Men in Black (film 1997)
Men in Black è un film del 1997 diretto da Barry Sonnenfeld, liberamente ispirato all'omonima serie a fumetti di Lowell Cunningham[1], che ripropone in chiave comico-avventurosa l'ipotesi della reale esistenza dei "Men in Black", spesso presenti nelle teorie del complotto sugli UFO, rappresentati come un'organizzazione segreta che all'oscuro di tutti, persino del governo degli Stati Uniti, controlla l'afflusso di extraterrestri sul pianeta Terra.
Assieme ai suoi due seguiti, Men in Black II (2002) e Men in Black 3 (2012), è la commedia fantascientifica (senza supereroi) che detiene il maggior successo commerciale[2].
Trama
modificaUn furgone che trasporta clandestini messicani, intento ad entrare negli Stati Uniti, viene fermato dai guardiani di frontiera. Sul posto giungono due individui vestiti di nero, appartenenti ad un'agenzia segreta, che bloccano e identificano uno dei clandestini, in realtà un alieno: nel tentativo di fuggire, l'alieno viene ucciso da uno dei due agenti, l'agente K. Il suo anziano collega, l'agente D, si rende conto di non avere più i riflessi di una volta e implicitamente chiede a K di cancellargli la memoria con uno strumento chiamato "neuralizzatore".
Contemporaneamente, a Manhattan, l'agente di polizia James Edwards è impegnato a inseguire un sospetto che si rivela velocissimo, agilissimo, in grado di salire su una parete verticale, in possesso di un'arma insolita e che sbatte delle palpebre secondarie verticali. Una volta raggiunto, in cima al tetto del Museo Guggenheim, l'individuo confessa ad Edwards che la Terra sta per essere distrutta a causa del suo fallimento, per poi suicidarsi gettandosi di sotto.
Nel frattempo un disco volante cade nel campo di un contadino di nome Edgar il quale, recatosi verso il cratere, viene improvvisamente afferrato dall'essere alla guida del disco volante, il quale svuota letteralmente il corpo di Edgar, indossandone poi la pelle come un vestito. Dopo aver spaventato la moglie Beatrice a causa del suo comportamento, nasconde la navicella spaziale.
Edwards riferisce tutta la vicenda dell’inseguimento al suo commissario, ma questi stenta a credergli. Solo la dottoressa Laurel Weaver, medico legale dell'obitorio dove è conservato il corpo del sospetto, gli crede. Improvvisamente arriva l'agente K che neuralizza la dottoressa Weaver e il commissario, per poi rivelare a James la verità sulla creatura aliena. Per identificare l'arma del sospettato, K porta James al banco dei pegni di Jack Jeebs, il quale si rivela anch'egli un alieno in realtà contrabbandiere di pericolose armi aliene, tra cui quella del sospettato. Usciti dal negozio, K neuralizza James per questi ultimi fatti e lo porta a mangiare fuori per poi consegnargli un biglietto da visita e un invito all'ufficio dei misteriosissimi MIB.
Recatosi il mattino dopo alla base, Edwards si confronta con altri candidati provenienti dall'esercito e dalle forze speciali, svettando per acume e spavalderia, ma anche per trasgressione alle regole, stupendo Z, il direttore dell'agenzia, che dà infine ascolto a K. Mentre gli altri candidati vengono neuralizzati, K narra a James la storia delle origini dei MIB: negli anni sessanta l'agenzia venne fondata per ricercare civiltà extraterresti, che in seguito stabilirono un contatto nel 1964 con quelli che divennero i primi agenti: le loro navicelle spaziali furono spostate nel Queens e mimetizzate dentro due torri, usando come copertura l'esposizione mondiale avvenuta quell'anno. K spiega poi a James che il lavoro prevede il distacco da qualsiasi affetto e il totale anonimato, permanendo nelle persone solo come una strana sensazione di deja-vu. James, il mattino dopo, si presenta alla sede, accettando l'incarico.
