Lucas Samaras
Lucas Samaras, in greco Λουκάς Σαμαράς (Kastoria, 14 settembre 1936 – New York, 7 marzo 2024[1]) è stato uno scultore, fotografo e artista greco naturalizzato statunitense.

Biografia
modificaIl padre, commerciante di pellicce, si trasferì in America per affari nel 1939 e, in seguito all'occupazione della Grecia da parte delle potenze dell'Asse, non poté far ritorno in patria[2]. Fu raggiunto dalla moglie e dal figlio nel 1948 a New York. Grazie ad una borsa di studio, frequentò la Rutgers University dove conobbe Allan Kaprow, che lo introdusse agli happenings e alle performances, cioè alle forme espressive d'arte strettamente legate all'ambiente circostante, e George Segal, per il quale posò per le sue sculture in gesso.[3] I suoi studi proseguirono alla Columbia University in storia dell'arte con Meyer Schapiro.
La sua prima mostra a New York si tenne alla Reuben Gallery nel 1959 e fu grazie a tale mostra che conobbe Jim Dine, Red Grooms, Claes Oldenburg ed in seguito Robert Whitman.
Accadde nel 1961 che scoprì il suo interesse per le scatole di imballaggio che lo portarono poi nello stesso anno ad essere incluso nella prima mostra collettiva The Art of Assemblage al Museum of Modern Art di New York[4].
Da quel momento iniziò a sperimentare vari tipi di assemblaggi con specchi, colori, scatole, materiali vari e a creare installazioni. Espose in vari musei e gallerie americane fino ad arrivare alla prima grande mostra personale al Museum of Modern Art di New York nel 1969[4].
Successivamente, tra il 1973 e il 1976, si dedicò alla fotografia ed in particolare a quella immediata Polaroid SX-70: il soggetto principale del suo lavoro fotografico fu l'immagine di sé stesso, quasi sempre distorta e mutilata. Le chiamò "Foto-trasformazioni" a causa delle manipolazioni delle fotografie attraverso l'uso innovativo dei materiali multimediali e i coloranti bagnati nella pellicola fotografica Polaroid, sfregando e grattando le superfici. Almeno due furono le tipologie principali di autoritratti di tali fotografie: quelli ambientati nelle stanze del suo appartamento ed i primi piani, alcuni di questi ultimi così inquietanti da essere addirittura raccapriccianti. Alcuni dei suoi lavori vennero talvolta accostati a Goya, Munch e Bacon per la forza e l'energia che essi sprigionavano. Da ricordare, inoltre, che la stessa Polaroid fornì a Samaras non solo la macchina fotografica, ma anche una enorme quantità di pellicole con cui sperimentare[5]. Già conosciuto come artista visivo, pittore e scultore, nel 1969 iniziò a sperimentare la fotografia immediata.[6].
Tra i numerosi workshop che si tennero nel corso di Venezia 79 la fotografia, Lucas Samaras fu presente con il suo corso inerente all'"Esplorazione interiore".
A partire dal 2002, quando acquistò una fotocamera digitale e, successivamente, attraverso l'uso di Photoshop, divenuto pratica integrante del suo procedimento artistico, produsse una serie caratterizzata da autoritratti distorti e composizioni psichedeliche[4].
Samaras rappresentò nel rispettivo Padiglione, la Grecia alla 53ª Esposizione Internazionale d'Arte, Biennale di Venezia del 2009, con la multi-installazione intitolata Paraxena[7].
Note
modifica- ^ (EN) Lucas Samaras, Artist Whose Unclassifiable Works Evoked Strange Psychologies, Dies at 87, su www.artnews.com, 7 marzo 2024. URL consultato l'8 marzo 2024.
- ^ (EN) Lucas Samaras, in The Art Story. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) Kristine Stiles, Peter Selz, Theories and Documents of Contemporary Art: A Sourcebook of Artists' Writings, in University of California Press, 1996, p. 290.
- ^ a b c (EN) Eluding historical categorization, Lucas Samaras's oeuvre is united through its consistent focus on the body and psyche, often emphasizing autobiography, in Pace Gallery. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) Charles Schultz, LUCAS SAMARAS: Photo-Transformations, in The Brooklyn Rail, luglio-agosto 2018. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) Photo-Transformation, in The Met. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) Vivian Efthimiopoulou, Padiglione Greco - Paraxena, in e-flux, 28 maggio 2009. URL consultato il 3 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2009).
Bibliografia
modifica- Kim Levin, Lucas Samaras, H. N. Abrams, 1975 - ISBN 978-0810902671
- Thomas McEvilley, Lucas Samaras, Donald B Kuspit, Roberta Smith, Lucas Samaras-Objects and Subjects, 1969-1986, Abbeville Press, 1988 - ISBN 978-0896598034
- Marla Prather, Donald B. Kuspit, Unrepentant Ego: Self-Portraits of Lucas Samaras, Whitney Museum of Art, 2004 - ISBN 978-0874271386
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lucas Samaras
Controllo di autorità | VIAF (EN) 29571508 · ISNI (EN) 0000 0001 0779 1173 · SBN TO0V455477 · Europeana agent/base/91835 · ULAN (EN) 500021682 · LCCN (EN) n50019364 · GND (DE) 119006588 · BNE (ES) XX5560070 (data) · BNF (FR) cb121502811 (data) · J9U (EN, HE) 987007506284905171 · NDL (EN, JA) 00474360 |
---|