Ligustrinae Koehne, 1893 è una sottotribù di piante angiosperme appartenenti alla famiglia delle Oleaceae.[1][2][3]

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Ligustrinae
Ligustrum vulgare
(Ligustro, olivella)
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Lamiidi
OrdineLamiales
FamigliaOleaceae
TribùOleeae
SottotribùLigustrinae
Koehne, 1893
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineScrophulariales
FamigliaOleaceae
TribùOleeae
SottotribùLigustrinae
Generi

Etimologia

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Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Ligustrum L., 1753 un antico nome latino, già usato da Gaio Plinio Secondo (23 – 79]) scrittore, ammiraglio e naturalista romano e da Virgilio (70 a.C. – 19 a.C.) poeta romano, per le piante chiamate volgarmente ligustro o olivella.[4][5]

Il nome scientifico della sottotribù è stato definito per la prima volta dal botanico e dendrologo germanico Bernhard Adalbert Emil Koehne (1848-1918) nella pubblicazione "Deutsche Dendrologie. Kurze Beschreibung der in Deutschland im Freien Auhaltenden Nadel- und Laubholzgewachse" - : 500 del 1893.[6][7]

Descrizione

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Portamento

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Il portamento
Ligustrum japonicum

Il portamento delle specie di questa sottotribù è arbustivo o arboreo (piccoli alberi). Le forme biologiche prevalenti sono fanerofite cespugliose (P caesp), ossia piante perenni e legnose (alte diversi metri), con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo maggiore di 30 cm con portamento cespuglioso (= molto ramoso) e nano-fanerofite (NP), ossia piante perenni e legnose, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 30 cm e i 2 metri e più.[1][3][8][9][10][11][12]

 
Le foglie
Ligustrum ovalifolium
 
Infiorescenza
Syringa vulgaris
 
I fiori
Syringa pubescens

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto e sono decidue o sempreverdi. La lamina è semplice (intera con forme da ellittiche o lanceolate a ovato-cuoriformi) oppure pennata (imparipennata); il colore in genere è verde-scuro. Le foglie sono provviste di brevi piccioli e sono prive di stipole.

Infiorescenze

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Le infiorescenze sono del tipo cimoso-panicolato, con portamento terminale (subterminale) o ascellare.

I fiori sono ermafroditi, attinomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e tetrameri (ogni verticillo ha 4 elementi).

* K (4), [C (4), A 2], G (2), supero, bacca/capsula.

Il frutto in Syringa è una capsula loculicida con 1 o 2 semi strettamente alati per ogni cella; mentre in Ligustrum è una bacca o una drupa carnosa con 1 - 4 semi. Il colore in genere è nerastro.

Biologia

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Le specie di questa tribù si riproducono per impollinazione mediata dagli insetti (impollinazione entomogama) o dal vento (impollinazione anemogama).[1][8]

I semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questa tribù vivono soprattutto in habitat temperati e subtropicali dell'Eurasia (una sola specie è presente in Australia).

Tassonomia

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La famiglia delle Oleaceae comprende 27 generi e circa 600 specie con distribuzione cosmopolita dalle regioni tropicali fino a quelle temperate.[14]

La sottotribù è descritta all'interno della tribù Oleeae; tribù caratterizzata dalla presenza di flavoni glicosidi, ovario con 2 ovuli penduli per loculo, vasi multipli e fibre libriformi nel legno.[15]

Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 46 (48).[3]

Filogenesi

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Cladogramma della sottotribù

Nell'ambito della tribù Oleeae la sottotribù Ligustrinae dal punto di vista filogenetico risulta "gruppo fratello" del resto della tribù. Entrambi i generi formano un clade monofiletico ben supportato (forse Syringa è parafiletico). Oltre che dai dati molecolari, la monofilia è comprovata anche dai dati morfologici: i frutti ad esempio pur essendo delle capsule in Syringa e delle drupe deiscenti in Ligustrum, sono abbastanza simili in fase di sviluppo e si differenziano solamente in seguito nel mesocarpo; inoltre il legno ha dei vasi con fasci cavi più o meno semplici (vessel-ray pits +/- simple).[15]

Il cladogramma tratto dallo studio citato (e semplificato) mostra l'attuale struttura filogenetica di alcune specie della sottotribù.[15]

La sottotribù è formata da due generi e circa 60 specie:[2][3]

  • Ligustrum L., 1753 - circa 40/45 specie (distribuzione: Vecchio Mondo - esclusa l'Africa).
  • Syringa L., 1753 - circa 20 specie (distribuzione: zone subtropicali dell'Eurasia)

Specie italiane e europee

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In Italia, nella flora spontanea, sono presenti da tempo due specie di questo gruppo:[8]

Altre specie inizialmente coltivate in seguito si sono, almeno in parte, inselvatichite (nella pubblicazione "An annotated checklist of the Italian Vascular Flora"[16] sono definite "Esotiche naturalizzate":

In Europa è presente anche la specie Syringa josikaea J. Jacq. ex Rchb. f. distribuita in Ucraina e Romania.[17]

  1. ^ a b c Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 15 luglio 2016.
  2. ^ a b Olmstead 2012.
  3. ^ a b c d Kadereit 2004, pag. 302.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 237.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'8 agosto 2016.
  6. ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato l'8 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2009).
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'8 agosto 2016.
  8. ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 324.
  9. ^ a b Judd 2007, pag. 490.
  10. ^ a b dipbot.unict.it, https://web.archive.org/web/20160304200501/http://www.dipbot.unict.it/sistematica/Lami_fam.html (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  11. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 9 agosto 2016.
  12. ^ Motta 1960, Vol. 2- pag. 681.
  13. ^ Musmarra 1996.
  14. ^ (EN) Oleaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'08/04/2025.
  15. ^ a b c Wallander et al. 2001.
  16. ^ Conti et al. 2005, pag. 120.
  17. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 9 agosto 2016.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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