Joseph Risso
Joseph Michel Risso (Cadolive, 23 gennaio 1920 – Cadolive, 24 novembre 2005) è stato un generale e aviatore francese, asso dell'aviazione nel corso della seconda guerra mondiale con 11 vittorie aeree accertate e quattro probabili, ottenute in 600 missioni[3][4].
Joseph Michel Risso | |
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Nascita | Cadolive, 23 gennaio 1920 |
Morte | Cadolive[1], 24 novembre 2005 |
Luogo di sepoltura | cimitero di Cadolive |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() ![]() ![]() |
Arma | ![]() ![]() ![]() |
Reparto | Normandie-Niémen |
Anni di servizio | 1939-1970 |
Grado | Generale di brigata aerea |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Fronte orientale (1941-1945) |
Comandante di | 13emé Escadre de Chasse |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Joseph Risso[2] | |
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Biografia
modificaNacque il 23 gennaio 1920 a Cadolive, nelle Bouches-du-Rhône, figlio di un minatore.[1][2] Dopo aver completato gli studi secondari, superò con successo i test di selezione per la scuola di pilotaggio di Istres e nel 1938 iniziò il suo apprendistato presso la scuola Caudron di Ambérieu-en-Bugey, ottenendo il brevetto di pilota il 13 aprile 1939.[1] Sottufficiale in servizio attivo nell'Armée de l'air continuò la sua specializzazione di pilota da caccia a Istres fino all'inizio del 1940, in piena seconda guerra mondiale.[1] Il suo gruppo caccia fu trasferito in Nord Africa nel maggio 1940.[1] Di stanza a Nouvion in Algeria, un aeroporto situato a un centinaio di chilometri da Orano, al termine della battaglia di Francia venne annunciato l'armistizio con la Germania nazista, ed egli decise di continuare a combattere.[1] Il 26 giugno 1940 decollò da Nouvion diretto ad Orano a bordo di un aereo da collegamento Caudron Simoun con due compagni a bordo.[1] Invece di raggiungere Orano fece rotta per Gibilterra per unirsi agli inglesi.[1] Cercò di atterrare all'ippodromo, ma la contraerea spagnola colpì il velivolo che fu costretto ad atterrare sulla spiaggia.[1] I tre aviatori furono fatti prigionieri dagli spagnoli che li consegnarono ai francesi a Madrid per il successivo rimpatrio in Francia.[1] Il 6 agosto 1940, grazie al segretario dell'addetto militare dell'ambasciata francese che fornì loro documenti falsi, lasciò clandestinamente Madrid giungendo a Barcellona dove fu accolto dal console britannico.[1] Egli e i suoi compagni arrivarono poi a Gibilterra, un mese e mezzo dopo la loro partenza, si imbarcarono su una arrivando successivamente in Gran Bretagna, in piena battaglia d'Inghilterra il 3 settembre 1940, unendosi alla forze della Francia Libera.[1] Questo equipaggio fu il primo a lasciare il Nord Africa per Gibilterra.[1]
A Londra venne inviato a seguire un corso di addestramento alla British Flying Training School di Odiham e poi all'Operational Training Unit (OTU) di Debben.[1] Quando vi arrivò aveva al suo attivo 250 ore di volo.[1][5] Nell'agosto del 1941 venne assegnato al No. 253 RAF Squadron da caccia notturna, equipaggiato con gli Hawker Hurricane e schierato nella isole Orcadi a protezione della base navale di Scapa Flow.[1][5]
Nel 1942 fu assegnato al Groupe de chasse n° 3 "Normandie" delle Forces aériennes françaises libres al momento della sua costituzione,[N 1] e partì nell'agosto del 1942 per l'Unione Sovietica, dove arrivò il 28 novembre con il primo contingente del Groupe de chasse n° 3 "Normandie".[1] Il 22 marzo 1943, dopo tre mesi di addestramento sugli Yakovlev Yak-7 a Ivanovo, il reparto fu mandato al fronte, assegnato alla 303ª Divisione aerea del generale Georgij Nefiodovič Zakharov a Polotniani-Zavod (50 km a sud-ovest di Mosca).[2]
