Museo Lambinet

museo in Francia

Il museo Lambinet (pron. /lɑ̃bi'nɛ/) è il museo comunale d'arte e storia della città di Versailles, in Francia. Si trova al numero 54 di boulevard de la Reine, nel quartiere Notre-Dame di Versailles (dipartimento delle Yvelines) e ripercorre la storia della città.

Museo Lambinet
Musée Lambinet
Facciata del museo
Ubicazione
StatoFrancia (bandiera) Francia
LocalitàVersailles, Yvelines (Île-de-France)
Indirizzoboulevard de la Reine, 54
Coordinate48°48′31.53″N 2°07′48.37″E
Caratteristiche
Tipoarte
CollezioniPittura, scultura, ebanisteria, disegni, documenti storici
Intitolato aFamiglia Lambinet
Istituzione1932
Apertura1932
ProprietàFamiglia Porchon (1752-1852)
Famiglia Lambinet (1852-1929)
Dagincourt e Dénériaz (1929-1932)
Comune di Versailles (1932-)
Visitatori14 441 (2023)
Sito web

Dal 1932 il museo è ospitato in un hôtel particulier della seconda metà del XVIII secolo.

 
La stanza rosa dell'appartamento settecentesco al primo piano del museo.

L'hôtel particulier di Porchon

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L'hôtel particulier fu costruito nel 1752 per Joseph-Barnabé Porchon, impresario dei Bâtiments du Roi di Luigi XV[1]. In precedenza ospitava una parte dello stagno di Clagny, che fu prosciugato nel 1737. Il palazzo dispone inoltre di un piccolo giardino alla francese[2].

Famiglia Lambinet

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Originaria della Francia orientale, la famiglia Lambinet s'installa a Versailles per confezionare abiti e commerciare lenzuola[3].

Victor Lambinet era figlio di Jean-François Lambinet, sindaco della città nel 1848. Ex avvocato e giudice del tribunale di Versailles[4], acquistò il palazzo di Porchon nel 1852[1]. Lo occupò nel 1859 con il figlio e la moglie del figlio, Nathalie Chevassus, utilizzando un'ala dell'hotel come investimento[5].

Donazione di Nathalie Lambinet alla città di Versailles

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Nel 1888, la città di Versailles aprì un museo municipale, il Museo Houdon, nell'ex palazzo degli esteri e della marina.

Nel 1929, senza eredi dopo la morte del suocero Victor, del marito e del figlio Pierre (avvenuta nel novembre 1911 all'età di dodici anni), Nathalie Lambinet lasciò in eredità l'edificio e le sue collezioni ai signori Dagincourt e Dénériaz, con il compito di trasformarlo in un museo[6].

Nel 1932 la città decise di trasferire al museo le opere precedentemente conservate nella biblioteca comunale, ossia l'ex Ministero della Marina e degli Affari Esteri sotto Luigi XV e Luigi XVI[1].

La facciata, il tetto e il salone dorato al primo piano sono stati classificati come monumenti storici dal 1944 e il Musée Lambinet ha ottenuto il titolo di “Musée de France” nel 2004[7][6].

Negli anni '80 il museo è stato restaurato e la sua scenografia è stata rivista. Ulteriori modifiche sono state apportate nei primi anni 2000, mentre è stato chiuso per ristrutturazione dal 18 aprile al 18 settembre 2010. Infine, dopo tre anni di lavori, ha riaperto il 3 dicembre 2022[6].

Il palazzo

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Ritratto di Charlotte Corday, Scuola francese, XVIII secolo.

La facciata che si affaccia sui giardini è ornata da un frontone scolpito che raffigura un'allegoria dell'architettura simboleggiata da putti: due di loro reggono un cartiglio su cui un terzo disegna una pianta con un compasso. Tale altorilievo ricorda la funzione del primo proprietario, Joseph-Barnabé Porchon.

Il museo dispone di 35 sale, alcune delle quali conservano ancora i loro dadi d'epoca, ed ospita collezioni che evocano la storia di Versailles: mobili stampati, ceramiche e oggetti d'arte, ma anche vecchi progetti e opere di artisti versagliesi, sculture (in particolare di Jean-Antoine Houdon), dipinti e le lastre di rame utilizzate per stampare le tele di Jouy[1].

Collezioni

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Arpa di Naderman, Museo Lambinet, Versailles.

Le circa 500 opere del Museo Lambinet, che coprono la storia della Francia, di Versailles e della Rivoluzione francese, sono presentate su tre livelli: al piano terra, le donazioni dei collezionisti che hanno arricchito il patrimonio del museo; al primo piano, la ricostruzione di un appartamento borghese della metà del XVIII secolo, una camera da letto, un boudoir, stanze con orologi barocchi e cassettiere di grandi ebanisti; al secondo piano, la storia della città tra il XVII e il XX secolo attraverso le collezioni del museo[2].

Tra gli oggetti conservati è presente anche l'arpa realizzata dal liutaio di Maria Antonietta, Jean-Henri Naderman.

I documenti relativi alla Rivoluzione francese comprendono i ritratti di Charlotte Corday e Marat, grazie alla donazione di Charles-Joseph Vatel, avvocato e storico, zio di Victor Lambinet. Ai lasciti del XIX secolo (Asse, Thiry, Courderc) si sono aggiunte altre donazioni, come quella fatta dagli eredi dell'attrice Julia Bartet, membro della Comédie-Française, nel 1942.

 
Ritratto di Gabriel de Yturri, Louise Catherine Breslau, 1904.

Tra gli artisti esposti vi sono (in ordine alfabetico):

  1. ^ a b c d (FR) Magazine Versailles - Décembre 2022 / Janvier 2023, su calameo.com. URL consultato il 3 aprile 2025.
  2. ^ a b (FR) Boulevard de la Reine, Versailles se retourne sur son passé, su Le Figaro, 8 dicembre 2022. URL consultato il 3 aprile 2025.
  3. ^ (FR) 06 Versailles Magazine Juin 2019, su calameo.com. URL consultato il 3 aprile 2025.
  4. ^ (FR) Victor Lambinet (1813-1894), su data.bnf.fr. URL consultato il 3 aprile 2025.
  5. ^ (FR) Catherine Gendre, Musée Lambinet, Versailles, catalogue général des collections, Versailles, Idéalia, 1997, p. 9, ISBN 2-906560-00-6.
  6. ^ a b c (FR) Ville de Versailles, Musée Lambinet, su Ville de Versailles. URL consultato il 3 aprile 2025.
  7. ^ (FR) Ministère de la Culture - Maintenance, su www2.culture.gouv.fr. URL consultato il 3 aprile 2025.

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