Mard o mard

tipo di singolar tenzone nell'antica Persia

Mard ō mard (in persiano مرد و مرد‎, lett. "[combattimento] uomo a uomo", traducibile come "singolar tenzone" in lingua italiana) era un'antica tradizione iranica di combattimento uno-contro-uno svolto però non in un contesto di duello isolato ma di battaglia campale, particolarmente in uso al tempo dell'Impero sasanide.[1]

Piatto sasanide in argento da Kulagysh (Corasmia o Transoxiana, VI-VII secolo), raffigurante un mard ō mard in cui entrambi i contendenti s'uccido reciprocamente. (Ermitage)
  Lo stesso argomento in dettaglio: Esercito sasanide.

Al principio di una battaglia, le truppe sasanidi usavano insulti e grida di guerra per provocare il nemico a un singolo duello con un campione sasanide. La tradizione del mard ō mard era molto sentita dai sasanidi: nel 421, durante la guerra di Bahram V contro i Romani di Teodosio II, Ardazanes, un membro della cavalleria d'élite degli Aswaran, fu ucciso in duello dal comes romano Areobindo e la cosa contribuì notevolmente a convincere Bahram V della sua sconfitta nella guerra ed alla conclusione della pace con Teodosio II.[2][3][4]

La pratica del mard ō mard sviluppò, nel corso delle successive guerre bizantino-sasanidi, in un duello codificato pre-battaglia volto a galvanizzare le truppe prima dello scontro vero e proprio, trovando così tanto riscontro che nell'esercito dei Primi quattro califfi fu selezionato uno specifico corpo d'élite, i mubarizun (in arabo مبارزون?, "Duellanti"), chiamato a fornire al califfo i campioni con cui aprire la battaglia.[5] Episodi di mard ō mard non mancarono pertanto nel corso della conquista islamica della Persia: se ne verificò per esempio uno durante l'assedio di Ctesifonte che vide appunto uno dei mubarizun sconfiggere un campione persiano di nome Shahryār.[6]

Il duello nella cultura sasanide

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Nell'arte sasanide il mard ō mard è soggetto raffigurato con una certa frequenza,[1][4] per esempio nei rilievi rupestri di Naqsh-e Rostam o nel Cameo in sardonice raffigurante il sasanide Sapore I che cattura l'imperatore romano Valeriano conservato nel Cabinet des médailles della Biblioteca nazionale di Francia.

Il mard ō mard occupa anche un posto rilevante tra i soggetti della letteratura persiana, sviluppata nel X secolo in una Persia ormai islamizzata ma fortemente legata alla tradizione sasanide (Intermezzo iraniano). Nello Shāh-Nāmeh (in persiano شاهنامه‎, lett. "Il libro dei re") di Firdusi, per esempio, notevole è l'importanza del tema nella storia di Davazdah Rokh (lett. "Dodici combattimenti").

  1. ^ a b Christensen 1936, pp. 216 e ss.
  2. ^ (EN) George Rawlinson, The Seven Great Monarchies of the Ancient Eastern World, Vol 7. (of 7): The Sassanian the History, Geography and Antiquities of Chaldaea, Assyria, Babylon, Media, Persia, Parthia and Sassanian or New Persian Empire, Library of Alexandria, pp. 442–443, ISBN 978-1-4655-0672-6.
  3. ^ (EN) Michael B. Charles, The Sassanian immortals, in Iranica Antiqua, vol. 46, 2011, pp. 289–313, DOI:10.2143/IA.46.0.2084423.
  4. ^ a b Shapur Shahbazi 1986.
  5. ^ David Nicolle, Yarmuk AD 636: The Muslim conquest of Syria, Osprey Publishing, 1994, pp. 36-37, ISBN 1855324148.
  6. ^ Akram 2009, p. 164.

Bibliografia

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