Partecipò alle campagne di Orel, Briansk, Smolensk e Niemen fino al dicembre 1944.[1] Nel luglio 1943 effettuò dodici missioni di guerra e abbatté due aerei nemici.[1] Il 30 e 31 agosto abbatté altri due aerei e ne danneggiò un altro.[1] Il 14 settembre 1943 ottenne la sua quinta vittoria in un combattimento aereo nel corso di una missione di protezione di bombardieri russi dietro le linee nemiche.[1] Cinque giorni dopo, il 22 settembre 1943, abbatté un altro Junkers Ju 87 Stuka e altri due, durante la stessa missione per coprire l'offensiva su Smolensk.[1] Nel 1944 prese parte alle operazioni di Vitebsk, Orsha, Beresina, Minsk, Vilna e Prussia orientale, portando a termine venticinque missioni offensive, tra cui cinque di scorta ai bombardieri in territorio nemico.[1] Il 18 ottobre 1944 ottenne la sua decima vittoria ufficiale abbattendo un cacciabombardiere Henschel Hs 129 sulla Prussia orientale.[1] Una settimana dopo intercettò un formazione di cacciabombardieri tedeschi e ottenne la sua undicesima vittoria, a cui se ne aggiunsero quattro probabili.[1] Tra settembre 1941 e dicembre 1944 effettuò 205 missioni, per un totale di 196 ore di volo in tempo di guerra e ottenne 10 encomi dell'Armée de l'air.[1]
Dopo la fine della guerra continuò la sua carriera militare; nell'aprile del 1947 fu nominato capitano e assunse il comando di una squadriglia del Gruppo "Normandie-Niemen" a Rabat, prima di essere assegnato allo Stato maggiore della 5ª Regione aerea ad Algeri.[1] Nel 1949 comandò una squadriglia e poi la divisione di istruzione al volo della Scuola di volo di Meknès; nel 1952 venne assegnato alla base aerea di Cazaux.[3] Nel 1954 fu secondo in comando dell'11emé Escadre de chasse a Luxeuil e poi, due anni dopo, fondò e comandò la 13emé Escadre de chasse a Lahr e Colmar.[1] Fu promosso tenente colonnello nel 1956.[1] Dal 1958 al 1963 comandante di varie unità di difesa aerea del 1° CATAC.[1] Dal 1963 al 1965 fu comandante del centro operativo del settore interalleato n. 4, a Drachenbronn-Birlenbach (Basso Reno).[1] In questa posizione, presiedette lo sviluppo operativo del sistema di controllo aereo STRIDA, ricevendo numerosi elogi dal comando interalleato.[1] Successivamente, dal 1965 al 1970, è stato revisore dei conti presso il NATO Defense College, il Centro di alti studi militari (CHEM), l'Istituto di alti studi della difesa nazionale (IHEDN) e diresse il Centro della difesa aerea nazionale a Taverny.[1] Il 31 marzo 1970 fu promosso generale di brigata aerea e lasciò l'aeronautica militare un anno dopo, posto in posizione di riserva.[1] Morì il 24 novembre 2005 nella sua città natale di Cadolive, dove venne sepolto.[1][2]
Onorificenze
modificaOnorificenze estere
modificaNote
modificaAnnotazioni
modifica- ^ Joseph Risso fu uno dei primi 14 piloti a prendere parte alle operazioni aeree sul fronte russo con il primo contingente del Normandie-Niemen. Solo tre di questi primi piloti sopravvissero alla guerra.
Fonti
modificaBibliografia
modifica- (EN) John D. Clarke, French Eagles Soviet Heroes - The "Normandie - Niemen" squadrons on the Eastern Front, Stroud - UK, The History Press, 2015, ISBN 978-0-7524-9574-3.
- (FR) Bernard Marck, Dictionnaire universel de l'aviation, Paris, Tallandier, 2005, pp. 896-897, ISBN 2-84734-060-2.
- (FR) Jean-Christophe Notin, 1061 Compagnons: histoire des Compagnons de la Libération, Paris, Éditions Perrin, 2000, ISBN 2-262-01606-2.
- (FR) Vladimir Trouplin, Dictionnaire des Compagnons de la Libération, Elytis, 2010, ISBN 2-35639-033-2.
- Domenico Schipisi, Gli Armistizi del 1940 nei territori francesi d’oltremare, Roma, Gruppo Albatros Il Filo s.r.l., 2017, ISBN 1-78527-662-X.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (FR) Joseph Risso, su Ordre de la Liberation. URL consultato il 28 gennaio 2024.
- (EN) Joseph Risso, su World Naval Ships. URL consultato il 28 gennaio 2024.
- (FR) Joseph Michel Risso, su Francais Libres. URL consultato il 28 gennaio 2024.
- (EN) Joseph Risso, compagnon de la Libération, su Le Monde. URL consultato il 28 gennaio 2024.
- (EN) Les pilotes, de chasse et de liaison, du Régiment «Normandie-Niémen», su Memorial Normandie Niemen. URL consultato il 28 gennaio 2024.
- (FR) Bouches-du-Rhône 13, su Albin Denis. URL consultato il 28 gennaio 2024.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 199974639 |
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