Ancor prima di essere assunto, K mostra a James la sede, una sorta di aeroporto intergalattico usato da specie aliene profughe che cercano rifugio, con un enorme monitor di controllo che regola le presenze aliene con sembianze umane, tra cui la maestra delle elementari di James, Sylvester Stallone e George Lucas. I MIB, acronimo di Men in Black, regolano gli spostamenti da e verso la Terra degli alieni proteggendo da minacce intergalattiche i terrestri, che vivono nella totale inconsapevolezza della loro co-abitazione. James viene infine assoldato, e riceve il suo abito in nero e il nuovo nome: agente J.
L'alieno che indossa la pelle di Edgar uccide un disinfestatore (chiamato dal vero Edgar) e ne ruba il camion, vi nasconde la navetta e si reca a Manhattan.
K e J vengono inviati a fermare un alieno in procinto di fuggire da Manhattan senza permesso assieme alla moglie e al figlio neonato, un comportamento preoccupante perché non sono primi a tentare la fuga per motivi misteriosi. Informandosi su giornali scandalistici, K viene incuriosito da un'intervista a Beatrice, la moglie di Edgar: recatisi da lei, la donna si dichiara certa che un alieno abbia indossato la pelle del marito, coniando l'espressione Edgar-abito. Dopo averla neuralizzata, K analizza la terra del cratere, scoprendo che l'alieno atterrato è una pericolosissima Piattola aliena.
Tornati alla sede MIB, K si abbandona ai ricordi mostrando a J, involontariamente, il volto della donna che ha dovuto abbandonare 35 anni prima per diventare un agente segreto.
La Piattola si dirige verso la gioielleria Rosenberg per pedinarne il proprietario: quest'ultimo, accompagnato dal suo fedelissimo gatto, raggiunge un altro alieno in un ristorante per parlare di sicurezza galattica. Entrambi vengono uccisi dalla Piattola, che ruba un misterioso monile, lo apre e si adira per scoprire che è pieno di diamanti, chiaramente non ciò che cercava.
K e J raggiungono l'obitorio, dove J incontra nuovamente la dottoressa Laurel Weaver: entrambi hanno la sensazione di deja-vu in quanto precedentemente neuralizzati da K. La dottoressa si è resa conto che i due cadaveri non sono umani ma, mentre spiega i suoi pensieri a J, il volto di Rosenberg si stacca mostrando un alieno morente che dichiara che "la Galassia è sulla cintura di Orione". K riconosce l'alieno come Arquiliano e neuralizza la dottoressa. Riferito tutto a Z, si rendono conto che la frase non ha senso, visto che la cintura di Orione è composta da sole tre stelle. Nel frattempo una nave Arquiliana si è avvicinata alla Terra.
J e K si recano alla gioielleria Rosenberg, incontrando la Piattola nell'Edgar-abito ma, a causa dell'inesperienza di J, non riescono a fermarlo. La Piattola si rende conto che la Galassia è attaccata come pendaglio al collare del gatto di Rosenberg, di nome Orione e ora assieme alla dottoressa Weaver. J e K si confrontano con Frankie, un alieno mascherato da carlino, scoprendo che la Galassia è una fonte di energia subatomica di enorme potenza, e che può trattarsi anche di un oggetto piccolissimo. Così come la Piattola, anche J si rende conto trattarsi del pendaglio del gatto Orione. J e K tornano all'obitorio, dove ingaggiano battaglia con la Piattola che rapisce la dottoressa.
Alla sede MIB giunge un messaggio di ultimatum dagli Arquiliani: vogliono la Galassia entro un'ora o distruggeranno la Terra. J e K si armano, dopo aver compreso che la Piattola vuole usare le navi nascoste nel Queens alle torri della Fiera Universale. La raggiungono, abbattono la navicella e ingaggiano una violenta battaglia sconfiggendo il nemico e recuperando la Galassia.
Dopo questa missione, K dichiara di essere stanco e di voler tornare alla vita civile, pertanto consegna a J il suo neuralizzatore spiegandogli il funzionamento e facendosi cancellare la memoria. Qualche tempo dopo, J è ormai un agente MIB a tutti gli effetti, K è tornato a vivere con la donna a cui ha dovuto rinunciare per essere un agente (fingendo di essere stato in coma per 35 anni) mentre anche Laurel è entrata nei MIB come Agente L.
