Lilly Bonato
Lilly Bonato, pseudonimo di Carla Bombonato (Lendinara, 24 febbraio 1947 – Barlassina, 28 luglio 2021), è stata una cantante italiana.
| Lilly Bonato | |
|---|---|
| Nazionalità | |
| Genere | Pop |
| Periodo di attività musicale | 1963 – 1971 |
| Etichetta | Meazzi |
La Bonato viene considerata una delle ultime "urlatrici" degli anni sessanta[1].
Biografia
modificaNasce a Lendinara e fin da giovane si interessa di musica, partecipando a numerosi concorsi fino a quando, nel 1962, viene scoperta da Gianni Fallabrino[1][2], che la ingaggia nella nuova casa discografica Meazzi.
La sua carriera di cantante inizia nel 1963 al Burlamacco d'oro di Viareggio con il brano Luna continentale[3]. Nello stesso anno prende parte anche al Festival di Zurigo[1][2] ed alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, con il brano La nostra età, conquistando così la Gondola d'argento[1][2].
Dopo i successi dell'anno precedente approda al Festival di Sanremo 1964 con il brano Tu piangi per niente, scritto da Piero Soffici e Vito Pallavicini, un twist presentato in abbinamento con il cantante Richard Moser jr.. Il brano non entrò tra i finalisti[4].
Nello stesso anno partecipa a Un disco per l'estate, arrivando alla finale con un brano rock L'ho conosciuto al mare, scritto ed arrangiato da Fallabrino e Specchia, che entra nella hit parade di quell'anno[5]. È nuovamente in gara anche al Festival di Zurigo con il brano La fine del mondo[6].
Nel 1965 arriva in televisione con la trasmissione La fiera dei sogni condotta da Mike Bongiorno, dove lancia il singolo La fine del mondo[7]. Nel 1966 esce Il ragazzo beat, brano composto da Leo Chiosso, pubblicato come singolo contenente nel retro Serenata al chiaro di luna, cover di Moonlight Serenade di Glenn Miller tradotta in italiano da Giorgio Calabrese.
Nel 1967 partecipa al programma Settevoci[senza fonte] condotto da Pippo Baudo con il brano E se vincesse l'amore, che promuove vincendo alcune puntate del programma. Nel retro del disco è presente il brano Non mi dire più bugie, cover I Don't Need Kind of Lovin'. Nello stesso anno pubblica il singolo Comincio così che presenta nel retro Fatti miei, cover di Every Day[8].
Nel 1968 incide Il prossimo aereo per Londra, cover di Next Plane to London di Gist Kenny tradotta per l'occasione da Mogol. Il disco non riscuote molto successo[9]. Nel 1972 interrompe la sua carriera[1][2]; apparirà in televisione alla trasmissione di Paolo Limiti come ospite in Ci vediamo in TV[senza fonte].
Discografia
modifica45 giri
modifica- 1963 - Luna continentale/La nostra età (Meazzi, M 01233; inciso insieme ad Ennio Sangiusto)
- 1963 - Vieni via/Taci (Meazzi, M 01233; lato B cantato da Rocco Montana)
- 1964 - Tu piangi per niente/Il ragazzo (Meazzi, M 01241)
- 1964 - La sfida/La nostra età (Meazzi, M 01249)
- 1964 - L'ho conosciuto al mare/La sfida (Meazzi, M 01260)
- 1965 - È la fine del mondo/Un amore senza fine (Meazzi, M 01264
- 1965 - Butterfly/Il mio solo amore (Meazzi, M 01286
- 1966 - Il ragazzo beat/Serenata al chiaro di luna (Meazzi, M 01299
- 1967 - E se vincesse l'amore/Non mi dire più bugie (Meazzi, M 0130)
- 1967 - Comincio così/Fatti miei (Meazzi, M 01316
- 1968 - Il prossimo aereo per Londra/Io mi sbaglierò (Meazzi, M 01328
EP
modifica- 1964 - No Tengo Edad/Tu Lloras Por Nada/Oye Muchachito/Eh, Basta Ya (Bentler, 51.358; pubblicato in Spagna)
Filmografia
modifica- I ragazzi dell'Hully Gully, regia di Marcello Giannini e Carlo Infascelli (1964)
Note
modifica- ^ a b c d e Eddy Anselmi, Festival di Sanremo - Almanacco illustrato della Canzone italiana, p. 609, v. Lilly Bonato
- ^ a b c d Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; v. Bonato, Lilly, p. 191, curatore Enzo Giannelli
- ^ Massimo Emanuelli, Burlamacco d’oro, su massimoemanuelli.com. URL consultato il 19 ottobre 2025.
- ^ Sanremo 1960-1969 – Storia e storie del Festival, su europazzia.com. URL consultato il 19 ottobre 2025.
- ^ Orlando R., L'Ho conosciuto al mare, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 19 ottobre 2025.
- ^ (EN, DE) Festival della Canzone Italiana di Zurigo 1964 Setlists, su setlist.fm. URL consultato il 19 ottobre 2025.
- ^ LILLY BONATO, su radionp.it. URL consultato il 19 ottobre 2025.
- ^ La musica leggera italiana e le cover - Lilly Bonato, su musicaememoria.com. URL consultato il 19 ottobre 2025.
- ^ Discografia nazionale della Canzone Italiana, su discografia.dds.it. URL consultato il 19 ottobre 2025.
Bibliografia
modifica- Eddy Anselmi, Festival di Sanremo - Almanacco illustrato della Canzone italiana, p. 609, v. Lilly Bonato
- Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; v. Bonato, Lilly, p. 191, curatore Enzo Giannelli
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lilly Bonato
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Lilly Bonato, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Lilly Bonato, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Lilly Bonato, su SecondHandSongs.
- VIAREGGIO Festival del "Burlamacco", 1963.
