La Legatio ad Gaium, o De virtutibus[1] è un libro scritto in greco dal filosofo ebreo Filone di Alessandria in cui sostenne la causa degli ebrei contro il loro persecutore, l'imperatore romano Caligola, che aveva ordinato che una statua di se stesso fosse consacrata in nome di Giove nel tempio santissimo di Gerusalemme. Quest'opera non poté essere pubblicata prima della morte di Caligola, ed è quindi considerata uno degli ultimi scritti di Filone. Era destinata all'imperatore Claudio, per convincerlo a considerare e proteggere gli ebrei come gli alleati più leali dei Romani.

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Nell'anno 39, gli ebrei di Alessandria, per merito della sua età e rispettabilità (era, oltretutto, fratello di Alabarco), designarono il filosofo teologo Filone, insieme ad altri quattro ambasciatori, nella delegazione da inviare a Gaio per lamentarsi dei crimini degli abitanti non ebrei della città che, conoscendo l'ira dell'imperatore verso gli ebrei, espellevano costoro dalle proprie case, rubando i loro beni, a volte uccidendoli impunemente e, ancor peggio, introducendo con la forza statue di Augusto nelle sinagoghe. Caligola, infatti, desiderava essere venerato come un dio dai propri sudditi ed era oltraggiato solo dagli ebrei che si rifiutavano. Ma gli alessandrini abusarono dell'occasione indulgendo al loro odio inveterato in modo eccessivamente selvaggio sotto le mentite spoglie della pietà. Allo stesso tempo, gli ambasciatori si erano impegnati a confermare i diritti civili degli ebrei alessandrini mediante rescritti imperiali. Furono inizialmente accolti con benevolenza da Gaio, ma in seguito derisi e maltrattati nel momento in cui essi appresero che Gaio aveva scritto una lettera all'ambasciatore siriano ordinando che una sua statua nel Colosseo fosse consacrata nel tempio di Gerusalemme. Allora si resero conto di aver intrapreso l'impresa invano. Nel suo libro, Filone parlò in tono abbastanza retorico, prima della gioia del mondo per l'ascesa al potere di Gaio, poi dei suoi vizi e dei suoi crimini più gravi, e infine della sua ambasciata e dei disperati sforzi di re Erode Agrippa e dell'ambasciatore siriano Petronio per cambiare o almeno ritardare i piani dell'imperatore nei confronti degli ebrei. Così, alla fine, parve che la divina provvidenza avesse salvato gli ebrei da un grave pericolo attraverso la morte di Gaio.

Edizioni

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  • Legatio ad Gaius, Parigi, Éd. du Cerf, 1972 ː Testo greco e versione francese di Andreae Pelletier, con annotazioni aggiunte.
  • Legatio ad Gaium, Lugduni Batavorum, Brill, 1970 (seconda edizione) con traduzione inglese e commento di E. Maria Smallwood.
  • Nella collezione della biblioteca classica Loeb : Filone con traduzione inglese vol. X, 1962 pp. 1-187. Lì troverete la traduzione inglese di FH Colson.
  1. ^ Quest'altro titolo, meno noto, si legge in tutti i manoscritti tranne uno: GAINO (Sulle virtù, questa è la prima parte della sua ambasceria a Gaio). È ancora dibattuto se il termine "virtù" debba essere interpretato con ironia e se si riferisca ai vizi di Gaio.

Approfondimenti

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  • Clara Kraus Reggiani, I rapporti tra l'impero romano e il mondo ebraico al tempo di Caligola secondo la 'Legatio ad Gaium' di Filone Alessandrino., Walter De Gruyter, 1984.
  • Clara Kraus Reggiani, L'"In Flaccum" e la "Legatio ad Gaium" di Filone Alessandrino, in Aspetti della storiografia ebraica, 1987, pp. 153-161.
  • Lucio Troiani, I retroscena di un’ambasceria: il caso della Legatio di Filone Alessandrino, Collection de l'Institut des Sciences et Techniques de l'Antiquité  Année 2020  1490  pp. 43-53
  • (DE) August Bludau: Juden und Judenverfolgungen im alten Alexandria. Münster 1906
  • (FR) Mireille Hadas-Lebel, Philon d'Alexandrie : un penseur en diaspora, Parisiis, Fayard, 2003. Recensio critica
  • (FR) Joseph Mélèze Modrzejewski, Les juifs d'Égypte de Ramsès II à Hadrien. Parisiis, PUF, 1997 Recensio critica
  • (EN) Daniel R. Schwartz, "Philo and Josephus on the Violence in Alexandria in 38 CE", Studia Philonica 2012 ː 149-166
  • (EN) E. Maria Smallwood, The Jews under Roman rule : from Pompey to Diocletian. Lugduni Batavorum : E.J. Brill, 1976 ISBN 90-04-04491-4

Collegamenti esterni

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