saint-Victor.[2]
Dopo essere tornato in Portogallo un'ultima volta tra il 1812 ed il 1813, venne trasferito a Genova, con l'incarico di allestire le difese della parte orientale della costa ligure. Tentò di difendere la regione dagli anglo-siciliani di Bentinck, ingaggiando battaglia presso Lerici, ma venne presto sopraffatto dalle forze nemiche. Dopo aver evacuato la maggior parte delle sue truppe dalla città, lasciando solo una piccola guarnigione nella Fortezza di Santa Maria a Portovenere, Rouyer si diresse verso Sestri Levante, raccogliendo lungo il cammino tutte le forze francesi sparse lungo la Riviera di Levante. Tentò poi di fermare gli inglesi a Chiavari il 7 aprile ma non trovò successo.[1][3] Rouyer rimase particolarmente inquieto e decise di ritirarsi ulteriormente: ciò permise agli inglesi di sbarcare a Recco e Rapallo con ulteriori forze provenienti dalla Catalogna. La decisione costò lui il comando: venne immediatamente sostituito dal generale Pegot.[3] Messo nella lista degli ufficiali inattivi nel maggio del 1814, venne ammesso alla pensione nel dicembre dello stesso anno, ricevendo nel frattempo la nomina a Cavaliere dell'Ordine di San Luigi. Tornò brevemente nell'esercito durante i Cento Giorni, guidando il dipartimento della Lozére per un mese, prima di cessare il proprio incarico nell'agosto 1815 e fare ritorno alla pensione. Morì a Clermont-Ferrand il 1° maggio 1818.[1][2]
Onorificenze
modificaNote
modificaBibliografia
modifica- (FR) A. Lievyns, Jean Maurice Verdot e Pierre Bégat, Fastes de la Légion-d'honneur, vol. 3, Parigi, Bureau de l'administration, 1844.
- (FR) George Six, Dictionnaire biographique des généraux et amiraux français de la Révolution et de l'Empire : 1792-1814, vol. 2, Parigi, Librairie historique et nobiliaire, 1934.