Lidia Cirillo

femminista e scrittrice italiana

Lidia Cirillo (Napoli, 24 aprile 1940) è una femminista e scrittrice italiana.

Biografia

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Napoletana di nascita, nipote di Gina Algranati, ha vissuto la maggior parte della sua vita a Milano. Attiva nel movimento femminista dai primi anni Settanta[1]. Tra il 1960 e il 1967 aderisce al PCI e nel 1966 ai Gruppi Comunisti Rivoluzionari, successivamente ridenominata Lega Comunista Rivoluzionaria IV Internazionale, organizzazione che a fine anni '80 confluirà in Democrazia Proletaria. Fa poi parte di Rifondazione Comunista (di cui fu membro del Comitato Politico Nazionale) fino a metà degli anni '90 e poi di Sinistra Critica (con cui fu candidata al Senato alle elezioni del 2008[2]).[3]

Ha fatto parte della redazione del periodico Bandiera rossa e poi della rivista Erre, inoltre ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Liberazione. Ha scritto vari libri sul femminismo ed è la curatrice del gruppo di discussione dei Quaderni viola[4] che dalla fine degli anni ottanta elabora pubblicazioni di riflessione teorica e di inchiesta femminista in posizione critica rispetto alla corrente teorica che va sotto il nome di "femminismo della differenza sessuale".[1] È attiva anche sulle tematiche LGBT. Dal 2022 scrive sulla rivista Jacobin Italia[5].

Ha contribuito alla nascita della Marcia Mondiale delle Donne e relatrice in varie assemblee del Social Forum Europeo sui temi del femminismo.[1] Successivamente ha anche aderito a Non Una di Meno.[1]

Monografie

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  1. ^ a b c d "Lidia Cirillo", voce biografica a cura di Eleonora Cirant sul sito "Enciclopedia delle donne", su enciclopediadelledonne.it. URL consultato il 18/08/2025.
  2. ^ Senato.it (PDF).
  3. ^ "Lidia Cirillo", voce biografica a cura di Eleonora Cirant in Enciclopedia delle donne, su enciclopediadelledonne.it. URL consultato il 18/08/2025.
  4. ^ Quaderni viola archivio, su quaderniviola.noblogs.org. URL consultato il 25 giugno 2025.
  5. ^ Articoli di Lidia Cirillo du Jacobin, su Jacobin (Lidia Cirillo Archivi). URL consultato il 18/08/2025.
  6. ^ Scheda su Books.google Quaderni viola
  7. ^ Dalle battaglie al socialismo, dalla teoria delle differenze al «lean in» I femminismi: la storia delle storie, su 27esimaora.corriere.it.
    «Il movimento delle donne che era nuovo negli anni Settanta, scrive Lidia Cirillo, ha lasciato in eredità il mito dell’autocoscienza, che permise di scoprire il potere insito in una sessualità vissuta nel silenzio, ma oggi corre il rischio di cristallizzare l’idea che il femminismo sia solo una pratica di parole. Ma se è vero che il partire da sé è una conquista che fa ancora parte del vocabolario femminista, sarebbe necessario che «un altro femminismo si dedicasse a comprendere che cosa nel frattempo è accaduto nel mondo». Ovvero partire da sé senza smettere di guardarsi intorno. «E la gravità di ciò che accade nel mondo rende ancora meno credibili femminismi che non prendano la posizione che può essere sintetizzata in una formula semplice ed efficace: “Le nostre vite valgono più dei loro profitti"»»

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN76039495 · ISNI (EN0000 0000 4496 8030 · SBN RAVV086913 · LCCN (ENno2004123937 · BNF (FRcb178408116 (data)