Li Wenliang

medico cinese (1986-2020)

Li Wenliang[5] (李文亮; Beizhen, 12 ottobre 1985Wuhan, 7 febbraio 2020) è stato un oculista cinese operativo a Wuhan, noto per essere stato uno dei primi medici ad aver tentato di lanciare l’allarme sui pericoli derivanti dall’emergente COVID-19 e dal relativo virus, avendo riconosciuto dei sintomi sospetti sin dal 30 dicembre 2019. Rimproverato dalle autorità cinesi per aver “diffuso voci[1][2], dopo lo scoppio della successiva pandemia ne fu vittima all'età di 34 anni, avendo contratto la malattia nel gennaio 2020 mentre era in servizio[3][4].

Li Wenliang in un manifesto.

Biografia

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Oculista all'ospedale centrale di Wuhan, fu uno dei primi medici a riconoscere la pericolosità della cosiddetta “polmonite di Wuhan” ed a lanciare l'allarme sul virus il 30 dicembre 2019.[6][7]

Poco tempo prima, infatti, Li era giunto in possesso di un rapporto scritto dalla Dott.ssa Ai Fen (direttrice del pronto soccorso dell'ospedale), in cui ella — a sua volta allarmata — notificava degli inusuali risultati di laboratorio di una paziente che aveva esaminato, i quali mostravano la presenza di sintomi di un'influenza resistente ai metodi di trattamento convenzionali. Nel dettaglio, il rapporto conteneva esplicitamente la frase "SARS coronavirus", ed Ai Fen ne cerchiò la parola "SARS", inviando la foto a un medico in un altro ospedale di Wuhan, tramite cui il rapporto si diffuse in tutti i circoli medici della città, donde raggiunse Li.

 
L'ammonizione a Li Wenliang, rilasciata dalla Polizia municipale di Wuhan.

Tenendo conto di ciò, dunque, Li scrisse alle 17:43 a dei suoi compagni di scuola di medicina in un gruppo privato WeChat queste parole: "7 casi confermati di SARS sono stati segnalati [in ospedale] dal mercato del pesce di Huanan", allegando anche il rapporto d’esame del paziente e l'immagine di scansione TC. Alle 18:42, aggiunse: "secondo le ultime notizie, è stato confermato che si tratta di infezioni da coronavirus". L'esistenza del blog personale di Li, nel quale documentava queste scoperte, fu poi riferita il 1º febbraio 2020 dal quotidiano italiano La Stampa.[8]

Prevedibilmente, la notizia si diffuse a quel punto a gran velocità, portando Li ad essere convocato dalla polizia della zona, in data 3 gennaio 2020, per essere ammonito formalmente di "aver fatto commenti falsi su internet"[9], venendo in seguito costretto a scrivere di suo pugno una lettera di scuse in cui tornava sui suoi passi, negando in toto l'esistenza del virus[10]. Nonostante ciò, egli ebbe comunque il coraggio di pubblicare in seguito, sul social Weibo, una foto della stessa comunicazione della polizia.[11]

Subito dopo, Li tornò al lavoro in ospedale ma contrasse poco dopo il virus da un paziente infetto. Sviluppò quindi, in rapida successione, la tosse il 10 gennaio e sintomi febbrili l’11, venendo ricoverato il giorno dopo. Nel mentre, in quello stesso periodo, il governo cinese negava a sua volta, pur avendo progressivamente sempre più cognizione dell’esistenza di un patogeno, la trasmissione da uomo a uomo e assicurava la sicurezza di medici e infermieri.[12]

Dopo una settimana dal ricovero, Li Wenliang cadde in una grave depressione, come conseguenza del fatto che gli era concesso comunicare con i suoi familiari solo attraverso chat e videochiamate. In questo periodo di tempo Li rilasciò altresì molte interviste, sebbene in forma anonima.[13]

Peggiorato sempre più rapidamente man mano che passavano i giorni, fu trasferito in terapia intensiva e sottoposto ad un primo test dell’acido nucleico, di cui però non ebbe mai i risultati. In seguito alla terapia, ne fece un altro, che risultò negativo, mentre il 1º febbraio gli arrivarono infine i risultati di un terzo test, da cui invece risultava positivo[12]. Da qui, le notizie sulle sue condizioni arrivarono frammentate: alcuni giornali e media cinesi, come il Global Times e il The People’s Daily, riportarono la sua morte il 6 febbraio 2020 alle 21:30 locali. Il Global Times, tuttavia, ha in seguito affermato che il dottore era ancora in vita, ma in condizioni estremamente critiche.[9]

Alla fine, Li morì per le complicazioni dell'infezione poche ore dopo, il 7 febbraio 2020, all'età di 34 anni[14][15], lasciando un figlio e la moglie incinta del secondo.[16]