Dopo questo, si scopre che l'intera Via Lattea è all'interno di una biglia, come quella di Orione, che un alieno usa per giocare.
Produzione
modificaIl fumetto The Men in Black fu scritto e ideato da Lowell Cunningham, illustrato da Sandy Carruthers e pubblicato prima dalla Aircel Comics, poi dalla Malibu Comics, che aveva appena acquistato la precedente azienda di pubblicazioni. A sua volta la Malibu fu comprata dalla Marvel Comics; tre capitoli furono pubblicati nel 1990 e altri tre nell'anno seguente. Dopo il successo del film seguirono altri tre fumetti sui MIB, un adattamento del film, Retribution e Far Cry[3][4].
Le riprese del film sono avvenute nella città di New York[5].
Colonna sonora
modificaDi seguito sono riportate le scalette dei due CD contenenti la colonna sonora di Men in Black.
Men in Black: The Score
- M.I.B. (Main Theme) - Danny Elfman – 3:00
- D's Memories/Chase - Danny Elfman – 3:57
- Edgar's Truck/A New Man - Danny Elfman – 2:58
- Imports/Quiet Moment - Danny Elfman – 2:21
- J Contemplates - Danny Elfman – 1:17
- Headquarters - Danny Elfman – 1:13
- The Suit - Danny Elfman – 1:28
- Morgue Time - Danny Elfman – 0:48
- Petit Mort - Danny Elfman – 1:42
- K Reminisces - Danny Elfman – 0:48
- Orion's Belt/Cat Stinger - Danny Elfman – 2:17
- Noisy Cricket/Impending Trouble - Danny Elfman – 2:07
- Sexy Morgue Babe/Icon - Danny Elfman – 5:41
- Take Off/Crash - Danny Elfman – 7:20
- Finale - Danny Elfman – 3:03
- M.I.B. (Closing Theme) - Danny Elfman – 2:38
- Men in Black - Will Smith
- We Just Wanna Party with You - Snoop Doggy Dogg
- I'm Feelin' You - Ginuwine
- Dah Dee Dah (Sexy Thing) - Alicia Keys
- Just Cruisin' - Will Smith
- The 'Notic - The Roots
- Make You Happy - Trey Lorenz
- Escobar '97 - Nas
- Erotik City - Emoja
- Same Ol' Thing - A Tribe Called Quest
- Killing Time - Destiny's Child
- Waiting for Love - 3T
- Chanel No. Fever - De La Soul
- Some Cow Fonque (More Tea, Vicar?) - Buckshot LeFonque
- M.I.B. (Main Theme) - Danny Elfman
- M.I.B. (Closing Theme) - Danny Elfman
Accoglienza
modificaIncassi
modificaIl film divenne, alla sua uscita nel 1997, la commedia fantascientifica di maggiore successo commerciale negli USA (senza tenere conto delle commedie di supereroi), posizione che detiene ancora al 2019 subito prima dei suoi due seguiti.[2]
Incassò globalmente 589.400.000 $ a fronte di un budget di circa 90 milioni di dollari.
Critica
modificaIl film fu anche un successo in termini di critica. Sul sito Rotten Tomatoes ottenne il 91% delle recensioni professionali positive su 93 giudizi, con una media di voto del 7,5/10[6]. La rivista Empire lo classificò quattrocentonovesimo nella lista dei "500 più grandi film di tutti i tempi"[7].
