Lally Stott
Harold Stott, detto Lally (Prescot, 16 gennaio 1945 – Liverpool, 6 giugno 1977), è stato un cantante, compositore e paroliere britannico. Molto attivo in Italia, vanta collaborazioni con diversi produttori e autori, come per esempio Franco Micalizzi, per il quale scrisse il testo della sigla del film Lo chiamavano Trinità..., e i fratelli Capuano, insieme ai quali compose diversi brani del gruppo pop Middle of the Road.

Biografia
modificaNativo di Prescot, cittadina inglese a circa 10 km da Liverpool all'epoca in Lancashire, fece parte della scena beat del Merseyside e a metà degli anni sessanta fu tra i protagonisti dell'invasione musicale britannica in Italia.
A fine decennio, dopo aver lasciato i Motowns, entrò in contatto con Giacomo Tosti, produttore del gruppo scozzese Middle of the Road, per il quale scrisse il testo dell'hit Chirpy Chirpy Cheep Cheep composto dai fratelli Giosy e Mario Capuano[1], che ebbe grande successo nelle classifiche di Regno Unito, Australia, Italia ed entrò al 92º posto nella Billboard Hot 100[2].
In collaborazione con Franco Micalizzi, inoltre, compose il testo della title track del film Lo chiamavano Trinità...[3], brano ripreso quarant'anni più tardi nella colonna sonora di Django Unchained di Quentin Tarantino. Per i Middle of the Road scrisse i testi di altri singoli di successo come, tra l'altro, Bottoms Up, Samson and Delilah, Sacramento, Tweedle Dee, Tweedle Dum, tutti nelle Top Ten di una o più classifiche europee all'inizio degli anni settanta.
Scrisse anche canzoni per sé stesso, come per esempio Jakaranda, in concorso all'ottavo Festivalbar nel 1971[4] e Sweet Meeny, presentata nella nona edizione della stessa rassegna l'anno dopo[5], e fu anche presente nella televisione italiana come ospite di trasmissioni musicali[6]. Per Engelbert Humperdinck scrisse My Summer Song, in seguito ripresa anche da Jerry Reed e i Jigsaw; un'altra sua composizione da lui personalmente interpretata, Good Wishes, Good Kisses, fu impiegata come sigla di testa dello sceneggiato del 1972 La donna di picche, della quadrilogia del tenente Sheridan[7].
Tornato in Inghilterra, a soli 32 anni rimase vittima di un incidente stradale tra Liverpool e Prescot[8]: il 4 giugno 1977 la sua moto urtò un veicolo proveniente in senso opposto e, a causa delle lesioni a testa e gambe, fu ricoverato dapprima a Whiston e, successivamente, al Walton Hospital di Liverpool dove morì due giorni dopo il sinistro[8].
Note
modifica- ^ (EN) Dean Goodman, Lally Stott: Chirpy, Chirpy, Cheep, Cheep, su deangoodman.com, Dean Goodman. URL consultato il 12 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2021).
- ^ (EN) Bob Leszczak, Who Did It First?: Great Pop Cover Songs and Their Original Artists, Lanham, Rowman & Littlefield, 2014, p. 40, ISBN 1442230681.
- ^ "Trinity", il maestro Franco Micalizzi regala il singolo a Nusia e Frankie, in la Repubblica, 7 dicembre 2020. URL consultato il 12 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2021).
- ^ L'VIII Festivalbar torna all'antico (PDF), in l'Unità, 8 maggio 1971, p. 8. URL consultato il 12 maggio 2022.
- ^ Via al Festivalbar nei juke-box e nelle discoteche (PDF), in l'Unità, 19 aprile 1972, p. 9. URL consultato il 12 maggio 2022.
- ^ Tutti insieme (2º, ore 21:15) (PDF), in l'Unità, 23 settembre 1971, p. 7. URL consultato il 12 maggio 2022.
- ^ Tenente Sheridan. La donna di picche, su worldcat.org, WorldCat. URL consultato il 13 maggio 2022.
- ^ a b (EN) Pop Man in Death Smash, in Prescot & Huyton Reporter, 10 giugno 1977.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lally Stott
Collegamenti esterni
modifica- Lally Stott, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Lally Stott / Harold Stott, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Lally Stott / Harold Stott / Larry Cochran, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Lally Stott, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Lally Stott, su Billboard.
- (EN) Harold Stott, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 172190270 · ISNI (EN) 0000 0001 2244 9587 · Europeana agent/base/20231 · BNE (ES) XX1631661 (data) · BNF (FR) cb14230355s (data) |
---|