Dopo il suo decesso, il governo cinese ha dichiarato di aver aperto un'inchiesta sull'accaduto[17]. Secondo fonti del New York Times, pubblicate nell'ottobre 2022 e basate sull'intervista ad un collega del suo ospedale, le condizioni cliniche nella mattina del 6 febbraio richiedevano che Li venisse sottoposto ad intubazione tracheale, e non è chiaro il motivo per cui ciò non sia stato fatto[10]; Solo quando ebbe infine un arresto cardiaco la sera del 6 febbraio, sembra che la direzione dell'ospedale abbia invitato i medici della terapia intensiva a praticare l'ossigenazione extracorporea sul paziente, affinché l'opinione pubblica vedesse che era stato fatto ogni sforzo per salvarlo.[13]

Reazioni alla morte

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La morte di Li Wenliang ha suscitato dolore nell'opinione pubblica cinese, e grande indignazione per il trattamento repressivo che egli aveva subìto nonostante le sue buone intenzioni.[18]

Il Global Times, il media statale cinese in lingua inglese, ha riportato per primo la storia del medico e ha aperto una discussione nei social media su Weibo; nelle prime ore seguenti al decesso, la morte di Li Wenliang è diventata rapidamente la notizia più discussa sui social network. Gli argomenti principali dei milioni di post erano “Li Wenliang” e “Il governo di Wuhan deve ancora delle scuse”.[19][20][21]

La stessa comunità cinese, anche se in questo insieme vengono statisticamente compresi solamente tutti coloro che abitano in aree urbane o che hanno uno smartphone, si è eccezionalmente unita per protestare contro la censura e per chiedere la libertà di parola sotto l’hashtag#vogliolalibertàdiparola”, raccogliendo milioni di visualizzazioni in poche ore. Esso è tuttavia presto scomparso totalmente dal social network, oscurato dal sistema di censura di massa dei media cinesi, il cosiddetto “Great Firewall”.[22][23]

In questo contesto, anche molti accademici di tutta la Cina hanno firmato svariate lettere aperte rivolte al governo: in una di queste si legge che «Per trent'anni i cinesi sono stati costretti a rinunciare alla loro libertà in cambio di sicurezza, e ora cadono in preda a una crisi di salute pubblica e sono meno sicuri che mai», mentre dieci professori hanno provocatoriamente firmato una lettera chiedendo di far rispettare gli articoli 35 e 51 sulla libertà di parola nella Costituzione della Repubblica Popolare Cinese, essendo state le informazioni diffuse da Li sui social censurate proprio dalla polizia cinese in quanto ritenute “false” e lesive della sicurezza nazionale.[24]

La morte del medico ha, infine, suscitato forti reazioni anche all'estero. Un'iniziativa è stata presa dalla scrittrice Francesca Cavallo, che nel novembre 2020 ha scritto e pubblicato un libro di storie per bambini intitolato Doctor Li and the Crown-wearing Virus.[25] Durante un'intervista alla CNN, Cavallo ha poi dichiarato di aver scritto il libro per aiutare le famiglie a far capire ai bambini cosa stesse accadendo nel periodo di quarantena durante la pandemia, nel mentre divenuta globale.[26]

Riabilitazione da parte del governo cinese

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Poco tempo dopo la morte di Li, lo stesso governo cinese decise di revocare i provvedimenti restrittivi derivanti dalla denuncia che Li ricevette da parte della polizia[27], scusandosi formalmente con la famiglia del medico e contribuendo finanziariamente sia al funerale che al risarcimento dei suoi infortuni sul lavoro.[28]

Nell’aprile 2020, infine, quasi due mesi dopo la sua dipartita, Li Wenliang venne ufficialmente riabilitato per il suo operato e nominato "martire", la massima onorificenza con cui il Partito Comunista Cinese può insignire un cittadino morto servendo la Repubblica Popolare Cinese.[29]

