Maqam Ibrahim
Il Maqām Ibrāhīm (in arabo ﻣﻘﺎﻡ إﺑﺮﺍﻫﻴﻢ?, "stazione di Abramo") è una formazione rocciosa sita nella spianata del al-Masjid al-Ḥarām di La Mecca.

In base a un passaggio coranico viene indicato come luogo adatto alla preghiera:
muṣallan
... "e fate del maqām Ibrāhīm un luogo per la ṣalāt"»
Nella tradizione
modificaSecondo la tradizione il Maqām era una piccola eminenza del terreno accanto alla originaria Kaʿba, che sarebbe servita a Ibrāhīm per restaurare con il figlio Ismāʿīl le parti più alte della Kaʿba, andata distrutta ai tempi del profeta Nūḥ a causa del diluvio universale.
Si ritiene che una concavità presente al sommo della roccia sia stata lasciata dal piede di Ibrāhīm.[1] La distanza dalla Kaʿba rispetto al Maqām contraddirebbe tale tradizione se varie tradizioni non sostenessero che esso sarebbe stato spostato dalla posizione originaria.[2]
Secondo una pia tradizione il piede di Maometto si sarebbe adattato alla perfezione alla pretesa orma.
È convinzione dei musulmani che nella spianata dell'al-Ḥarām al-Sharīf riposino i corpi di numerosissimi profeti e inviati di Allah. Nei pressi del Maqām sarebbero stati inumati novantanove di essi, tra cui Ismāʿīl, Nūḥ, Hūd e Salih.[3]
Modificazioni saudite
modificaIl corposo restauro e le profonde trasformazioni dell'al-Ḥarām al-Sharīf, intraprese negli anni cinquanta dal regime saudita[4], hanno comportato lo spostamento del Maqām dalla parte opposta della Kaʿba, dove era rimasto per quasi quattordici secoli, per lasciare maggiore spazio ai pellegrini.
Note
modifica- ^ (AR) Abu Ishaq al-Isfarayini, Zubdat al-aʿmāl wa khulāṣat al-afʿāl fī l-tārīkh Makka wa l-Madīna al-sharīfa, manoscritto British Museum, Or. 3034, fol. 6b.
- ^ Tutte le varie tradizioni in proposito sono ricordate da ʿAlī ibn Tāj al-Dīn al-Sinjārī nei suoi Manāʾiḥ al-karam bi-akhbār Makka wa l-Ḥaram, manoscritto Leiden Universiteitsbibliotheek, Or. 7018, fol. 22b.
- ^ (AR) Suyuti, al-Durr al-manthūr fī l-tafsīr bi-l-maʾthūr, sei volumi, Il Cairo 1869, I, p. 136.
- ^ Il pensiero wahhabita, fermamente ostile a ogni forma di superstizione, al rischio di strisciante culto dei morti e a forme inammissibili di litolatria, hanno portato alla totale devastazione dei cimiteri di Medina e di Mecca, nonché al massiccio riassetto dell'intera area della Kaʿba e di tutto ciò che non sia strettamente previsto dal Corano riguardo al rito del Hajj.
Bibliografia
modificaOltre alle opere citate nel testo:
- Lemma «Maķām Ibrāhīm» (Meir Jacob Kister), su: The Encyclopaedia of Islam, 2nd edition.
Altri progetti
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