Riconoscimenti
modifica- 1998 - Premio Oscar
- Miglior trucco a Rick Baker e David LeRoy Anderson
- Nomination Migliore scenografia a Bo Welch e Cheryl Carasik
- Nomination Miglior colonna sonora (musical o commedia) a Danny Elfman
- 1998 - Golden Globe
- Nomination Miglior film commedia o musicale
- 1998 - Premio BAFTA
- Nomination Migliori effetti speciali a Eric Brevig, Rick Baker, Rob Coleman e Peter Chesney
- 1998 - Saturn Award
- Miglior film di fantascienza
- Miglior attore non protagonista a Vincent D'Onofrio
- Miglior colonna sonora a Danny Elfman
- Nomination Migliore regia a Barry Sonnenfeld
- Nomination Miglior attore protagonista a Will Smith
- Nomination Migliore sceneggiatura a Ed Solomon
- Nomination Miglior trucco a Rick Baker e David LeRoy Anderson
- Nomination Migliori effetti speciali a Eric Brevig, Rick Baker, Rob Coleman e Peter Chesney
- 1998 - Empire Award
- 1998 - MTV Movie Award
- Miglior canzone (Men in Black) a Will Smith
- Miglior combattimento a Will Smith ('Contro lo Scarafaggio Gigante')
- Nomination Miglior film
- Nomination Migliore interpretazione comica a Will Smith
- Nomination Miglior coppia a Will Smith e Tommy Lee Jones
- 1998 - Satellite Award
- Miglior film d'animazione o a tecnica mista
- Nomination Miglior attore in un film commedia o musicale a Tommy Lee Jones
- Nomination Miglior attore non protagonista a Rip Torn
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Linda Fiorentino
- Nomination Migliori effetti speciali a Rick Baker
- 1998 - Golden Reel Award
- Nomination Miglior montaggio sonoro
- 1998 - BMI Film & TV Awards
- BMI Film Music Award a Danny Elfman
Sequel
modificaIn seguito al successo del primo lungometraggio fu girato il sequel Men in Black II, diretto dallo stesso regista, Barry Sonnenfeld e interpretato da Will Smith e Tommy Lee Jones. Il soggetto è di Robert Gordon e si basa, come il precedente, sul fumetto di Lowell Cunningham. Il 23 maggio 2012 uscì nelle sale cinematografiche italiane il terzo episodio della serie Men in Black, dieci anni dopo il secondo e quindici dopo il primo. Fu girato anche in versione 3D e, oltre ai due protagonisti, vedeva tra gli attori Emma Thompson, Josh Brolin nel ruolo del giovane Agente K e Jemaine Clement nel ruolo di Boris "l'animale". Il regista fu Barry Sonnenfeld e Steven Spielberg il produttore esecutivo[8]. Nel 2019 uscì invece uno spinoff intitolato Men in Black International.
Note
modifica- ^ slogan del film presente nel DVD edizione speciale due dischi di Men in Black
- ^ a b Sci-Fi Comedy, su Box Office Mojo. URL consultato il 31 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2019). Tale classifica delle commedie fantascientifiche non include però le commedie di supereroi.
- ^ Donnelly, Billy, Things Get A Bit Heated Between the Infamous Billy the Kidd And Director Barry Sonnenfeld When They Talk 'Men in Black' 3, su Ain't It Cool News, 25 maggio 2012.
- ^ Steve Daly, 'Men in Black': How'd They Do That?, in Entertainment Weekly, 18 luglio 1997. URL consultato il 17 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).
- ^ Men In Black [Film Locations - Movie Locations], su mybts.it. URL consultato il 19 giugno 2021.
- ^ https://www.rottentomatoes.com/m/men_in_black/
- ^ http://www.empireonline.com/movies/features/500-greatest-movies/
- ^ Sci-Fi Comedy, su Box Office Mojo.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Men in Black
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su sonypictures.com.
- Men In Black (1997), su YouTube, 12 dicembre 2013.
- (EN) Men in Black, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Men in Black, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- (EN) Men in Black, su Comic Vine, Fandom.
- Men in Black, su MYmovies.it, Mo-Net s.r.l..
- Men in Black, su Il mondo dei doppiatori.
- (EN) Men in Black, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Men in Black, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Men in Black, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Men in Black, su FilmAffinity.
- (EN) Men in Black, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Men in Black, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Men in Black, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Men in Black, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 211741163 · GND (DE) 4496504-7 · BNF (FR) cb13194073s (data) |
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