  1. ^ (ZH) Jianxing Tan, 新冠肺炎"吹哨人"李文亮:真相最重要, in Caixin, 31 gennaio 2020. URL consultato il 6 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2020).
  2. ^ (EN) Coronavirus 'kills Chinese whistleblower doctor', in BBC News, 6 febbraio 2020. URL consultato il 6 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2020).
  3. ^ (EN) Cissy Zhou, Coronavirus: Whistleblower Dr Li Wenliang confirmed dead of the disease at 34, after hours of chaotic messaging from hospital, in South China Morning Post, 7 febbraio 2020. URL consultato il 7 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2020).
  4. ^ (ZH) 武汉中心医院:李文亮经抢救无效去世, in Sina Corp, 7 febbraio 2020. URL consultato il 7 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2020).
  5. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Li" è il cognome.
  6. ^ (ZH) 武汉医生李文亮:从“造谣者”到“英雄”, in BBC News 中文, 4 febbraio 2020. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  7. ^ 新冠肺炎“吹哨人”李文亮:真相最重要, su china.caixin.com, 7 febbraio 2020. URL consultato il 17 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2020).
  8. ^ Così il regime minacciò i medici sul virus: “State zitti, è a rischio l’ordine sociale, in la Stampa, 1º febbraio 2020. URL consultato il 14 maggio 2020.
  9. ^ a b (EN) Coronavirus kills Chinese whistleblower doctor, in BBC News, 7 febbraio 2020. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  10. ^ a b Li Wenliang, rivelazioni del NYT sulla morte del medico di Wuhan che lanciò allarme Covid, in Sky TG24, 7 ottobre 2022. URL consultato il 30 dicembre 2022.
  11. ^ Stefano Carrer, Li Wenliang, il medico eroe che lanciò l’allarme coronavirus e fu costretto a ritrattare, in Il Sole 24 Ore, 6 febbraio 2020. URL consultato il 3 gennaio 2023.
  12. ^ a b Gatti, pp. 402-403.
  13. ^ a b (EN) Muyi Xiao, Isabelle Qian, Tracy Wen Liu e Chris Buckley, How a Chinese Doctor Who Warned of Covid-19 Spent His Final Days, in The New York Times, 6 ottobre 2022. URL consultato il 1º maggio 2023.
  14. ^ (EN) Cissy Zhou, Coronavirus: Whistle-blower Dr Li Wenliang confirmed dead of the disease at 34, after hours of chaotic messaging from hospital, su scmp.com, 7 febbraio 2020. URL consultato il 17 marzo 2020 (archiviato il 14 marzo 2020).
  15. ^ 武汉中心医院:李文亮经抢救无效去世, su news.sina.com.cn, 7 febbraio 2020. URL consultato il 17 marzo 2020 (archiviato il 7 febbraio 2020).
  16. ^ In Cina rabbia e lacrime per la morte del medico che denunciò l'epidemia, in Agenzia Giornalistica Italia, 8 febbraio 2020. URL consultato l'8 novembre 2022.
  17. ^ (EN) Jonathan Cheng, In China, Anger Simmers Over Coronavirus Doctor’s Death, in Wall Street Journal, 7 febbraio 2020. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  18. ^ Gatti, p. 425.
  19. ^ (EN) Shawn Yuan, Grief, anger in China as doctor who warned about coronavirus dies [Dolore, rabbia in Cina mentre muore il medico che ha avvertito sul coronavirus], in Al Jazeera, 7 Febbraio 2020. URL consultato il 12 Dicembre 2022.
  20. ^ (ZH) 李文亮去世:国际舆论关注其引发的“愤怒、悲恸和要求言论自由的呼声” [La morte di Li Wenliang: l'opinione pubblica internazionale presta attenzione a "rabbia, dolore e appelli alla libertà di parola"], in BBC News in cinese semplificato, 7 febbraio 2020. URL consultato il 5 novembre 2022.
  21. ^ (EN) 'Hero who told the truth': Chinese rage over coronavirus death of whistleblower doctor, in the Guardian, 7 febbraio 2022. URL consultato il 5 novembre 2022.
  22. ^ Mattia Pintus, CHI ERA LI WENLIANG, IL MEDICO EROE CENSURATO DALLA CINA, in vdnews, 7 febbraio 2021. URL consultato il 29 dicembre 2022.
  23. ^ Muore e diventa un eroe anti-sistema il medico cinese che avvertì dell'epidemia, ma fu censurato, in l'Adige, 7 febbraio 2020. URL consultato il 29 dicembre 2022.
  24. ^ (EN) Kat Tenbarge, 10 Wuhan professors signed an open letter demanding free speech protections after a doctor who was punished for warning others about coronavirus died from it, in Business Insider, 7 febbraio 2020. URL consultato il 30 aprile 2023.
  25. ^ (EN) Doctor Li and the crown-wearing virus - Goodreads, su Goodreads. URL consultato il 30 aprile 2023.
  26. ^ (EN) New children’s book tells the story of Dr. Li Wenliang, who sounded the alarm on coronavirus [Un nuovo libro per bambini racconta la storia del Dottor Li Wenliang, che ha lanciato l'allarme sul coronavirus], in CNN, 15 aprile 2020. URL consultato il 30 aprile 2023.
  27. ^ CORONAVIRUS: IL MARTIRIO DI LI WENLIANG E LA PROPAGANDA CINESE, su China-files, 26 febbraio 20. URL consultato il 30 aprile 23.
  28. ^ (EN) Coronavirus: China apologises to family of doctor who died after warning about COVID-19, su Sky News. URL consultato l'8 dicembre 2022.
  29. ^ (EN) Bill Bostock, China declared whistleblower doctor Li Wenliang a 'martyr' following a local campaign to silence him for speaking out about the coronavirus, in Business Insider, 3 aprile 2020. URL consultato il 30 aprile 2023.

Bibliografia

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Voci correlate

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