Lista civica

lista di candidati a un'elezione locale, che non è espressione diretta di un partito nazionale
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Una lista civica è una lista elettorale che si presenta alle elezioni (comunali, provinciali, regionali o parlamentari) senza essere espressione diretta di un partito politico.[1]

Descrizione

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Una lista civica è sostanzialmente un gruppo politico che a differenza dei partiti tradizionali assume una caratteristica di movimento d'opinione temporaneo e a dimensione locale. Dalle liste civiche sono nati movimenti politici locali, talvolta riuniti in occasionali o stabili federazioni nazionali. Dal punto di vista storico, in Italia le liste civiche sono state presenti dagli anni cinquanta, con nominativi disparati.

È da precisare che la divisione lista civica/partito politico è una categorizzazione[2] di tipo associativo e la Costituzione italiana, con l'art. 49, enuncia semplicemente la possibilità di ogni cittadino di «associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale»[3].

Caratteristiche comuni alla maggior parte delle liste civiche sono:

  • una denominazione alquanto generica che contiene un richiamo diretto alla realtà locale: ad esempio Alleanza XXX, Lista per XXX, Moderati di XXX, Riformisti per XXX, Per XXX con YYY, Uniti per XXX, Lista YYY sindaco, XXX amico/a dove XXX è il comune in cui la lista si presenta e YYY è il candidato sindaco.
  • l'assenza di un collegamento esplicito a un partito o a uno schieramento politico di riferimento (in alcuni casi però la lista civica ha una posizione politica ben precisa ed esplicita, generalmente dettata da politici con una significativa potenza mediatica).
  • la presenza in lista di candidati della società civile, ovvero personaggi noti e stimati nell'ambito locale (imprenditori, professionisti, sportivi, ecc.), ma che non si sono in precedenza impegnati nell'attività politica (l'uso di "nomi di richiamo" di questo tipo è frequente comunque anche nelle liste dei partiti per le elezioni nazionali).

Il fenomeno delle liste civiche è diffuso essenzialmente nei centri minori, a causa anche della legge elettorale maggioritaria a turno unico vigente nei comuni con meno di 15 000 abitanti, che obbliga i partiti a riunirsi in coalizioni e presentare insieme un'unica lista per avere maggiori possibilità di vittoria.

In questi comuni in genere si presentano solo due liste civiche, una di centro-destra e una di centro-sinistra. Tuttavia, talvolta accade che, proprio per il carattere apartitico e strettamente locale della lista civica, al suo interno siano presenti candidati appartenenti a partiti dalle posizioni diametralmente opposte nella politica nazionale.

La formazione di liste civiche ha come obiettivo di favorire una maggior partecipazione dei cittadini-elettori alla discussione e alla soluzione delle questioni amministrative, di rilevanza locale. Ciò non di meno, un'esigenza analoga è stata spesso avvertita anche da partiti e gruppi politici nazionali, i quali negli ultimi decenni hanno a volte proposto le primarie, al fine di scegliere i propri dirigenti e candidati.

Caratteristica in senso generale di una lista civica è un'organizzazione politica snella e con statuti a dimensione locale, cioè comunale o tutt'al più sovraccomunale (il territorio come identità primaria), e con l'utilizzo delle possibilità offerte dalla rete.

  1. ^ Il Dizionario Garzanti Italiano offre la seguente definizione: «lista elettorale presentata alle elezioni amministrative, autonoma rispetto ai partiti tradizionali, con un programma che mira ad affrontare e risolvere problemi locali».
  2. ^ Internazionale.it - Dizionario
  3. ^ Università di Trento - Articolo 49 della Costituzione della Repubblica Italiana, su jus.unitn.it. URL consultato l'8 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2016).

Voci correlate

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